Riprendiamo oggi una analisi a mio parere piuttosto interessante che si basa sui dati pubblicati da Area Studi Mediobanca, ossia il confronto tra il settore del vino e quello delle bevande (alcoliche e non) italiane, per quanto riguarda tutta una serie di indicatori economico-finanziari.
Avvertenze: l’analisi arriva al 2023 per le bevande e ancora al 2022 per il vino (salvo per che per le vendite) e andiamo indietro di circa 10 anni (anche se potremmo raddoppiare!). Secondo, l’analisi include tutto il settore vino e quello senza le cooperative, che è secondo il mio parere quello da guardare.
Bene, cosa si ricava dal post? Direi quanto segue. Primo, che la crescita del settore del vino e di quello delle bevande è stata equivalente nei 10 anni, anche se il settore del vino è stato meno influenzato nel periodo del Covid. Nel periodo più recente, le aziende vinicole sono cresciute meno di quelle delle bevande, probabilmente per la loro maggiore esposizione alle esportazioni, che sono rallentate in modo importante. Secondo, i margini di profitto delle aziende vinicole sono migliorati rispetto al passato, sia in valore assoluto sia rispetto a quelli del settore delle bevande. Il valore dell’eccellenza del vino italiano comincia a filtrare nei dati economici. Dall’altro lato, fare vino richiede più investimenti che fare bevande e dunque quando si passa dai margini di profitto (quanto si guadagna rispetto a quanto si vende) al ritorno sul capitale (quanto si guadagna rispetto a quanto si investe) il confronto diventa più sottile, anche se lo svantaggio storico delle aziende vinicole sembra non vedersi più. Infine, la struttura finanziaria delle aziende vinicole è migliorata in proporzione a quello del settore delle bevande nel corso degli anni.
Bene passiamo a una analisi dei dati corredata da grafici e tabella riassuntiva.