Settore vino contro settore bevande – dati Mediobanca 2022/23

nessun commento

Riprendiamo oggi una analisi a mio parere piuttosto interessante che si basa sui dati pubblicati da Area Studi Mediobanca, ossia il confronto tra il settore del vino e quello delle bevande (alcoliche e non) italiane, per quanto riguarda tutta una serie di indicatori economico-finanziari.

Avvertenze: l’analisi arriva al 2023 per le bevande e ancora al 2022 per il vino (salvo per che per le vendite) e andiamo indietro di circa 10 anni (anche se potremmo raddoppiare!). Secondo, l’analisi include tutto il settore vino e quello senza le cooperative, che è secondo il mio parere quello da guardare.

Bene, cosa si ricava dal post? Direi quanto segue. Primo, che la crescita del settore del vino e di quello delle bevande è stata equivalente nei 10 anni, anche se il settore del vino è stato meno influenzato nel periodo del Covid. Nel periodo più recente, le aziende vinicole sono cresciute meno di quelle delle bevande, probabilmente per la loro maggiore esposizione alle esportazioni, che sono rallentate in modo importante. Secondo, i margini di profitto delle aziende vinicole sono migliorati rispetto al passato, sia in valore assoluto sia rispetto a quelli del settore delle bevande. Il valore dell’eccellenza del vino italiano comincia a filtrare nei dati economici. Dall’altro lato, fare vino richiede più investimenti che fare bevande e dunque quando si passa dai margini di profitto (quanto si guadagna rispetto a quanto si vende) al ritorno sul capitale (quanto si guadagna rispetto a quanto si investe) il confronto diventa più sottile, anche se lo svantaggio storico delle aziende vinicole sembra non vedersi più. Infine, la struttura finanziaria delle aziende vinicole è migliorata in proporzione a quello del settore delle bevande nel corso degli anni.

Bene passiamo a una analisi dei dati corredata da grafici e tabella riassuntiva.

Continua a leggere »

Esportazioni di vino Italia – aggiornamento agosto 2024

nessun commento

Agosto è ovviamente un mese interlocutorio per le esportazioni di vino, dato che toccano il loro minimo stagionale, prima della stagione chiave culminante a ottobre e novembre con le spedizioni di vini spumanti per le festività.

L’andamento di agosto non ha cambiato le carte in tavola. L’export è calato dell’1%, riducendo leggermente la velocità di crociera del 2024 al 4% e quella degli ultimi 12 mesi al 2%.

Una sbirciatina ai dati dei cugini francesi ci dice che sul medesimo periodo di 8 mesi, le loro esportazioni calano del 7% (7.4 miliardi di euro, contro i nostri 5.2) e che il loro mese di settembre già disponibile fa +2%, riducendo il calo sui 9 mesi al 6%. Noi commenteremo questi dati giusto prima di Natale, visto che il calendario di Coeweb Istat dice 11 dicembre 2024 per l’aggiornamento.

Vi introduco una nuova analisi, che vedete nel grafico sopra, che vi dice quanto sono le esportazioni correnti (ultimi 12 mesi) per paese rispetto al livello pre-Covid (2019, per semplicità). Dal grafico si intuiscono due cose: che sia nel post-Covid che negli ultimi mesi il traino dell’export italiano viene da USA e Canada che sono il 15-20% sopra i livelli pre-Covid. Secondo, che comunque in entrambi i casi le nostre esportazioni sono lontane dal massimo storico raggiunto in quei paesi.

Tutte le tabelle per prodotto sono nel resto del post, con un ulteriore commento.

 

Continua a leggere »

Utili, margini e ritorno sul capitale delle principali aziende vinicole – dati Mediobanca – aggiornamento 2023

nessun commento

Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

Seconda puntata dell’elaborazione dei dati del rapporto Mediobanca sulle principali aziende italiane, che include le aziende con oltre 100 milioni di fatturato. Oggi ci concentriamo su qualche indicatore più particolare, come il capitale investito, i margini e il ritorno sul capitale. Nel 2023 si sono realizzate alcune aggregazione aziendali che hanno spostato un po’ l’asticella per alcune aziende, come Antinori e Argea. Nei dati aggregati a fronte di una crescita delle vendite del 5%, il valore aggiunto è cresciuto dell’8%, l’utile operativo del 6%, mentre l’utile netto è calato del 15%. Vari fattori sono da considerare, quali acquisizioni non completamente consolidate, aumento del costo del debito (e maggiore debito, +23%), ammortamenti delle differenze di consolidamento e via dicendo, per spiegare il calo degli utili.

Non è sicuramente la fotografia del settore (quella invece la dà il rapporto Mediobanca di aprile), ma di quella parte del settore in cima alla piramide che sta portando avanti le aggregazioni aziendali. Antinori resta il punto di riferimento in quanto a margini di profitto e entità del capitale investito, mentre perde qualche punto in termini di ritorno sul capitale, dove continua ad eccellere Santa Margherita.

Passiamo ai dati di dettaglio, inclusi grafici e il grafico animato dell’evoluzione del capitale investito.

 

Continua a leggere »

Fantini Group – dati di bilancio 2023

nessun commento

Nel 2023 Fantini Group ha subito un leggero calo delle vendite (-4% a 86 milioni) che però è stato completamente assorbito dalla riduzione dei costi, anche grazie all’allentamento dei prezzi delle materie prime. Il contenimento degli investimenti su livelli particolarmente bassi ha invece consentito di ridurre ulteriormente il livello dell’indebitamento da 60 a 50 milioni di euro, quindi da 3 a 2.6 volte l’EBITDA, che vi ricordo nel caso di Fantini era cresciuto nel 2020 quando l’azienda era passata di mano con l’ingresso del private equity (4 volte l’EBITDA alla fine del 2020), attraverso una manovra di leverage buy-out. Dopo il 2023 non particolarmente positivo dal punto di vista commerciale, gli amministratori hanno fornito una visione più positiva per il 2024, dove a un consolidamento dei volumi della GDO (tradotto: sono in leggero calo…) si combina un andamento invece positivo del canale Ho.Re.Ca.

Passiamo a una breve analisi dei dati con ulteriori grafici e la tabella riassuntiva.

Continua a leggere »

Classifica fatturato e valore aggiunto delle aziende vinicole italiane 2023 – fonte: Area Studi Mediobanca

nessun commento

Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

Grazie ai dati di Area Studi Mediobanca, integrati con qualche bilancio scaricato, presentiamo oggi la graduatoria delle maggiori aziende vinicole italiane per fatturato e, ancora più rilevante, per valore aggiunto. Rispetto agli scorsi anni, il rapporto di Mediobanca ha un “taglio” a 100 milioni invece che a 50 milioni di fatturato, il che implica un accorciamento della nostra classifica da circa 30-35 a 25 aziende.

Fatta questa premessa, cosa ci dice questa classifica? Sicuramente che il settore si sta consolidando, grazie ad alcune aziende come Argea, Italian Wine Brands e Mack & Schuhle. Oggi abbiamo 24 aziende con oltre 100 milioni di fatturato. Lo vediamo anche dalla crescita del fatturato di queste aziende, +5%, che è chiaramente superiore al trend organico del 2023.

Dobbiamo anche sottolineare che per la prima volta un’azienda italiana ha fatto un grosso investimento fuori dall’Italia: Antinori con Stag’s Leap Wine Cellar ha ulteriormente rafforzato la sua posizione di principale azienda italiana del settore in termini di valore aggiunto, pur con un significativo incremento del debito.

La classifica del fatturato vede dunque primeggiare CantineRiunite/CIV/GIV come al solito ma ritrova Argea e Italian Wine Brands come numero due e numero tre. Quella del valore aggiunto (a mio parere, la vera classifica…), dopo Antinori trova nel 2023 Santa Margherita, Cantine Riunite/CIV/GIV e Frescobaldi, essenzialmente senza variazioni rispetto al 2022.

Passiamo a un commento più dettagliato con tutte le tabelle e i grafici animati.

Continua a leggere »