Constellation Brands sta sempre di più virando verso la birra. Non soltanto il consolidamento del business della Corona ha completamente stravolto il conto economico (ora rappresenta il 40% dell’utile operativo, ma la quota crescerà nel 2014 con il consolidamento per tutti i 12 mesi), ma il management ha annunciato un forte piano di investimenti proprio nel segmento della birra, con un nuovo stabilimento da 1 miliardo di dollari. D’altronde, i risultati sono egregi: il business della birra cresce del 10%, contro il +2% del vino, segmento nel quale a un incremento dei volumi del 3-4% si contrappone una forte pressione promozionale che limita la crescita. Tornando ai risultati, Constellation Brands ha chiuso il 2014 con un utile altissimo grazie alla rivalutazione della quota in bilancio del business della birra, dietro il quale si è comunque nascosta un ulteriore svalutazione del valore dell’attività vinicola in Canada per 300 milioni di dollari. Una volta rettificato per le componenti straordinarie, l’utile netto è cresciuto del 60% circa a 700 milioni di dollari. Per il 2014 (febbraio 2015, come data di chiusura), l’azienda ha annunciato un incremento atteso dell’utile per azione da 3.25 dollari a 3.95-4.15 dollari, quindi un incremento ulteriore di almeno il 20%. Il tutto ancora guidato dalla birra, per la quale si prevede un aumento delle vendite tra il 5% e l’8% circa (traducendo un numeri le parole…) e un aumento dell’utile operativo del 10-12%, naturalmente prima di considerare il pezzo di anno che nel 2013 non avevano e che avranno nel 2014. Invece, per quanto riguarda il segmento vino la crescita attesa è al massimo del 5%… come dicevo all’inizio, sempre più birra.
- Le vendite annue hanno sfiorato i 5 miliardi di dollari, dei quali 2.8 miliardi si riferiscono al segmento vino e spirits, e 2.5 miliardi di dollari all’attività nel mercato Nord americano. I volumi sono cresciuti del 4% a 67 milioni di casse (di cui 51 nel mercato americano, +4.1%), mentre il fatturato è cresciuto in termini organici del 2%.
- Per quanto riguarda il quarto trimestre soltanto, l’andamento è stato ancora peggio. La cresciuta dei volumi è stata del 4.3%, +4.8% in Nord America, mentre una forte attività promozionale ha ridotto la crescita delle vendite a un risicato +1%. Nello stesso tempo la birra cresceva del 13%…
- I margini scendono come conseguenza dell’attività promozionale. Nel 2014 l’utile operativo del segmento vino passa da 650 a 638 milioni di dollari, quindi -2%, con un margine sceso a un pur sempre buono 22.4%. Nel quarto trimestre in particolare la tendenza è invertita, con un utile operativo del vino in crescita del 4%. A livello consolidato, invece, gli utili sono spinti dal forte contributo del consolidamento della birra.
- L’utile netto esplode grazie alle rivalutazioni (e nonostante un taglio di 300 milioni del valore di bilancio del business vino canadese), ma quello che vedete dalla tabella non corrisponde alla vera generazione di cassa dell’azienda, che è stata di 600 milioni di dollari, contro 500 dello scorso anno.
Infine, un cenno alla struttura finanziaria, che mostra un debito di 7 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 7.3 miliardi toccati al picco subito dopo l’acquisizione. Il ritmo di calo del debito nel 2014 sarà probabimente rallentato dall’investimento nel nuovo impianto di produzione di birra, che farà calare la generazione di cassa a 425-500 milioni dai 600 generati nel 2014.