Laurent Perrier sta decisamente facendo la differenza tra le piccole aziende della Champagne. L’azienda chiude il bilancio tre mesi dopo gli altri e ha quindi un maggiore bilanciamento tra i semestri. I dati del primo semestre 2014 sono però interessanti perché mostrano quali possono essere gli impatti di una strategia fortemente improntata al prezzo e al mix di prodotto rispetto ai volumi: un forte incremento della profittabilità a parità di vendite. I numeri parlano di un incremento del 5% del fatturato e di un balzo del 15% dell’utile operativo, nonostante i volumi del semestre siano calati del 2%. Che si prevede? Cerramente l’anno non andrà come il semestre e lo dicono chiaramente “la performance del primo semestre non può essere estrapolata per stimare l’andamento annuo, anche per la forte stagionalità”. Detto questo, il management resta comunque fiducioso, visto che la debole domanda europea resta più che compensata dall’andamento nei mercati emergenti e in America. Vediamo i numeri insieme.
- Il fatturato del primo semestre cresce del 5% a 94 milioni di euro. L’incremento si compone di un -1.9% dei volumi, un contributo dai cambi positivo per l’1% e un forte miglioramento del prezzo mix, del 5.6%.
- Le vendite in Francia, dopo il calo dello scorso anno si riprendono e crescono del 7% a 29 milioni di euro. Restano sotto il range di 30-32 milioni di euro visto prima del 2013. Le vendite in Europa sono invece in calo del 2% a 41 milioni di euro, mentre continua il forte incremento del fatturato nel resto del mondo, che passa da 21 a 24 milioni, +15%. Da notare che nel corso del 2014 Laurent Perrier ha assunto la distribuzione diretta in Italia, con un leggero temporaneo impatto negativo sui volumi venduti.
- I margini migliorano sia per la superiore qualità del fatturato (vendere a prezzi maggiori è molto più profittevole che vendere più bottiglie!), e questo si vede dal margine sui costi di produzione, che passa dal 51.9% al 52.6% del fatturato, sia per il contenimento delle spese generali (secondo il management in discesa del 3%) che ha consentito di direzionare più risorse allo sviluppo della rete distributiva e alla pubblicità. Ciò ha condotto alla crescita dell’utile operativo del 15% a 20 milioni di euro.
- Se aggiungiamo il basso costo del denaro e una tassazione un po’ meno pesante, si arriva in fondo con un utile netto semestrale di 10 milioni, in crescita di quasi il 30% rispetto allo scorso anno.
- La struttura finanziaria mostra un debito di 311 milioni, contro un magazzino di 560 milioni (cresciuto molto rispetto al medesimo periodo del 2013 a causa della tempistica della vendemmia che ha impattato in modo diverso i conti a Settembre), quindi uno dei rapporti più sani nell’industria dello Champagne (per quanto sempre molto alto rispetto al MOL). Laurent Perrier è però decisa a investire: ha acquistato un negociant, incrementando la capacità di acquistare uve e sta spendendo soldi per migliorare la struttura produttiva.