Le esportazioni di vino nel mondo – aggiornamento 2014

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Anche se il passo è stato meno sostenuto che nel 2013, anche nel 2014 l’Italia è riuscita a compiere un leggero progresso nel suo posizionamento nel commercio mondiale di vino. Date le evidenti problematiche di far crescere i volumi, come ben sapete la partita si gioca sulla qualità dei prodotti e sulle quote di mercato rispetto agli altri paesi. Da questo punto di vista il vino italiano, pur partendo da una posizione che non rispecchiava le nostre ambizioni, si è ripreso. Nel 2014, il prezzo medio di export è di circa 2.5 euro al litro ed è quello cresciuto di più negli ultimi anni. La Francia è ancora molto lontana (5.4 euro), ma abbiamo “allontanato” paesi come il Cile, l’Australia o il Sud Africa che qualche anno fa avevano prezzi di export molto simili e, come commentavamo, potevano beneficiare di costi locali ben più bassi dei nostri. Quindi, la lettura dei dati è positiva. Con 5.1 miliardi di export siamo gli unici in crescita rispetto allo scorso anno insieme al fenomeno Nuova Zelanda e al Sud Africa. In un arco di medio termine (5 anni) il nostro tasso di crescita (8%) è superiore sia a quello francese (7%) che a quello spagnolo (6%).

Cosa succederà nel 2015? Le premesse sembrano positive. I mercati emergenti hanno ancora problemi, e questo sembra essere più una questione francese che italiana. L’euro si è indebolito e questo favorisce l’export italiano in USA, ma dobbiamo stare attenti che lo stesso vale per gli altri. Infatti, ai più attenti non è sfuggito che le esportazioni francesi hanno dato segni di risveglio nell’ultimo trimestre del 2014. Vedremo, per ora concentriamoci sui dati.

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  • La Francia resta il leader incontrastato del commercio estero mondiale, con 7.7 miliardi di euro di esportazioni, in calo dell’1% rispetto al 2014, ma in crescita del 7% annuo rispetto al 2009, che è stato il picco della grande crisi, quindi il punto più basso degli ultimi anni. Su un arco di 9 anni siamo a +3.5% annuo.
  • L’export italiano ha funzionato decisamente meglio, anche grazie al boom degli spumanti, proseguito anche nel 2014. IL nostro export di 5.1 miliardi di euro cresce dell’1.6% nel 2014, dell’8% annuo sui 5 anni dal 2009 e del 6.2% annuo dal primo anni in cui facciamo la statistica, il 2005.
  • La Spagna ha invece avuto un anno piuttosto cattivo con un -3% a valore a a 2.6 miliardi di euro e una crescita di ben il 23% del volume a 23.8 milioni di ettolitri, che la pone al vertice della classifica per volume.
  • La quarta forza mondiale è il Cile con 1.4 miliardi euro, -2%, poi viene l’Australia che rallenta il calo a -1% anche grazie alla svalutazione della valuta locale. Gli USA hanno sofferto il cambio in rafforzamento (non contro l’euro ma contro le valute emergenti) e i volumi stabili, mentre continua la crescita della Nuova Zelanda, che con 830 milioni di euro supera l’Argentina.
    • Terminiamo con la quota di mercato dell’Italia, che trovate all’apertura del post. Oggi l’Italia rappresenta il 24% dell’export di questo campione di paesi, praticamente in costante crescita dal 2007 a questa parte. Più importante è dire che per la prima volta l’Italia ha “più valore che volume”, cioè siamo più importante per il valore del prodotto che esportiamo che non per il volume. E’ qui che dovevamo arrivare ed è su questa strada che dobbiamo proseguire.
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

4 Commenti su “Le esportazioni di vino nel mondo – aggiornamento 2014”

  • Antonio Catapano

    Salve, chi potrebbe indicarmi dove trovo qualche numero sui consumi di vino (nazionali ed internazionali) in numero di bottiglie suddivise per valore della bottiglia?
    Grazie mille

  • bacca

    Buongiorno Antonio, le posso indicare le ricerche effettuate da Vinitaly e IRI, che trova commentate sul blog come vendite alla GDO per denominazione. Invece, fuori dall’Italia io conosco soltanto i dati francesi, che trova su Vinifhlor.

    Marco

  • Roberta

    Salve, questi dati sono stati elaborati da voi? Da dove e come li avete ricavati?
    Grazie.

  • bacca

    Buongiorno Roberta,
    certo, i dati sono stati elaborati da me da diverse fonti. Alcuni dati sono stati corretti a distanza di tempo (non in modo sostanziale peraltro) quando le informazioni sono migliorate. Per esempio, se guarda l’aggiornamento 2015 che ho pubblicato giusto domenica sera trovera’ una tabella piu’ completa, inclusiva della Germania e del Portogallo, che allarga quindi a 11 paesi l’analisi che sta leggendo.

    Marco Baccaglio

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