Mondi lontani quelli della Nuova Zelanda, però sono contento di aver investito tempo nell’analisi di Delegat’s Group perché ci troviamo oggi di fronte a un’azienda vinicola da 160 milioni di euro di fatturato (243m di dollari locali), con un margine operativo del 24% e che continua a investire pesantemente in vigneti e impianti (la bellezza di 76 milioni di euro, quasi la metà del fatturato, nel 2016), per finanziare una crescita attesa di volumi del 40-45% nel corso dei prossimi 5 anni, principalmente da realizzare in USA e Canada.
L’azienda ha una valutazione borsistica di 580 milioni di dollari locali, 384 milioni di euro, e mettendoci dentro il debito arriviamo a 860 milioni di valore d’impresa (571 milioni di euro). Se ipotizziamo per il 2017 una crescita del 10%, che è quello che si aspetta l’azienda in termini di volume (ma i cambi potrebbero giocare qualche brutto scherzetto), possiamo dire che la valutazione borsistica attuale è pari a 3.2x le vendite, 10.7x il margine operativo lordo, 12.8x l’utile operativo e 14x l’utile netto (rapportato alla capitalizzazione di mercato). Poco o tanto? Questi multipli sono secondo me “giusti” se si considera 1) il percorso di crescita atteso, 40% in 5 anni significa 8% all’anno: 2) l’attività estremamente profittevole (24% margine operativo).
Ma torniamo a guardare i numeri del 2016, considerando che ci focalizziamo sui risultati aggiustati per le variazioni del valore dei vigneti, che vengono contabilizzati ma che distorcono i dati di anno in anno. Il cambio attuale euro contro dollaro neozelandese è 1.51, il che significa che potete tradurre tutti i dati in euro dividendo per questo valore.
- Il fatturato tocca quota 243 milioni di dollari (+15%), corrispondenti a 2.4 milioni di casse (+9% sul 2015) vendute a un prezzo medio di 101 dollari per cassa da 12 bottiglie (+5% sul 2015). In termini di volume, le vendite sono state ben distribuite tra Nord America (42%), Asia-Oceania (29%) e Europa (29%). La crescita maggiore si è realizzata in Nord America, +14% a 1.01 milioni di casse, dove il Sauvignon Oyster Bay è diventato uno dei primi 5 vini bianchi sopra 10USD (quindi il quinto direi…) per vendite a valore.
- I margini restano piuttosto sostenuti, anche se in leggero calo rispetto al 2015. Il MOL cresce del 4.5% a 73 milioni, quindi con una diluizione del margine dal 30.2% al 28.7%, mentre l’utile operativo cresce del 7% a 67 milioni, con un margine che scende dal 24.8% al 24.1%. Va segnalato che i margini 2015 furono il record storico dell’azienda. Lo stesso ritmo di crescita dell’utile operativo è riscontrabile a livello di utile netto, che cresce del 7% a 37 milioni.
- La parte finanziaria vede un appesantimento del debito, che cresce da 202 a 283 milioni di dollari, a fronte però di un colossale piano di investimenti, 115 milioni di dollari nel 2016 contro i già tanti 73 del 2015. Delegat’s ha investito nel 2015 e 2016 tanto quanto nei 7 anni precedenti messi insieme. Il rapporto debito su EBITDA cresce da 2.9 a 3.9x, un livello che comincia a essere piuttosto elevato, anche se ben supportato dal valore delle attività tangibili (che rappresentano la maggior parte dell’investimento). Il capitale investito balza dunque a 600 milioni di dollari, il che implica un ritorno sul capitale dell’11.5%, contro un livello del 14-15% degli ultimi anni.
- I piani per il futuro. Nel 2017 Delegat’s prevede vendite di casse in crescita del 9% a 2.63 milioni di casse, mentre la proiezione al 2021 parla di 3.4 milioni di casse, +41%, con +24% atteso in Asia/Oceania, +22% in Europa e… +66% in Nord America.
Mi piacerebbe avere una mail per poter dialogare personalmente.
Trovo questi studi molto interessanti.
Buone feste.
Luca Benegiamo