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Per quanto ancora una volta Constellation Brands abbia rivisto leggermente al rialzo la sua stima di utile per azione 2017/18, questi risultati trimestrali non sono stati per nulla convincenti. Diversi aspetti ci portano a questa conclusione: 1) le vendite di vino e i margini dell’attività sono per la prima volta andati rispettivamente in negativo (-2.5%) e in calo. Anche la crescita dei brand ritenuti “chiave” (core) è stata molto bassa (+2.6%). I margini del vino per la prima volta scendono, nonostante il positivo effetto mix della vendite delle attività canadesi. 2) Nel segmento della birra si indebolisce l’effetto volumi (+6%), e le vendite crescono soprattutto grazie ai prezzi. In questo quadro, come potete vedere dai grafici il circolo virtuoso dell’azienda fatto di crescita e miglioramento dei margini si è decisamente interrotto. Gli invesititori hanno punito l’azione in borsa con un calo del 3%, da un livello peraltro di massimo storico di 225 dollari per azione. Il prossimo trimestre è meno significativo. Intanto, la stima di utili a fine anno cresce ancora un pochino grazie a utili che derivano da altre attività minori. Passiamo all’analisi dei dati.
- Le vendite consolidate sono calate dell’1% a 1.8 miliardi di dollari. Togliendo vendite e acquisizioni di attività (vino in Canada venduto), le vendite sarebbero cresciute del 5%, di cui +8% nel segmento birra e 0% nel segmento vino, togliendo l’impatto del Canada (altrimenti come vedete dalla tabella le vendite sono a -10%).
- L’andamento del segmento vino è molto poco convincente. Il trimestre terminato a Novembre mostra un calo delle vendite al dettaglio dei vini CBrands del 2.5% (+2.6% se consideriamo soltanto i marchi chiave). Vero è che il trimestre precedente era stato un +5%, ma chiaramente questo trimestre è il più importante dell’anno per il prodotto dell’azienda USA. Infatti, il management ha dichiarato che quest’anno il segmento vino crescerà nella parte bassa del range del +4/6% fornito a inizio anno. Segno che le cose non sono andate come previsto…
- Anche i margini non sono andati come si poteva sperare. L’utile operativo consolidato è in calo del 9%, primo dato negativo credo da almeno 5 anni. C’è ovviamente la questione vino canadese che porta via utili, ma nei trimestri precedenti la forza delle attività esistenti aveva compensato questo effetto, cosa che non si è ripetuta in questo trimestre. Se restringiamo l’analisi al segmento vino, l’utile operativo cala del 14% a 199 milioni di dollari, dopo il -10% del trimestre precedenti. Sugli ultimi 12 mesi, come potete vedere dal grafico, l’utile operativo del segmento vino è di 786 milioni di dollari, ormai meno della metà del contributo della birra (e delle altre attività minori) che ha raggiunto quota 1.7 miliardi di dollari.
- La struttura finanziaria vede un incremento del debito da 8.8 a 9.1 miliardi di dollari in seguito all’accelerazione del piano di riacquisto di azioni, a fronte di un patrimonio netto di 9.2 miliardi di dollari.
- Infine, la stima di utile per azione 2017 sale da 8.25-840 dollari per azione da 8.40-8.50, nonostante i dati deboli del segmento vino. Ciò deriva dall’effetto prezzo nel segmento birra (oltre +5%) e dall’effetto positivo dei riacquisti di azioni.
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