Constellation Brands – risultati primo trimestre 2018

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Per la prima volta dopo diversi trimestri Constellation Brands non ha alzato le attese di utili per l’anno. Vero che si tratta soltanto del primo trimestre dell’anno, ma comunque questa è una notizia, come anche lo è l’andamento certamente non positivo della divisione vino, che ha subito un doppio impatto: da una parte, le vendite al dettaglio dei prodotti del gruppo non sono saliti, dall’altro le consegne si erano concentrate nel trimestre precedente.  Il mix di tutto questo è visibile nei numeri relativi alla divisione vino: le vendite di vino calano del 2%, i volumi venduti al dettaglio quasi del 4% e l’utile operativo trimestrale della divisione vino/spiriti scende del 18%, ritornando sul livello di due anni fa. Nonostante i buoni risultati della birra (che comunque portano il totale del gruppo a un +10% in termini di utile operativo), il titolo ne ha sofferto, perdendo circa il 5% del valore dai picchi raggiunti prima dei risultati. Le attese per l’anno sul segmento vino sono di riportare una crescita del 2-4% sia per le vendite che per i volumi. Ci si dovrebbe dunque aspettare dei numeri in progresso nei prossimi trimestri, probabilmente già nel secondo quando la base di comparazione diventerà più facile. Passiamo ai numeri.

  • CBrands ha riportato vendite trimestrali per 2.04 miliardi di dollari, di cui 592 milioni sono relativi al vino, -2.2%, e 80 milioni agli spiriti, -9%.
  • I volumi venduti sono stati 13.5 milioni di casse, in calo del 3% rispetto al trimestre. Di questi 12.5 milioni sono in USA, -3.1% e il sottogruppo dei marchi considerati “core” di 7.8 milioni di casse è stabile. In ragione d’anno il gruppo vende circa 58.6 milioni di casse, di cui soltanto 4.3 milioni fuori dagli USA.
  • A livello consolidato (birra inclusa) l’utile operativo cresce del 10% a 625 milioni, ma questo numero è la somma di un calo del 18% della parte vino e spiriti a 168 milioni di dollari e dell’incremento del 26% della divisione birra a 458 milioni di dollari.
  • Il calo del margine sulla divisione vino (dal 30% al 25% primo trimestre contro primo trimestre dell’anno scorso) viene giustificato dall’azienda con l’aumento dei costi dell’uva e delle spese di trasporto, oltre agli investimenti di marketing per sostenere i marchi.
  • Guardando alla parte finanziaria, il debito è stabile poco sotto 10 miliardi di dollari. Nel primo trimestre CBrands ha “restituito” agli azionisti 100 milioni di dollari riacquistando azioni proprie sul mercato (zero l’anno passato, ma non proseguono oltre quest’anno), oltre a 140 miloni di dividendi (100 milioni l’anno scorso.
  • Come dicevamo all’inizio le indicazioni sul 2018 sono rimaste invariate. Crescita della parte vino del 2-4% sia per vendite che per utile operativo e del 9-11% per la divisione birra. Ciò dovrebbe portare a un utile per azione di 9.4-9.7 contro gli 8.72 dell’anno scorso e a una generazione di cassa di 1.2-1.3 miliardi di dollari, dopo aver spesato circa 1.2 miliardi di dollari di investimenti, principalmente nell’impianto di produzione della birra in Messico (900 milioni).
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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