Anche in un anno difficile come il 2020 i numeri di Antinori sono eccellenti, sia per quanto riguarda il livello dei margini (31% utile operativo sulle vendite) che per quanto riguarda la generazione di cassa, visto l’incremento del surplus da 80 a 103 milioni di euro dopo aver spesato ben 42 milioni di investimenti. La perdita di fatturato del 2020 (-13% a 213 milioni) è destinata secondo gli amministatori a essere completamente recuperata nel 2021. Nel recente articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore, l’amministratore delegato ha confermato che tale obiettivo è alla portata, anche se si è poi detto prudente sul 2022 che difficilmente mostrerà una crescita a causa della scarsità dei volumi delle precedenti vendemmie (con presumibile riferimento è alle gelate di aprile 2021 che in alcune zone hanno ridotto sensibilmente i volumi di produzione della vendemmia). La strategia del gruppo è qui ben delineata: Antinori ha come obiettivo il costante miglioramento del mix di prodotto più che l’incremento dei volumi (attualmente 21 milioni di bottiglie prodotte quasi esclusivamente utilizzando i 3000 ettari di proprietà), con un richiamo evidente al mondo del “lusso assoluto” (Hermes). Va ricordato, prima di entrare in un commento più dettagliato dei dati 2020, che l’azienda ha acquistato il 70% di Jermann, famoso produttore di vini bianchi in Friuli Venezia Giulia.
- Le vendite sono calate del 13.5% a 213 milioni di euro, con un andamento più marcatamente negativo del fatturato domestico (-20%), dovuto all’impatto più significativo della pandemia nel nostro paese e dall’esposizione dell’azienda ad attività di ristorazione e ospitalità, le quali nel 2020 si sono quasi dimezzate. Nel mercato americano le vendite sono calate del 17% (in parte a causa dell’effetto cambio, circa 5%) mentre in Europa il fatturato scende da 62 a 55 milioni di euro (-11%, anche in questo caso le attività di ristorazione hanno avuto un andamento più negativo del solo business vino).
- I margini di profitto sono in leggero calo a causa principalmente degli ammoramenti, dato che a livello di EBITDA la perdita è molto marginale (dal 45.5% al 44.8%). I risparmi di costo sono visibili nell’ambito delle spese generali e del costo del personale (-5%). Ne consegue un utile operativo di 66 milioni di euro, in calo del 22% rispetto al record di 84 milioni del 2020, per un margine del 30.8% (34.4% nel 2020).
- L’utile netto di 50 milioni è in calo del 34%, per via di un saldo negativo degli oneri finanziari di 5 milioni (contro +5 milioni del 2020, impattato da perdite cambi non realizzate per 8 milioni di euro) e da un leggero incremento dell’aliquota fiscale consolidata, dal 15% al 17%.
- Infine, se passiamo ai dati finanziari, va precisato che Antinori ha rivalutato il portafoglio di marchi (che praticamente non aveva valore in bilancio) per 400 milioni di euro, a fronte di sgravi fiscali nei prossimi anni. Da ciò deriva il forte incremento del capitale investito, da 624 a 1030 milioni, secondo la nostra metodologia di calcolo. La posizione finanziaria netta è positiva e passa da 80 a 103 milioni di euro, dopo aver spesato 42 milioni di investimenti e aver pagato 2.5 milioni di dividendi (contro 4 milioni del 2019). Il valore del magazzino sale da 123 a 130 milioni di euro.
- Vi segnalo infine che una nuova sezione di Solonumeri include ora i dati finanziari delle principali aziende italiane, con una serie storica di oltre 10 anni in formato Google Sheet e dunque facilmente copia-incollabili (che brutta parola!).
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