[wp_bannerize group=”ADSENSE”]
Le esportazioni di vino argentine perdono quota per il secondo anno di seguito, combinando un forte progresso in valuta locale che però causa l’iperinflazione viene fortemente svalutato quando tradotto in euro o dollari. Per il quinto player mondiale in termini di volumi produttivi, non sono dei buoni numeri, sebbene il calo si limiti al 3%. I dati relativi al mercato nordamericano che aveva supportato il boom di qualche anno fa sono molto negativi, e solo parzialmente compensati dall’espansione in nuovi mercati, il Regno Unito tra tutti. Seconda annotazione: il rimbalzo dei volumi che vedete nelle tabelle è completamente legato alla dinamica dei vini sfusi, mentre l’andamento dei più importanti vini in bottiglia è peggiore dei dati totali sia per valore che per volume. Il 2019 si apre sulla medesima lunghezza d’onda: dati negativi sul fronte macroeconomico e soprattutto dei cambi, che da un lato aumentano la competitività del prodotto (la svalutazione del peso diminuisce i costi di produzione quando tradotti in euro o dollari) ma dall’altro rendono difficili le operazioni per i produttori. Passiamo ai dati.