Non sono solo gli eccezionali risultati che commentiamo oggi a caratterizzare il primo semestre della divisione vino e spiriti di LVMH. Il colosso francese del lusso ha anche aggiunto un altro gioiello alla corona acquistando Josep Phelps Continua a leggere »
Sono ormai diversi anni che seguiamo con curiosità e, perchè no, “speranza” i destini di Naked Wines, ecommerce inglese di vino che lavora con un modello di business piuttosto particolare, fatto di “abbonamenti” e che si rivolge soprattutto ai piccoli produttori divino. Purtroppo, il 2021 (marzo 2022) è stato un anno negativo per il gruppo. Non che altri ecommerce abbiano fatto meglio, ma in questo caso ci sono diversi segnali negativi. Le vendite crescono del 3% circa, ma il contributo dei nuovi clienti Continua a leggere »
Concedetemi la battuta: il 2021 per Tannico tende all’astringente. Fatta la battuta che si riferisce all’andamento negativo dell’attività ordinaria dell’azienda (peraltro dovuto a un evento negativo non ricorrente), il 2021 è anche l’anno in cui Tannico ha acquisito il 68% del capitale di Ventealapropriete.com per 32.6 milioni di euro, interamente finanziato dai soci con un contributo praticamente equivalente. I dati che presentiamo oggi non includono la controllata francese perchè Tannico non fa bilancio consolidato. Lo fa la capogruppo Dioniso, che a sua volta detiene la maggioranza (ma non tutto) Tannico ed è detenuta da metà da Campari e LVMH, come forse avrete letto. Attraverso questa operazione Campari ha “opportunamente” deconosolidato dai suoi conti i dati di Tannico, che avrebbero avuto un impatto leggermente negativo.
Ad ogni modo, passando ai numeri del 2021 come dicevamo, non bene. Sicuramente l’ecommerce sta subendo un contraccolpo rispetto al 2020 per il ritorno alla vita normale, ma vedere un calo delle vendite del 10% sul 2020 (comunque +65% sul 2019) fa un po’ strano per un’azienda che si presume debba avere praterie davanti a se. Il problema sembra essere stato il ritardo nell’implementazione di un nuovo magazzino costato 5 milioni di euro, che ha avuto un forte impatto negativo sulle vendite dell’ultimo trimestre del 2021, chiaramente il più importante. Secondo gli amministratori ciò ha determinato un calo delle referenze da 12500 a 4500 e un corrispondente danno al fatturato. Fatturato che cala a 33.5 miloni di euro, di cui 30.2 in Italia (-12% sul 2020 e +60% sul 2019) e 3.3 milioni all’estero (qui si cresce in modo importante).
I margini sono invece allinati con gli anni precedenti, se non in leggero ulteriore miglioramento per quanto riguarda il gross margin, che tocca il 29.3% del fatturato (da 27% pre crisi e 28.9% del 2020) ma cala in valore assoluto e quindi non riesce ad assorbire i costi operativi crescenti (sia contro il 2020 che contro il 2019). Si giunge dunque a un bilancio con una perdita operativa di 4.8 milioni di euro, rispetto a 1.6 milioni persi sia nel 2019 che nel 2020, cui corrisponde poi una perdita netta molto simile.
Nella parte finanziaria, i soci hanno come dicevo sopra finanziato l’esborso per l’acqusizione francese, mentre la combinazione di perdite e investimenti (saliti a oltre 4 milioni di euro, se escludiamo l’acquisizione, per il nuovo magazzino) porta a un deterioramento della cassa netta dell’azienda da quasi 10 milioni a poco più di 3 milioni di euro.
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L’ottimo andamento già visto nel primo semestre (link) è continuato per tutto il 2021, consentendo a Vranken Pommery di invertire il declino delle vendite (e soprattutto degli utili) che durava ormai da diversi anni. Nel 2021 la casa spumantistica è tornata a 300 milioni di fatturato (+23% sul 2020 e +16% nell’importante secondo semestre) ma soprattutto ha raddrizzato la barra dei margini, tornando a un margine operativo lordo sulle vendite del 16% per un valore assoluto che sfiora i 50 miloni di euro, dato che non si vedeva da dieci anni a questa parte.
Nel 2021 Frescobaldi riprende la sua marcia, direi su tutti i fronti. Il fatturato supera 130 milioni di euro, il 7% in più rispetto al 2019, i margini salgono su livelli record per il gruppo (37% margine operativo lordo) escludendo l’anomalia del 2020, gli investimenti riprendono con diverse operazioni sia nel Chianti che nella zona di Montepulciano e Bolgheri e, infine, anche gli azionisti Continua a leggere »
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