Spumanti


Esportazioni di vino Italia – aggiornamento 2024

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Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

Sono sentimenti contrastanti quelli che si provano guardando ai dati del commercio estero di vino italiano. Da un lato, i dati confortanti del passato, il 2024, in cui il nostro export è cresciuto del 5% (8.1 miliardi di euro), meglio di quanto hanno fatto i nostri principali “concorrenti”, Francia (-2%) e Spagna (+3%). Dall’altro lato, le notizie funeste degli ultimi giorni con la minaccia americana di imporre dazi giganteschi sulle importazioni di alcol dall’Europa, che aprirebbero una voragine nelle esportazioni di vini italiani e francesi, essendo il primo mercato con un peso del 22-23% del valore totale. Timori che diventano terrore quando si ascoltano le dichiarazioni di alcuni politici che sventolando l’eccellenza dei prodotti italiani si dicono fiduciosi di poter rimpiazzare le potenziali mancate esportazioni in altri paesi… non siamo riusciti a costruire una posizione decente in Cina e India negli ultimi trent’anni, non mi sembra abbiamo trovato la ricetta magica per far cambiare repentinamente le cose.

Al di là delle polemiche, entriamo nel dettaglio dei dati. Il Nord America, USA e Canada, emergono come i più importanti contributori del buon andamento del 2024, +10% e +15% rispettivamente. Fatti due calcoli, senza di loro le esportazioni (nel resto dei paesi) sarebbero cresciute del 2.5%.

Leggendo i dati dell’ultimo trimestre (e parlando con qualche operatore del settore) emerge anche che negli ultimi mesi (e probabilmente in gennaio e febbraio 2025) chi esporta si sia premurato di spedire più merce possibile per anticipare la potenziale introduzione dei dazi. Le esportazioni verso gli USA sono cresciute del 15% nell’ultimo trimestre. Quindi, dazi o non dazi, ci potrebbe essere un ritracciamento nel corso del 2025. Staremo a vedere.

Nel post trovate tutte le tabelle (con i primi 25 paesi di destinazione per volume e valore), ulteriori grafici e commenti.

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USA – importazioni di vino – aggiornamento 2024

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Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

Le importazioni americane di vino del 2024 sono state poco più che stabili (+1.5%, 6.6 miliardi di euro) a fronte di un cambio con l’euro rimasto invariato (in media) a 1.08. In questo contesto, perde terreno la Francia, che a causa dell’andamento negativo dei suoi spumanti resta ferma sui livelli del 2023, guadagna terreno l’Italia proprio per l’esatta ragione opposta, ossia il buon andamento degli spumanti. Bisogna dire che gli spumanti francesi vengono da due anni eccezionali, 2021 e 2022, che hanno riportato dopo diversi anni il vino francese davanti a quello italiano (per valore), quindi leggerei questi dati piuttosto come “normalizzazione” che non come crisi dei prodotti d’oltralpe. L’osservazione di questi dati porta anche a una seconda considerazione sullla Francia: il volume è stato migliore del valore, anche negli spumanti. Ciò ci segnala che le importazioni dalla Francia sono state caratterizzate da un calo dei prezzi medi, del 7% per il totale e di più del 10% per gli spumanti, dove invece il vino italiano ha tenuto (e anzi migliorato nel segmento degli spumanti).

Dietro l’Italia si conferma come terzo esportatore in USA la Nuova Zelanda, che però perde decisamente terreno, così come il vino australiano, mentre è stato un ottimo anno per il vino spagnolo, a dire il vero dopo un 2023 molto negativo. Italia e Spagna sono i paesi più vicini al record di esportazioni in USA, che è stato il 2022, quando gli USA importarono vino per 7.3 miliardi di euro: oggi siamo sotto del 10% circa. Quindi un anno così così ma pur sempre di gran lunga il principale mercato sia per noi italiani che per i francesi.

Il post continua con tutte le tabelle e numeri commentati in dettaglio.

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Francia – esportazioni di vino 2024

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Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

Grazie a un colpo di coda nel mese di dicembre (+19%), la Francia è riuscita a limitare a poco più del 2% la contrazione delle sue esportazioni di vino (11.7 miliardi di euro) che altrimenti sarebbe stata nell’ordine del 4%. La ragione di questa accelerazione finale, ben visibile nel grafico sopra, è molto legato all’anticipo delle spedizioni verso gli USA, +22% in novembre e +118% in dicembre, certamente da attribuire al timore che vengano introdotti dei dazi. Quindi meglio spedire vino oggi piuttosto che rischiare di doverci pagare delle tasse aggiuntive domani. È la stessa cosa che sta capitando al nostro export. Nel post di un paio di giorni fa notavamo che l’export verso gli USA è cresciuto in novembre del 17%, un dato piuttosto coerente con quello francese. Chiaramente, più spedizioni oggi (re-stocking) significano meno spedizioni domani (de-stocking), quindi potremmo assistere a una apertura di 2025 difficile nel mercato.

Ritornando ai numeri, il calo registrato nel 2024 è strettamente legato allo Champagne, -8% (-334 milioni) e in misura minore al Bordeaux, -4% (-87 milioni), mentre sono tornate a crescere le esportazioni di Borgogna. Meno Champagne significa minor prezzo medio, che infatti cala del 3% a fronte di volumi stabili.

Grafici, tabelle e ulteriori commenti nel resto del post.

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Esportazioni di vino Italia – aggiornamento novembre 2024

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Novembre è stato un mese leggermente positivo per le esportazioni italiane di vino, +2%, sospinto da un altro mese positivo per gli spumanti (+8%) e da un andamento sostanzialmente stabile per i vini fermi. Sommato ai dati dei mesi precedenti si arriva a 7.5 miliardi di euro e a un incremento del 5%, con una elevata probabilità di superare la soglia degli 8 miliardi di esportazioni (attualmente siamo a 8.1 miliardi assumendo un dicembre stabile rispetto all’anno scorso).

I dati del mese sono ovviamente difficili da interpretare: per esempio l’incremento del 17% delle esportazioni verso gli USA è già sufficiente a giustificare l’incremento totale delle esportazioni. Verrebbe da domandarsi se una parte di questo incremento possa essere determinato dai timori per l’introduzione dei dazi sulle importazioni di vino, suggerendo dunque agli importatori di “fare scorta”. Novembre è poi stato un mese di forte controtendenza in Canada, dopo tanti mesi di recupero tanto da farlo diventare il quarto mercato per il vino italiano, superando la Svizzera. I dati degli spumanti continuano a migliorare nel segno del Prosecco e nel segno dei volumi.

Tutte le tabelle e ulteriori commenti nel resto del post.

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Giappone – importazioni di vino – aggiornamento 2024

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Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

I dati di UN Comtrade sul commercio estero 2024 stanno arrivando. Iniziamo oggi con il Giappone e le sue importazioni di vino. Come sapete, il Giappone è un mercato di assoluta importanza per l’Italia e nelle importazioni mondiali di spumanti, terzo dopo USA e UK e prima della Germania. Infatti, il segmento degli spumanti rappresenta storicamente il 35-40% delle sue importazioni di vino.

Nel 2024 le importazioni giapponesi si sono stabilizzate in volume dopo il crollo del 2023, ma sono continuate a calare in valore, anche a causa delle minori importazioni di spumanti francesi. Con 1.5 miliardi di euro, registriamo quindi un -8%. Va detto, ma lo specifichiamo meglio nel resto del post, che la discesa è concentrata in due o tre paesi, ossia Francia, USA e Germania, mentre per l’Italia, il Cile e la Spagna, le cose sono andate decisamente meglio. Piccola annotazione: la Spagna ri-supera l’Italia negli spumanti in Giappone. Come vedete sopra, i dati sono disponibili sui tabelloni di Google Sheet nella divisione Solonumeri.

Se continuate qui, trovate tutte le tabelle riassuntive, un’analisi più approfondita dei numeri e ulteriori grafici.

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