Chiudiamo l’analisi delle esportazioni di vino italiano del semestre con i dati per regione (di provenienza delle aziende) e tipologia di vino (limitatamente al vino fermo in bottiglia). Due considerazioni principali escono dall’analisi. La prima è che diversamente dal solito le esportazioni sono state trainate dai prodotti di bassa qualità, ossia vini da tavola e varietali, mentre, nell’ambito di un export cresciuto del 2% i vini DOP sono praticamente stabili, con l’eccezione in questa categoria dei vini rossi toscani, che crescono del 5%. La seconda, a livello regionale e prendendo tutto l’export incluso gli spumanti, è che il traino del Prosecco continua a spingere le aziende venete, che hanno avuto una crescita del 6% delle esportazioni, il doppio della crescita (+3%) delle esportazioni di vino nel loro complesso. In questa analisi, sono incoraggianti anche i dati dell’Emilia Romagna (+7%, forse legato all’andamento dei vini meno pregiati) e della Toscana (+4%, con un richiamo al buon andamento dei DOP rossi citato poco sopra). Non sono positivi per il secondo anno consecutivo i dati del Piemonte (-2%). Bene, nel resto del post trovate i grafici e le tabelle con tutti i dati.
Piemonte
I numeri della viticoltura biologica in Italia – aggiornamento 2023
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Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
I dati pubblicati a luglio dal Sinab sulle superfici vitate biologiche in Italia ci presentano un quadro di stabilizzazione rispetto al recente passato. Da ormai tre anni le superfici vitate certificate in Italia sono intorno a 103mila ettari, mentre quelle in conversione sono ormai diversi anni che si aggirano intorno ai 30mila, nel 2023 esattamente quel numero. Trarre delle conclusioni non è sempre facile, dato che il dettaglio regionale presenta evidenze molto discrepanti di anno in anno. Per esempio, nel 2023 il dato totale di 133mila ettari (non abbiamo lo spaccato regionale convertite/in conversione), in calo del 2% sul 2022, o 2700 ettari circa, viene sostanzialmente dal calo di 4900 ettari in Sicilia, ancora di gran lunga la principale regione italiana nel segmento biologico, e del Veneto (-1000 ettari). In totale sono 9 le regioni in cui le superfici bio (convertite + in conversione) sono calate e 11 quelle in cui sono cresciute, 7000 ettari persi e 4300 circa guadagnati. Il totale della superficie vitata convertita e in conversione è pari al 23% circa del totale. Passiamo a commentare qualche dato insieme.
Piemonte – produzione di vino e superfici vitate 2023 – dati ISTAT
nessun commentoPur non avendo ancora una visione chiara dei dati del ministero sulla produzione di vino per regione (come forse sapete ci sono delle differenze importanti a livello nazionale, secondo i dati ISTAT qui analizzati la produzione 2023 è stata 42.5 milioni di ettolitri, secondo il ministero 38.3), cominciamo l’analisi delle produzioni regionali di vino con i dati piemontesi.
Il Piemonte ha avuto la sua vendemmia più povera di sempre l’anno scorso con 1.95 milioni di ettolitri di vino prodotto, per un calo del 19%, compatibile con il -21% registrato a livello nazionale ma molto peggio del resto d’Italia se vista in prospettiva storica. Infatti se vista in ottica decennale, la vendemmia 2023 è stata nella regione del 21% inferiore alla media contro il -13% italiano. I dati che guardiamo oggi non hanno particolari “segni distintivi”: ossia, la produzione delle diverse tipologie è calata in modo coerente, salvo che per i vini da tavola, che sono calati del 30% ma che in Piemonte sono una porzione minoritaria del totale. Oltretutto, il Piemonte non ha vini IGT. Passiamo a un’analisi più dettagliata con grafici e tabelle di produzione e superfici vitate, ricordandovi che tutti i dati sono disponibili in formato scaricabile nella sezione Solonumeri del blog.
ll consumo di vino in Italia – dati 2023 per regione e classi di età
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Ripartiamo con l’analisi dei consumi di vino in Italia con il dettaglio per fasce di età e aree geografiche. In verità i dati più interessanti sono sulle fasce di età e ci mostrano che la penetrazione del consumo di vino sta crescendo in Italia, soprattutto nella parte giovane della popolazione, con una forte preponderanza del consumo sporadico e un calo netto anche per le medesime fasce di età del consumo giornaliero. Lo vedete molto bene nel grafico qui sopra con la “pancia” nelle fasce giovani, per esempio nel 2023 il 50% dei 202-24enni beve vino, 10 anni prima era il 42%, lo stesso vale per tutte le fascie salvo la mezza età, per poi tornare vero nelle persone anziane (miglioramento delle condizioni di salute?). La seconda cosa interessante di questo grafico è il picco, ora nella fascia 35-44 anni, mentre nel 2013 era a 55-59 anni. Ovviamente si ragiona in un contesto di calo del consumo pro-capite di vino, essendo il consumo giornaliero (escluso qui quello eccessivo) in calo significativo per tutte le fasce di età (secondo grafico, interno al post), essendo sostituito da quello sporadico, in forte incremento nelle fasce di età intermedie (terzo grafico). Bene, per la terza considerazione vi invito a proseguire nella lettura, segnalandovi che tutti i dati sono nella sezione Solonumeri cui si accede qui sopra, ma anche in formato grafico nel post.
Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento 2023
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Nell’anno di stabilizzazione delle esportazioni italiane di vino, emergono alcune tendenze che già abbiamo avuto di commentare diverse volte. Forse la più importante è quella del calo dei vini bianchi. Nelle esportazioni di vino fermo in bottiglia i DOP rossi calano del 5% mentre i DOP bianchi sono stabili, gli IGP rossi calano del 7% mentre gli IGP bianchi crescono del 2%. Il problema per noi e che le categorie sono sbilanciate, ossia che i vini rossi di qualità sono il 60% delle esportazioni di vino DOP e il 73% delle esportazioni di vino IGP. Se questa tendenza dovesse continuare (come penso sia probabile, vista l’evoluzione degli stili di consumo), potremmo trovarci di fronte a un problema “strutturale” che dovrebbe estendersi fino a un riequilibrio della base produttiva. Comunque questo non è il momento di addentrarci in queste discussioni. Le due analisi del post sono come al solito le esportazioni per tipologia e quelle per regione (delle aziende esportatrici). Della prima abbiamo detto il punto principale, della seconda possiamo soltanto ripeterci: le due regioni “rosse” italiane rilevanti per l’export, Toscana e Piemonte sono in calo del 4% e 6%, mentre il Nord Est italiano, supportato in questa analisi anche dal Prosecco, mantiene un livello stabile o crescente (Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) di export. Passiamo a un commento più specifico, come al solito con le tabelle complete, disponibili anche su Solonumeri.