Veneto


Masi – risultati 2015

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Masi ha chiuso il suo primo esercizio da azienda quotata in borsa. I numeri pubblicati alla fine di Marzo sono stati influenzati da un inatteso rallentamento delle vendite a dicembre, recuperato a inizio anno a causa del destocking di alcuni distributori e dal mancato supporto della rivalutazione di magazzino che aveva spinto i risultati della seconda parte del 2014 (il cui impatto ben si vede guardando ai dati del solo secondo semestre). Ciò ha determinato un calo degli margini nella seconda parte dell’anno. Le vendite sono invece cresciute soprattutto grazie al mix di prodotti, che si è spostato sulla fascia alta e grazie ad alcuni mercati dove Masi ha “agito” come gli USA e l’Italia con un cambio della strategia di distribuzione. L’azione in Borsa si è comportata tutto sommato bene, avendo perso il 5-6% dal prezzo di quotazione rispetto a un calo del 18-20% della Borsa di Milano nel medesimo periodo.

Essendosi quotata in borsa a metà 2015 con l’obiettivo di raccogliere risorse per la crescita attraverso acquisizioni possiamo ben dire che il 2016 è un anno chiave per l’azienda: mantenere le promesse fatte agli investitori.

Ma ora andiamo a leggere qualche numero insieme.

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Conegliano Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore – vendite e esportazioni 2014

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Anche nel 2014 il Prosecco Superiore di Conegliano ha registrato una crescita sia nel mercato italiano che all’export. La sorgente della crescita si sposta da un segmento all’altro ma i numeri parlano di una produzione in crescita del 9% nel 2014 a sfiorare le 80 milioni di bottiglie, delle quali il 93% sono “Spumante DOCG”, come viene abbreviato nell’annuale rapporto disponibile sul sito appena rinnovato il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.
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Come ogni anno ci occupiamo della parte più “commerciale” relativa alle vendite, ma non bisogna tacere il fatto che il fenomeno del Prosecco, in questo caso Superiore, ha un impatto importante sull’economia della zona. I numeri parlano da soli: 3243 viticoltori, 445 vinificatori e 183 case spumantistiche danno lavoro a 5401 addetti. Ma torniamo a noi. Le vendite crescono come dicevamo sia in Italia che all’estero a ritmi vicini al 10%. In Italia il Prosecco Superiore riguadagna posizioni nell’ambito della ristorazione (HoReCa) anche se continua a crescere anche nella grande distribuzione, particolarmente a valore. All’estero si indebolisce il mercato Nord Americano, ma recupera il terreno perso lo scorso anno in Germania, primo mercato estero per il prodotto. Andiamo a leggere qualche dato insieme.

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Veneto – produzione di vino 2014 – dati ISTAT

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La produzione di vino in Veneto nel 2014 è calata del 9% ma si è attestata su un livello allineato con la media degli ultimi 5 anni, cioè circa 8.2 milioni di ettolitri. E’ andata decisamene meglio che nel resto del paese, dove la produzione 2014 è del 6% circa al di sotto della media storica. Il dato è particolarmente importante per la rilevanza della regione: in Veneto si producono circa un quarto dei vini di qualità italiani, sia DOC che IGT e la propensione all’esportazione è molto spiccata, considerando la presenza del Prosecco ma anche di realtà aziendali di dimensione significativa. La produzione, in termini quantitativi, muove sempre di più verso i vini bianchi e verso i vini di qualità. Passiamo dunque ad analizzare i dati in dettaglio.

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Masi – risultati primo semestre 2015

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Prima di addentrarci nei (buoni) numeri semestrali di Masi, vi passo il link al quale potete scaricare liberamente il mio rapporto di ricerca su Masi, azione della quale mi sto occupando nella mia attività professionale di analista finanziario. E’ stato pubblicato in data 10 agosto e dopo un paio di mesi viene divulgato da Borsa Italiana. Di nuovo, questo è il link. Nel rapporto potete trovare un’analisi dettagliata e, per chi si chiedesse che cosa faccio per campare, un “assaggio” del mio lavoro!

Il semestre di Masi è stato particolarmente positivo, aiutato dai cambi, che finalmente hanno contribuito in modo positivo, ma anche da un mix di prodotto/mercato molto favorevole, che ha consentito un recupero dei margini, in linea con quanto già successo nella seconda parte del 2014. Anche se nella seconda parte dell’anno un balzo simile non è più fattibile, le attese relative al 2015 che sono state la base della quotazione in borsa dell’azienda, sembrano essere pienamente supportate. Detto questo, l’azienda ha molti spazi di miglioramento: le vendite in Europa ancora latitano e anche il mercato italiano negli ultimi 6 mesi non ha dato le soddisfazioni dello scorso anno.

A proposito, le azioni, nonostante il forte calo delle borse durante il periodo estivo (Grecia, Cina e compagnia) si sono comportate in modo egregio, mantenendo un valore allineato a quello che gli investitori hanno pagato a fine giugno per entrare a far parte della compagine azionaria.

Passiamo ai numeri.

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Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento primo semestre 2015

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I vini rossi toscani di qualità stanno decisamente ravvivando le esportazioni di vino di qualità negli ultimi mesi, dopo che per molto tempo erano stati i cugini piementesi a menare le danze. E’ questo un segnale positivo, soprattutto perchè si tratta di un contributo “corposo”, essendo quasi il 15% di tutte le esportazioni di vino in bottiglia e quasi tre volte di più di quelle piemontesi. Si è invece fermata la crescita sia dei vini rossi piemontesi (dopo un vero e proprio “boom”), ma anche quella dei vini del Trentino Alto Adige: per entrambe le categorie l’export è sceso del 2% rispetto al primo semestre 2014. Andiamo a leggere i dati insieme.

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