Il bilancio 2021 di Zonin evidenzia il ritorno al fatturato pre-pandemia di quasi 200 milioni di euro, mentre i margini restano ancora piuttosto distanti dal livello (peraltro record) generato dall’azienda nel 2019. Con un margine EBITDA dell’8% per un valore assoluto di circa 15 milioni, quasi 10 milioni di euro di ammortamenti e l’impatto di una serie di poste contabili legate alla ristrutturazione aziendale di qualche anno fa (5.2 milioni), Zonin non va molto oltre il pareggio operativo (5.7 milioni di utile operativo senza le poste straordinarie). Pareggio che diventa poi perdita quando si considerano gli oneri finanziari. Con questo quadro e nonostante un forte miglioramento del magazzino e del capitale circolante, l’indebitamento finanziario netto resta sopra i 90 milioni di euro, soltanto in leggero miglioramento. Ovviamente il Covid 19 ha ancora un impatto sui numeri, ma certamente il fatto che le esportazioni di Zonin non siano ancora tornate al livello del 2019 (161 milioni nel 2021 contro 163 nel 2019) è indice che il rilancio del gruppo non sia ancora completamente nei numeri. Purtroppo il 2022 non promette niente di buono, soprattutto sui costi, proprio l’area in cui l’azienda sta facendo i maggiori sforzi per migliorare i propri risultati. Passiamo a un’analisi più dettagliata dei numeri.
Veneto
Sartori – risultati e analisi di bilancio 2021
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Il piano di rilancio di Sartori dopo il riassestamento azionario e strategico di un paio di anni fa comincia a dare i suoi frutti e lo si vede nei dati 2021: le vendite sono tornate a crescere (+3%) a fronte di una riduzione piuttosto corposa dei volumi (da 21.4 a 19.9 milioni di bottiglie) destinata a continuare nel 2022 più che compensata dal mix delle vendite che si sposta verso vini più pregiati (soprattutto rossi della Valpolicella). L’obiettivo del piano delineato nel bilancio 2020 di tornare ai picchi di fatturato del passato (con margini migliori) è scritto nel bilancio quando si parla di budget (a proposito: complimenti, una delle poche aziende vinicole italiane che ha una relazione degli amministratori come si deve): 51.7 milioni di fatturato previsti, +4% sul 2021 con -6% in volume e +11% in prezzo-mix. Il dato è molto vicino al livello del 2018 di 52.6 milioni di euro. Continua a leggere »
Italian Wine Brands – risultati primo semestre 2022
nessun commentoLe condizioni eccezionalmente favorevoli che avevano supportato Italian Wine Brands nel corso del 2020 e 2021 si stanno gradualmente affievolendo e questo si vede chiaramente nei risultati messi a segno dal gruppo nei primi 6 mesi dell’anno. Primo punto: la posizione di leadership nel segmento delle vendite a distanza che dal calo storico strutturale aveva vissuto una chiara inversione di tendenza è tornata al fatturato del 2019 (32 milioni, contro 42 del 2020 e 2021), mentre l’acquisizione di Enovation Brands non ha ancora sortito effetti significativi sul gruppo (salvo aumentarne il debito). Secondo punto: la forte esposizione alla grande distribuzione delle vendite sta mettendo a dura prova i margini in considerazione dell’inflazione dei costi di produzione (si parla di 15centesimi a bottiglia) che è soltanto pazialmente (50%) riversata nei prezzi. Continua a leggere »
Gruppo Italiano Vini (GIV) – risultati 2021
nessun commentoIl bilancio 2021 di GIV ripropone le tematiche già analizzate negli ultimi anni relativamente a questa azienda: il successo commerciale c’è, vista la dimensione (oltre 400 milioni di fatturato) e la presenza con filiali distributive nei principali mercati, ma il successo economico non c’è, anzi, verrebbe da dire che nel 2021, anno in cui molte aziende vinicole eccellono dal punto di vista dei margini, il Gruppo Italiano Vini non è ancora riuscita a tornare sui risultati del 2019. La relazione degli amministratori Continua a leggere »
Botter – risultati e analisi di bilancio 2021
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Lo scorso anno scrivevamo del bilancio 2020 e della trasformazione di Botter in seguito all’acquisizione di Mondodelvino. Purtroppo non siamo riusciti a trovare il bilancio consolidato della nuova holding, che era accreditata di vendite pro-forma 2020 di 345-350 milioni e 400 milioni nel 2021). Leggendo il bilancio 2021 scopriamo che l’operazione si è sviluppata attraverso la costituzione di una holding (Tabacco) che ha acquistato il 70% di Botter (cioè tutto il capitale escluso il 30% di azioni proprie), e che è stata a sua volta incorporata in Botter, generando goodwill e indebitando la società, passata da 54 milioni di cassa a 87 milioni di debito, senza contare i 30 milioni ancora dovuti agli azionisti di cui si sapeva già lo scorso anno e non ancora pagati. Questi soldi sono stati utilizzati per acquistare MondodelVino, che è rimasta “fuori” dal perimetro di Botter, ricadendo Continua a leggere »