Italia


Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento 2018

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Il difetto di analizzare le esportazioni per categoria di vino (DOP, IGP e via dicendo) è che se ci sono delle variazioni regolamentari che spostano i prodotti da una categoria all’altra (notoriamente al rialzo, in questo caso apparentemente in Veneto dove i bianchi DOP sono triplicati in export), quello che succede è che si rischiano di commentare dati fuorvianti. Così succede con i numeri 2018, dove potremmo dire che le esportazioni di vini DOP sono cresciute del 10%. Ma poi dovremmo dire che le esportazioni di vini IGP sono scese del 17% e quindi saremmo punto a capo, perché se sommiamo le due categorie (sia per i bianchi che per i rossi), arriviamo a dei cali compresi tra l’1% e il 2% per il 2018. Questi comunque sono due tra i numeri rilevanti che meritano questa introduzione, insieme allo stop alla crescita dei vini rossi piemontesi (-8%). Nell’ambito invece delle esportazioni regionali, i trend sono piuttosto omogenei per le regioni più importanti (Veneto, Toscana e Piemonte) intorno al 3-4%, mentre dopo diversi anni di crescita costante si fermano le spedizioni in valore del Trentino Alto Adige. Passiamo ai dettagli.

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Cambiamenti. Di Angelo Gaja

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CAMBIAMENTI. Non è solo il clima a minacciare di cambiare. VINEXPO BORDEAUX è stata per lungo tempo la fiera internazionale del vino per eccellenza. Nata nel 1981, con cadenza biennale, è via via cresciuta attirando espositori e visitatori da tutto il mondo. Anche troppi per una città che non era abbastanza grande da accoglierli tutti e soffriva momenti di forte disagio. Fu così che un numero crescente di produttori dell’area bordolese, in concomitanza, si attrezzarono ad accogliere negli chateaux gli ospiti più qualificati offrendo loro di partecipare agli eventi prestigiosi che venivano in essi organizzati, innescando una competizione con le manifestazioni fieristiche che non fu di beneficio alla qualità di Vinexpo Bordeaux e produsse disaffezione negli espositori. A gennaio 2020 per la prima volta nella capitale francese si svolgerà VINEXPO PARIGI, da tenersi ogni due anni in alternanza a VINEXPO BORDEAUX. Se non sorgeranno intoppi sarà Parigi in futuro ad ospitare la più prestigiosa fiera internazionale del vino che abbia luogo in Europa.

FIERE DEL VINO. Sarà invece sui mercati esteri dell’Asia e dell’Africa che i vini europei dovranno procurarsi nuovi consumatori. Assai più che attirarli a casa nostra, diventerà importante saperli intercettare a casa loro. Con questo obiettivo già competono VINEXPO, VINITALY, PROWEIN che grazie all’incentivo-droga dei contributi stanziati dall’OCM Vino organizzano eventi ripetitivi sul mercato asiatico che mettono a dura prova le cantine esponendole alla minaccia di uno spreco di risorse e di tempo. Cambiamento augurabile: che VINEXPO e VINITALY si alleino, progettino un unico salone congiunto capace di accogliere e divenire espressione di promozione del vino europeo sui mercati internazionali. L’interesse è reciproco, i produttori ringrazierebbero.

WINE ADVOCATE è la prestigiosa rivista americana nata per iniziativa di Robert Parker. Qualche anno fa venne acquistata da un imprenditore di Hong Kong che successivamente ne cedette il 40% alla Guida Michelin. Le voci che si rincorrono supporrebbero che la Guida Michelin sia interessata a rilevare il restante 60%. Così oltre che essere riconosciuta per le stelle assegnate alla ristorazione, diventerebbe anche la guida ai vini più prestigiosi francesi e non soltanto. Un primato strategico.

Angelo Gaja

marzo 2019

Vini rosati: produzione e consumo – aggiornamento 2017

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L’aggiornamento 2017 prodotto da France Agrimer sul segmento dei vini rosati vede una produzione in deciso calo (-9%) e un consumo in leggera riduzione (-3%) rispetto al 2016. Ciò deriva sia dalla cattiva vendemmia 2017, che ha determinato cali molto pesanti della produzione francese e spagnola, sia dal calo apparente dei consumi in mercati come il Regno Unito e la Spagna. I vini rosati restano una categoria particolare che rappresenta l’8% della produzione/consumo mondiale, con alcuni mercati di riferimento, dove ricoprono una quota importante dei consumi di vino traquillo (il 33% in Francia, il 18% in Belgio, l’11% in Germania e fino a quasi la metà dei consumi in Uruguay). I principali vitigni da cui vengono prodotti i vini rosati sono la Grenache (28%), il Syrah (15%) e il Cinsault (13%). Passiamo a commentare qualche dato aggiornato al 2017 dunque.

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Importazioni di vino in Italia – aggiornamento 2018

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Il surplus commerciale del settore del vino italiano ha toccato 5858 milioni di euro (+3.3%), come potete apprezzare dall’ultimo grafico del post. Si tratta di un risultato di tutto rispetto, raggiunto nonostante nell’arco del 2018 siano anche cresciute le importazioni di vino. Si tratta di un valore “marginale” di 345 milioni e di un incremento (+7%) generato soprattutto nella prima metà dell’anno. Tuttavia, non si può non notare che le due categorie “di consumo”, cioè i vini spumanti e i vini in bottiglia, sono cresciuti nel 2018 del 10% circa. Ma se per gli spumanti si tratta di un parziale ritorno ai fasti del passato (2006-2007), per i vini in bottiglia i 66 milioni importati (pur sempre una bazzecola) rappresentano la massima “apertura” del mercato italiano ai vini stranieri. Per quanto riguarda invece la categoria “industriale” dei prodotti, il vino sfuso, le importazioni sono stabili a 1.8 milioni di ettolitri, ma crescono in valore per via dell’aumento dei prezzi delle materie prime vinicole. Passiamo a qualche dettaglio.

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Esportazioni di spumante Italia – aggiornamento 2018

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Le esportazioni di spumante italiano nel mondo hanno toccato quota 1.5 miliardi di euro e 3.9 milioni di ettolitri, anche se gli ultimi mesi hanno visto un graduale rallentamento della crescita, +11% in euro e +6% in ettolitri. Dicembre in particolare è stato il primo mese negativo per le esportazioni a valore da ottobre 2015 a questa parte. Il calo è stato limitato, -4%, ed è stato determinato dall’indebolimento dell’Asti (che comunque ha chiuso un buon anno) e dagli altri spumanti DOP, che invece hanno perso il 9% rispetto all’anno precedente. Come per le esportazioni totali, vi ho messo alla fine del post un tabellone con l’andamento storico 2010-2018 a valore dei primi 25 mercati degli spumanti italiani. Come potrete apprezzare, i dati sono positivi per tutti i mercati, salvo uno: la Cina. Il 2019 sarà un anno importante perché… non si vive di solo Prosecco, per quanto questo prodotto, ormai esportato per oltre 900mila ettolitri abbia ancora molta strada da fare. Passiamo a commentare brevemente i dati.

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