Italia


Esportazioni di vino italiano – aggiornamento 2018

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Gli ultimi due mesi dell’anno ci hanno un po’ rovinato la festa. Questo dicono i dati ISTAT rilasciati proprio stamattina sulle esportazioni di vino italiano. Nel mese di dicembre si è verificato un inaspettato calo del 5%, soprattutto perché costruito contro un andamento non positivo nel dicembre 2017. Quindi siamo passati nel giro di due mesi da un +5% annuo al dato finale di +3.5%, per 6204 milioni di euro. I volumi sono stati anch’essi in rallentamento, e quindi abbiamo chiuso a 19.9 milioni di ettolitri, -8%. Nel mese di dicembre sono state negative tutte le categorie, spumanti inclusi. Nonostante le speranze fossero riposte in un guadagno di quote di mercato nei paesi emergenti e più lontani, alla fine il risultato lo abbiamo raggiunto grazie ai paesi sviluppati e consolidati: Stati Uniti, Germania, Svizzera, Francia, Svezia sono tutti cresciuti più della media. E alla fine dell’anno, come potete apprezzare dai lunghi e nuovi tabelloni che ci sono alla fine del post, la Cina ha comprato meno vino del 2017. Passiamo a un breve commento dei dati.

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La produzione di vino in Italia nel 2018 – dati provvisori ISTAT

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Come scritto da più parti il 2018 è stato un anno record per la viticoltura italiana. I dati che pubblichiamo oggi sono la prima stima ufficiale di ISTAT completa nei dettagli. Secondo l’istituto la produzione totale di vino di 50.4 milioni di ettolitri non è da record (del recente passato naturalmente), mentre lo è la produzione dei vini di qualità (DOC/DOC), che sfondano per la prima volta la soglia dei 20 milioni di ettolitri, e lo è anche la produzione di vini bianchi, naturalmente spinta dal fenomeno dei vini spumanti. Dal punto di vista geografico e guardando sempre in ottica storica il 2018 è stato un anno eccezionale in Puglia dove si sono prodotti 9.5 milioni di ettolitri e in Veneto dove la produzione ha superato quota di 10 milioni di ettolitri. Abbiamo sempre sottolineato che tanto vino potrebbe essere troppo, e lo è stato per diversi anni in cui l’Italia (e l’Europa) ha spinto verso una riduzione dei vigneti. Mi sembra che questi dati si muovano nella direzione del tanto e buono, visto il record dei vini di qualità e dei vini bianchi, due categorie di prodotto dove il mercato si sta spostando. Passiamo all’analisi dei dati.

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Esportazioni di vino italiano – aggiornamento novembre 2018

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Mentre escono le prime indiscrezioni sull’export di vino francese 2018 (visto in crescita del 2.5-3% a 9.3 miliardi – io sto aspettando i dati dettagliati di DISAR che usciranno verso fine mese), venerdì ISTAT (www.coeweb.istat.it) ha rilasciato i dati per l’Italia di novembre. Dato il livello stabile sull’anno precedente, siamo ormai indirizzati verso una chiusura 2018 tra il +4% e il +4.5%, con incremento del 12-13% dei vini spumanti e un livello sostanzialmente stabile per i vini in bottiglia. Quindi stiamo per chiudere un po’ meglio dei francesi, anche se vale la pena ricordare che nel 2017 era successo il contrario, con il nostro +7% che si confrontava con il +9% del leader. Insomma, un anno che si chiude in maniera dignitosa, viste le preoccupazioni circa la scarsità di vino della vendemmia 2017. Nel 2019 ad aiutare le nostre vendite (e quelle dei francesi) ci sarà nella prima parte dell’anno il cambio fortemente rivalutato del dollaro. Come vedete nel grafico sopra (che rileva la crescita dei primi 11 mesi dell’anno contro il periodo precedente, in euro), la crescita più sostenuta tra i maggiori mercati è proprio quella della Francia, mentre nel grafico a seguire noterete che Russia e Svezia sono i mercati più dinamici per gli spumanti. Passiamo a commentare qualche numero in dettaglio.

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Mezzacorona – risultati e bilancio 2017/18

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Dopo aver visto i dati di Nosio passiamo ai dati consolidati di Mezzacorona, che ripropongono le medesime tendenze a livello commerciale (piccola crescita, bene Italia e meno bene fuori dall’Europa) con variazioni percentuali meno marcate. Siccome le cooperative comperano il prodotto dei soci e siccome nella vendemmia precedente i soci non hanno prodotto molto, i dati che pubblichiamo su quanto “valore” ha pagato ai soci nel 2017/18 sono in calo. In particolare, Mezzacorona ha acquistato 58 milioni di euro di prodotto, il 10% in meno dell’anno precedente. Nell’anno, i debiti commerciali verso soci si sono ridotti di circa 5 milioni, presumibilmente a compensare dal punto di vista finanziario il calo. Siccome ha mantenuto dal punto di vista commerciale le posizioni, ha compensato questi 6 milioni in meno con maggiori acquisti esterni (da 48 a 51 milioni) e attingendo alle scorte (per altri 4 milioni di euro). Dal punto di vista finanziario, l’indebitamento netto cala da 114 a 105 milioni nel contesto investimenti molto limitati (3.6 milioni contro 4.3 dell’anno scorso) che segnala una fase in cui non ci sono particolari piani di sviluppo da perseguire. Passiamo a una breve analisi dei dati.

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La tassazione del vino nell’Unione Europea – dati 2018

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L’argomento delle tasse sul vino è sempre delicato e, come per la maggior parte delle materie fiscali, non esiste una coerenza a livello europeo. I dati che pubblico oggi rappresentano la situazione a luglio 2018, tratta dal sito della comunità europea e segnalata da Gavin Quenney. Le tasse si esprimono in due forme: le accise applicate “per ettolitro”, che nel post sono rielaborate in equivalente per bottiglia da 0.75, e come per la maggior parte dei prodotti, l’IVA. Come potrete vedere dalle tabelle non tutti i paesi applicano le accise, diciamo che non lo fanno i paesi produttori di vino come Francia, Spagna e Italia, mentre ovviamente il vino è quasi unanimemente considerato un prodotto di consumo e dunque gli si applica l’aliquota IVA ordinaria, che viaggia in media intorno al 20-21% (22% come sapete in Italia). Per definire “quanto sono le tasse nella bottiglia di vino”, abbiamo definito tre fasce di prezzo, 5, 10 e 30 euro, espresse come prezzo della bottiglia prima delle tasse e su quello abbiamo calcolato l’impatto delle tasse. In media la tassazione sul vino fermo “aumenta” il prezzo di una bottiglia di vino fermo del 36% se costa 5 euro e del 23% se costa 30 euro. Nel caso dei vini spumanti, come potete apprezzare dal grafico sopra, si sale al 44% e 25% rispettivamente. Come anticipavo sopra, i paesi nordici che non producono vino e forse hanno anche problemi più rilevanti dei nostri di alcolismo tassano il vino per oltre il 50% del suo prezzo “ex tasse” con pesanti accise, mentre noi produttori siamo decisamente più orientati a considerare il vino come un normale prodotto di consumo. Vediamo qualche dettaglio.

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