Cile/Argentina


Vini rosati: produzione, consumo e commercio estero – dati France Agrimere 2011

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France Agrimere ha prodotto un rapporto molto interessante che riassume i numeri dei vini rosati, che sono spesso una specie di categoria “trascurata” per la loro scarsa rilevanza nel mondo del vino. Infatti, rappresentano meno del 10% della produzione totale mondiale di vino. Il segmento però ha un dinamismo forse superiore alle altre categorie, anche in prospettiva (data la propensione del prodotto a essere consumato come aperitivo). Inoltre, ci sono delle peculiarità non indifferente. Per esempio, che la Francia ne produce quasi il 30% del totale ma non è in grado di soddisfare la domanda interna che rappresenta una quota a mio avviso colossale del consumo totale di vino (oltre 7 milioni di ettolitri su un consumo stimato a poco meno di 30 milioni di ettolitri). O per esempio che gli americani sono dei fans del vino rosato (non come i francesi!) e che invece gli italiani ne bevono pochissimo e quindi la maggior parte della produzione viene esportata… bene leggete i particolari allora!

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Argentina – esportazioni di vino, aggiornamento 2012

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Wines of Argentina pubblica puntualmente la situazione delle esportazioni argentine di vino, che oggi analizziamo per il 2012, usando i dollari americani per evitare di farci cadere nel tranello della svalutazione della valuta locale. I dati mostrano una crescita del 10% circa per il 2012 sia a valore che a volume, quindi un buon numero. Dietro al numero si celano però due questioni che abbassano la qualità del dato: (1) la crescita del vino imbottigliato è soltanto del 3%, quindi sono i vini sfusi (+58%) e i mosti (+14%) a far crescere il total del 10%; (2) il Malbec è cresciuto soltanto del 5%, mentre il Torrontes, che doveva essere la nuova “tigre” dell’export argentino subisce addirittura un calo nonostante la partenza da livelli molto limitati. Andiamo ad analizzare i dati nel dettaglio.

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I consumi di vino nel mondo – stima OIV 2012

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Checchè se ne dica, la conclusione di questo post è chiara: i consumi di vino a livello globale non crescono più. E’ altrettanto vero che la produzione scende più velocemente e che ci sono i famosi “usi industriali” del vino (cioè tutto quello che non è bevuto ma per esempio distillato) a tenere il mercato in equilibrio (o forse in leggero deficit). La conclusione è ovvia: di mercati sufficientemente grandi che continuano a crescere ne sono rimasti due: la Cina e un po’ gli USA. E volendo essere un po’ schizzinosi, potremmo dire soltanto la Cina, dove peraltro vale la pena notare che si bevono principalmente il loro vino, dato che dei 17-18 milioni di ettolitri consumati soltanto 3-4 milioni sono importati. Ma passiamo oltre. Secondo l’ultimo rapporto OIV i consumi sono 240-250milioni di ettolitri, diciamo 245.3 milioni, +0.5% sul 2011 che a sua volta faceva un sonoro +0.7% sull’anno precedente. Quindi non si cresce più. Come mai? Oltre al vecchio discorso del calo dei consumi in Italia e Spagna (in Francia sembra abbiano cambiato idea da qualche anno e i consumi sono ripresi a salire, secondo OIV), si aggiunge lo stop alla crescita in alcuni mercati chiave come il Regno Unito, il Brazile e i Paesi Nordici. Vediamo nel dettaglio i numeri di OIV.

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Concha y Toro – risultati 2012

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Concha y Toro ha chiuso il 2012 con risultati allineati a quanto avevamo già commentato a inizio anno guardando i dati dei primi 9 mesi dell’anno. I temi sono i medesimi: maggior prezzo delle materie prime, pressione dai cambi, soprattutto contro l’euro e l’acquisizione in USA che funziona bene in termini di vendite ma qualche dubbio sul contributo agli utili lo pone. Fatto sta che nel 2012 Concha y Toro ha chiuso il bilancio con un incremento delle vendite del 7% ma un calo dell’utile netto del 40%, da 50 a 30 miliardi di peso locali. E il trend del secondo semestre non sembra essere cambiato: le vendite sono cresciute del 4.6% (+7% nell’ultimo trimestre) ma l’utile netto è calato di oltre il 50% (anche perchè lo scorso anno includeva proventi non ricorrenti). Nel 2013 le cose potrebbero andare meglio: (1) la vendemmia 2012 è stata molto ricca e quindi il prezzo delle uve potrebbe calmierarsi; (2) lo scenario dei cambi dovrebbe stabilizzarsi, perlomeno nel senso che il rafforzamento del peso sembra essersi esaurito. Analiziamo i numeri in dettaglio.

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Produzione di vino nel mondo – aggiornamento OIV 2012

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Presentiamo oggi i dati di produzione mondiali appena rilasciati da OIV. Si tratta del secondo set di dati relativo al 2012, dopo la prima stima formulata a fine 2012. La nuova stima è leggermente superiore alla precedente con 251 milioni di ettolitri (erano 248 milioni nella prima stima). Si tratta sempre di un netto calo rispetto ai 267 milioni di ettolitri del 2011 (anch’essi rivisti da 264 milioni del precedente report). In un post nei prossimi giorni vedremo come si confronta con i consumi mondiali, che OIV prevede siano stabili intorno ai 245 milioni di ettolitri (prima di considerare gli usi industriali). Le stime sono state cambiate in modo molto significativo per i paesi europei e per il Cile (strano ma vero, dato che i numeri dei produttori “sud” dovrebbero essere già stabilizzati). La conclusione è piuttosto semplice: la vendemmia 2012 sembra essere migliore delle prime stime in Francia e Cile, peggiore in Italia (sul piede dei 40 milioni di ettolitri, come già sappiamo bene) e non così catastrofica in Francia. Analizziamo brevemente i numeri.

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