Prendiamo sempre le mosse dall’indagine del 2000 di ISTAT (una vera bibbia per la verita’), per dare un’occhiata di nuovo all’eta’ media del vigneto italiano. Questa volta pero’ invece di guardare la "geografia" ci si sofferma sulle tendenze dei 20 precedenti al 2000..
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I risultati CA.VI.RO. al 30/6/2005
1 commentoUna delle maggiori curiosita’ personali e’ quella relativa ai dati finanziari dei principali produttori di vino, forse a causa della mia professione. Comincio con CAVIRO per due motivi: primo, per la rilevanza di questa azienda nel panorama vinicolo. Secondo, perche’ hanno dimostrato trasparenza, gentilezza e solerzia nell’invio dei documenti relativi all’ultimo bilancio disponibile. Pregi che altri operatori (per dovere di cronaca, non cooperativi ma privati) non hanno dimostrato.
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I dati 2004 dei grandi paesi produttori Europei – fonte Eurostat
nessun commentoSapete qual’e’ il paese che ha la maggior percentuale di VQPRD in Europa? E quello che esporta la quota piu’ rilevante della propria produzione?
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Le dimensioni delle aziende vinicole italiane
6 commentiSottotitolo: la strada da fare e’ ancora molto lunga. Curiosando qua e la’ si ritrovano innumerevoli fonti di dati sull’economia agricola. Il sito della FAO, per esempio, mette a confronto tutti i paesi del mondo con i loro censimenti dell’agricoltura. Due dati sono riportati per il mondo del vino per la maggior parte dei paesi: gli ettari coltivati e il numero dei coltivatori.
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Piemonte – Superfici, rese e produzioni – aggiornamento 2004-05
nessun commentoUno dei primi passi che ho fatto quando pensavo a questo blog è stato quello di capire quali dati sono disponibili sulla rete relativamente al mondo del vino. La prima cosa che ho imparato è stata che tutte le regioni italiane hanno un sito ufficiale (www.regione.nomeregione.it), che tutti i siti hanno una sezione agricoltura e che alcune delle sezioni agricoltura hanno una parte dedicata alla viticoltura. Nella mia analisi ancora largamente incompleta delle 20 regioni, per ragioni campanilistiche e di priorita "enologica", sono partito dal Piemonte, che con il senno di poi ha probabilmente uno dei siti meglio fatti da questo punto di vista. In particolare la regione ha messo in piedi un vero e proprio osservatorio, dove sono presenti dati piuttosto aggiornati (alcune statistiche fino al 2005, altre fino al 2004).