Fonte: ISMEA
Le vendite di vino al dettaglio in Italia nel 2009 hanno subito un forte calo, soprattutto dovuto al crollo del prezzo-mix, risultato probabilmente sia della preferenza dei consumatori verso prodotti di prezzo inferiore e di una accesa competizione tra i produttori. Il mercato e’ sceso del 9% a valore e dell’1.3% a volume. Questo calo significa che il mercato del vino italiano e’ oggi il 5% sotto il livello del 2006/07, essendosi mangiato tutto il guadagno (+4% fatto registrare nel 2008). Se isoliamo il quarto trimestre 2009, di cui non abbiamo i dati puntuali ma possiamo desumerli, si possono fare le seguenti considerazioni: (1) il mercato ha subito un peggioramento ulteriore rispetto ai primi 9 mesi, anche se il calo sembra essere meno significativo i quello del terzo trimestre; (2) la cateogoria dove il calo sembra essere stato meno significativo e’ quella dei vini da tavola, soprattutto perche’ i volumi di vendita sono stati nell’ultimo trimestre in recupero (presumibilmente positivi); (3) i vini spumanti passano da un +4% sui primi 9 mesi a un -2% sul fine anno, cioe’ sono negativi nella parte piu’ critica dell’anno.
2009
Champagne – dati di mercato ed esportazioni 2009
nessun commentoLe esportazioni di Champagne hanno subito un forte calo nel corso del 2009, esclusivamente dovuto alle minori esportazioni. I dati finali pubblicati da CIVC infatti confermano che le vendite a volume (non sappiamo come e’ andato il prezzo-mix) sono rimaste stabili a 181 milioni di bottiglie, quando invece le esportazioni sono calate da 141 milioni di bottiglie a 112 milioni, cioe’ un calo del 20% secco. A dire la verita’, c’e’ una seconda serie di dati, che e’ quella della dogana francese, che ci fornisce dei numeri leggermente discordanti (i volumi sono in calo del 22% su questa statistica), ma ci fornisce anche una indicazione sul prezzo mix, che scende dell’8%, portando il calo totale delle esportazioni al 28% (confronto: circa -15% spumanti italiani). Se ipotizziamo che lo stesso calo si e’ verificato in Francia (in termini di prezzo-mix), potremmo concludere che il mercato in Francia e’ calato dell’8% circa e che il mercato totale e’ calato in valore di circa il 15-16%. Si tratta di numeri molto pesanti che mettono in luce il “trading-down” applicato dai consumatori, (1) sia a livello di categoria (c’e’ stato un travaso tra gli Champagne e i prodotti alternativi, come gli spumanti italiani che a volume sono addirittura in rialzo), che (2) all’interno della categoria medesima.
Francia – esportazioni di vino – aggiornamento 2009
nessun commentoLe esportazioni di vino francese hanno subito un calo molto pesante nel 2009: -19% a 5.5 miliardi di euro, con il crollo del 28% delle esportazioni di Champagne (da 2.2 miliardi a 1.6 miliardi di euro). Il calo e’ pesante ma e’ mitigato da un piccolo raggio di sole: le esportazioni nel solo mese di dicembre cominciano a rimbalzare: +7/8% per tutte le categorie di export, dai vini da tavola allo Champagne. Detto questo, si chiude certamente un anno orribile per le esportazioni francesi, soprattutto perche’ viene da un 2008 che gia’ non era stato eccitante (0% export in valore, -10% export in volume).
Foster's – strategia e risultati primo semestre 2008-09
nessun commentoLa divisione vini di Foster’s continua ad andare piuttosto male: nel corso del primo semestre 2009-10, i volumi sono calati ma, soprattutto, e’ crollato il margine. Oltre alla sovrapproduzione e alla tendenza dei clienti a scegliere prodotti meno cari adesso ci si e’ messo anche il dollaro Australiano, che si sta rivalutando pesantemente, rendendo cosi’ i prodotti di Foster’s meno appetibili sui mercati esteri. Siccome l’aziende e’ tutto meno che in grado di aumentari i prezzi per recuperare il rafforzamento della valuta, ne subisce in pieno l’impatto negativo (AU$83m a livello di utile operativo). La strategia del gruppo va comunque avanti: vendita di tutte le vigne e tenute non essenziali, focalizzazione su pochi marchi ben definiti in ciascun mercato, ristrutturazione dell’approccio alla distribuzione e maggiore azione diretta sui consumatori finali. Intanto, con i primi sei mesi dell’anno fiscale 2010, possiamo dire che il vino sta diventando sempre meno importante per il gruppo, dato che ha generato soltanto il 18% dell’utile operativo semestrale contro quasi il 40% di qualche anno fa. Per questo motivo, Foster’s sta continuando a cercare una soluzione per valorizzare la sua presenza nel settore vino: da tempo ormai si parla di una possibile fusione con AV (Australian Vintners).
Dal punto di vista strategico, un segnale di speranza viene da questo commento del management, che vi lascio virgolettato: ” On a positive note, the influence of the millennial generation is making its mark on the wine category and bodes well for the future, as this new demographic group of a little over 50 million consumers aged 21 to 29 have embraced wine at an earlier stage than their predecessors, and are experimenting with wines at higher price points, including imports.” Una volta di piu’, la conferma che per il vino uno dei mercati chiave saranno gli USA, anche dal punto di vista demografico e culturale.
Sud Africa – esportazioni 2009
nessun commentoLe esportazioni del Sud Africa del 2009 hanno segnato il passo, dopo diversi anni di crescita ininterrotta. Pubblichiamo oggi i dati forniti da SAWIS che fanno riferimento ai volumi in ettolitri esportati. In un contesto di leggero calo del quantitativo esportato (-4%), i sudafricani sono comunque riusciti a portare a casa un buon risultato, se si considera quanto segue: (1) il mix delle esportazioni sta migliorando, con i vini imbottigliati in crescita dell’8% a compensare il calo del 18% dei vini sfusi; (2) le esportazioni nel mercato chiave per il Sud Africa, cioe’ il Regno Unito, hanno fatto segnare un +14%; anche le esportazioni nei due altri mercati importanti Germania e Svezia sono in crescita rispettivamente del 5% e del 31%. E’ tutto oro quello che luccica? Probabilmente no, se considerate che la valuta sudafricana ha perso pesantemente nel corso del 2009. Nel 2010 sta recuperando in modo molto significativo (siamo a circa +20% per il Rand contro l’euro nei primi mesi del 2010 contro lo stesso periodo del 2009), bisogna vedere come si comportera’ il Sud Africa, tenendo conto che il suo settore vinicolo e’ particolarmente esposto alle esportazioni. E poi quest’anno ci sono i mondiali… quale migliore occasione per promuovere il vino sudafricano con cosi’ tanti potenziali consumatori che arrivano a casa propria dall’estero?