2011


Gli usi industriali del vino – rapporto OIV 2019 (dati 2016)

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Il 12% della produzione di vino mondiale del 2016 non è stato bevuto come vino ma è stato impiegato per altri scopi, quelli che si chiamano gli “usi industriali del vino”. Per intenderci: distillazione del vino per le acqueviti e I brandy, uso del vino per bevande a base di vino o aromatizzate e gli utilizzi del vino nei prodotti alimentari. Proprio su questa fetta di 30-35 milioni di ettolitri di vino si concentra il rapporto speciale di OIV di quest’anno. Ci fornisce lo spaccato di dove va a finire questo vino e da dove viene. Circa il 17% viene dall’Italia ma a sua volta l’Italia impiega soltanto l’8% della sua produzione di vino a questi scopi, principalmente per la produzione di aceto, di cui è leader mondiale davanti alla Spagna e di prodotti derivati dal vino (vermouth principalmente). La Francia eccelle invece per gli oltre 8 milioni di ettolitri impiegati nel 2006 soltanto per la produzione di acqueviti (cognac e armagnac), che la pongo in cima alla classifica dei produttori di vino utilizzato per scopi alternativi. Passiamo ai dati.

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Molise – produzione vino – dati Federdoc 2011 e ISTAT 2012

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molise ISTAT 2012 2

 

La produzione di vino in Molise è cresciuta del 25% nel 2012 a circa 319mila ettolitri. Tale incremento si confronta con un calo della produzione italiana del 4% (secondo le ultime stime di ISTAT) e un incremento dell’1% per la produzione nel Sud Italia. E’ dunque una piccola regione che è andata meglio del resto d’Italia ma che viene da alcuni anni molto negativi. Andiamo a leggere i dati in dettaglio, con l’avvertenza che i dati ISTAT sono particolarmente dubbi per il modo in cui si susseguono negli anni…

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Basilicata – produzione vino – dati Federdoc 2011 e ISTAT 2012

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basilicata istat 2011 0

 

Purtroppo spesso capita che la review delle produzioni vinicole regionali lasci indietro alcune regioni più piccole. Questo weekend mi propongo di coprire il buco con un trittico Basilicata-Molise-Valle d’Aosta che copra il buco. Sono post molto leggeri in quanto a commento ma tanto dettagliati quanto tutti gli altri per quanto riguarda la parte numerica e tabellare.

Partiamo giust’appunto dalla Basilicata, che nel 2012 secondo ISTAT ha beneficiato di un forte incremento della produzione, +70% a 189mila ettolitri, sostanzialmente focalizzato nel segmento dei vini rossi (preponderante) e visibili in tutte le categorie produttive. Andiamo ai dettagli.

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Liguria – produzione vino – dati Federdoc 2011 e ISTAT 2012

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Siamo in fase di completamento della carrellata della produzione di vino nelle varie regioni per il 2012. Oggi analizziamo brevemente la Liguria, che secondo ISTAT ha prodotto nel 2012 46mila ettolitri di vino. Il grafico dice già molto del commento che si può fare: mai così bassa. Quello che sembra essere rincuorante è però quello che sta dietro questo numero e cioè, (1) una sempre maggiore focalizzazione sui vini di qualità, (2) la crescente specializzazione della produzione di vini bianchi, dove la regione ha alcune interessanti denominazioni. I dati Federdoc, relativi invece al 2011, mostrano che le due principali DOC, Riviera Ligure di Ponente e Colli di Luni sono un buona salute. Vediamo i dati.

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Importazioni di vino a Hong Kong – aggiornamento 2012

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Quando il vino francese ritraccia in Estremo Oriente, come sembra aver fatto nel 2012 a Hong Kong, anche il mercato ne subisce le conseguenze. Non che si importi meno vino, anzi, gli ettolitri sono cresciuti del 5% rispetto al 2011, toccando un nuovo record. Quello che si è ridotto è il valore delle importazioni. Saranno stati in parte i cambi, ma la spiegazione non è lì. Il crollo del 20% circa del valore delle importazioni, riscese al di sotto del miliardo di dollari è un segno importante di normalizzazione di un mercato che sembra aver perduto la caratteristica dell’acquisto “a qualsiasi prezzo”. La competizione sta aumentando, gli acquirenti stanno imparando a rifornirsi a prezzi più convenienti. E in uno scenario come questo, se l’Italia in valore assoluto non fa grandi progressi, in termini relativi torna a crescere, tornando a rappresentare il 3.3% del mercato locale. Va detto che stiamo pur sempre parlando di un mercato che importa a 20 dollari al litro, e che sul vino che si tiene (circa il 78% del totale, il resto viene spedito in Cina) paga 25 dollari al litro. Andiamo sui numeri.

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