2013


Giappone – importazioni di vino 2013

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Un anno fa scrivevamo che l’export di vino in Giappone aveva beneficiato della forza dello yen per diversi anni, ma che la festa era finita data l’inversione di tendenza. Quest’anno siamo di fronte ai numeri (in euro per nostra semplicità di lettura) che incorporano uno yen molto debole: il cambio è di colpo tornato a 130 yen per 1 euro, il livello medio del 2009. Naturalmente non tutti sono stati trattati così male: per esempio gli americani hanno beneficiato di un rapporto di cambio un po’ meno penalizzante, avendo svalutato anche loro, così per i cileni. Insomma, guardando questi numeri gli sconfitti veri sono i francesi, per quanto continuino a dominare incontrastati con il 50% del mercato, insieme agli australiani, mentre i veri vincitori sono i cileni. L’Italia si è comportata bene: in valuta locale le esportazioni sono cresciute del 28%, restando stabili in valore in Euro e calando del 3% circa a volume. Per tutto il mercato, il dato mostra un incremento del volume del 2%, del valore in yen del 23% e un calo del valore in euro del 3% a 1.2 miliardi. Il 2014 sarà sulla medesima lunghezza d’onda, dato che il cambio ha continuato a indebolirsi leggermente rispetto allo scorso anno. Ma siamo solo a Febbraio! Andiamo a vedere i numeri più da vicino.

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Cile – esportazioni di vino 2013

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Il Cile è diventato nel 2013 la quarta forza del commercio mondiale di vino, scavalcando l’Australia (almeno dal nostro punto di vista, cioè dell’Euro). Lo dicono le statistiche pubblicate un paio di settimane fa dal sito Vinos de Chile, che ha certificato esportazioni per 8.8 milioni di ettolitri (ma su questo già nel 2012 i cileni erano davanti agli australiani) con un valore di 1.9 miliardi di dollari americani, il 5% in più dell’anno scorso. Non erano molti giorni fa che commentavamo il calo dell’Australia, che in dollari americani è stato del 15% nel 2013. Il primato è stato comunque raggiunto con un mix di esportazioni che si sta pesantemente spostando verso il vino sfuso e, giusto per buttare uno sguardo al 2014, sarà difficile riuscire a ripetere l’exploit sia per il mix in peggioramento che per la debolezza della valuta locale, che probabilmente non sarà interamente incamerata dai produttori locali. Passiamo ai dati.

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Costi e margini dell’industria vinicola – aggiornamento 2013

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Fonte: ISMEA

Oggi è il momento di fare il punto “annuale” sui margini dell’industria vinicola italiana. Le conclusioni non sono del tutto positive: il clima di fiducià è peggiorato nel quarto trimestre, forse anche in relazione all’andamento poco convincente delle vendite di vino. I prezzi del vino all’origine, che sono il costo degli imbottigliatori ma il ricavo dei soli agricoltori, è continuato a calare, in modo semmai ancora più significativo, mentre l’incremento dei prezzi di vendita sta gradualmente perdendo forza, pur consentendo un’espansione dei margini rispetto all’evidenza molto negativa della prima parte dell’anno. Quando guardiamo i dati “annui, il 2013 è chiaramente un anno da dimenticare per l’industria del vino. Prezzi alla produzione in salita ben più pronunciata di quelli di vendita nel mercato domestico, la profittabilità in discesa netta rispetto al livello già sacrificato del 2012. Come dicevo sopra, però, l’uscita dal 2013 sembra puntare nella direzione giusta.Commentiamo qualche numero.

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Australia – esportazioni di vino, aggiornamento 2013

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Esiste una chiara proporzione tra la bontà dei dati di export e la qualità dei comunicati stampa di Wine Australia. Infatti i dati di fine 2013 dell’export australiano mostrano una ulteriore accelerazione del declino dell’export che soprattutto guardando i valori risulta quasi incomprensibile alla luce del forte indebolimento della valuta australiana (cioè un dollaro americano o un euro di vendite di vino australiano tradotte in dollari australiani sono del 8% e del 12% rispettivamente di più in media nel 2013 che nel 2012, addirittura dell’16% in più se si guarda alla seconda parte del 2013 rispetto all’euro). Nessun numero è buono: il valore scende del 5% nel 2013 accelerando rispetto al ritmo del -3% di fine giugno 2013, il volume cala del 6%, accelerando rispetto al -2% di giugno, la quota di export di vino imbottigliato continua a calare, e stimiamo sia ormai al 43% circa del totale. Andiamo a commentare i pochi dati rilasciati, tra cui alcuni siamo stati costretti a stimarli (con buona approssimazione…).

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Esportazioni di vino italiano – aggiornamento novembre 2013

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Novembre è sempre stato un mese anomalo per le esportazioni di vino, e anche quest’anno siamo di fronte a una specie di cambio di direzione. Infatti, il mese vede un calo piuttosto importante dei volumi, -15%, cioè 325mila ettolitri. Lo scorso anno successe un fenomeno piuttosto simile, con le esportazioni in calo da 2.3m a 2.1m di ettolitri. Con questo calo, Novembre torna a essere un mese quasi normale. In termini di valore, le esportazioni hanno tenuto per quanto riguarda i vini imbottigliati mentre sono calate del 25% (a fronte del -35% dei volumi) per i vini sfusi. Più importante invece è commentare cosa succede agli spumanti, dato che ottobre e novembre sono i “grandi mesi”: ebbene, con 96 milioni di export la categoria continua a crescere al ritmo del 20%, con i mercati anglosassoni in testa ma anche con un buon dato in Germania e il forte recupero della Russia.

I conti dell’anno sono ormai fatti, salvo sorprese dell’ultimo minuto: il 2013 sarà quasi certamente l’anno dei 5 miliardi di euro di esportazione (tenendo anche conto che usualmente le cifre sono leggermente riviste al rialzo quando diventano definitive), e dei 20 milioni di ettolitri di export, forse 20.1-20.2. Quello che sarà interessante capire è come si evolverà il 2014, in un contesto di euro sempre più forte e di mercati emergenti in chiara ritirata.

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