2022


Vranken Pommery – dati di bilancio 2022

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I dati 2022 di Vranken Pommery rispecchiano i commenti e i dati trionfali relativi allo Champagne nel 2020, soprattutto nel secondo semestre, quando l’azienda ha messo a segno dei dati incoraggianti, migliori di quelli del primo semestre. L’anno si chiude con un incremento del fatturato dell’11% a 334 milioni, con un recupero in Francia e un forte sviluppo al di fuori dell’Europa, un MOL stabile (ma qui contano alcune revisioni contabili) e un utile operativo in crescita del 5%. Nel secondo semestre soltanto, tutti gli indicatori segnano una evoluzione positiva, salvo una leggera diluzione dei margini in percentuale alle vendite. Dove la situazione non migliora molto è nel livello del debito, sceso soltanto marginalmente, anche se finalmente si pareggia con il livello del magazzino. Se diamo un occhio ai risultati degli altri piccoli operatori quotati, risaltano certamente i dati di Lanson, mentre la strategia di premiumizzazione molto spinta di Laurent Perrier ha avuto un impatto molto negativo sui volumi. Passiamo a un commento di maggior dettaglio.

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Gruppo Italiano Vini (GIV) – risultati 2022

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Presentiamo oggi I dati 2022 di GIV presi dal bilancio consolidato. Si tratta ovviamente un anno di recupero per la principale azienda vinicola italiana per fatturato (per ora visto che Argea+Zaccagnini sarà molto vicina nel 2023), come ovviamente c’era da aspettarsi: le vendite crescono dell’8% a 466 milioni di euro. Restiamo però ancora una volta un po’ delusi dal fatto che l’andamento in Italia sia stato marcatamente negativo (-6%) rispetto a quanto fatto vedere dai principali concorrenti del gruppo, spiegato nella relazione degli amministratori con un andamento non positivo nella GDO. I margini migliorano rispetto al 2021, nonostante un aggravio delle spese per la materia prima: ricordiamo che GIV acquista parte delle proprie materie prime (vino) dalla controllata Cantine Riunite/CIV, “a condizioni normali di mercato” secondo il bilancio. Nel dettaglio, l’EBITDA torna al 5% delle vendite (6% medio nei 5 anni pre Covid) e l’utile netto chiude a 5 milioni, ancora largamente sotto alla media pre Covid (7 milioni circa). L’indebitamento si riduce leggermente, passando da 113 a 100 milioni di euro. Passiamo a una breve analisi dei dati.

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L’andamento degli indici Liv-ex – aggiornamento 2022/23

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Torniamo oggi a discutere dell’andamento degli indici Liv-Ex relativi ai grandi vini e lo facciamo con rinnovato interesse visto l’inversione di tendenza osservata negli ultimi mesi. La crescita che sembrava senza fine e che aveva fatto aleggiare considerazioni sulla superiorità dell’investire in vino rispetto ad altre forme di investimento sembra essersi fermata. Intendiamoci: come tutti i beni a offerta fissa, il vino (o meglio “un vino”) ha un prezzo che può arrivare a qualsiasi cifra. Però dal picco toccato ad agosto 2022, l’indice più rappresentativo, il Liv-Ex 1000, è calato del 7% (come sempre prendiamo i dati in euro e non in sterline). Nello stesso periodo la borsa americana (S&P500) è cresciuta del 4%, mentre quella europea è scesa del 2%. L’inflazione osservata nel periodo è stata del 5% circa.

Preoccupati? No, per nulla. Per una serie di ragioni. Vediamole nel resto del post.

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Emilia Romagna – produzione di vino e superfici vitate 2022 – dati ISTAT

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Presentiamo oggi i dati di produzione dell’Emilia Romagna come rilasciati da ISTAT, con l’avvertenza che tali dati non sono perfettamente coerenti con i dati del MIPAAF. ISTAT infatti dichiara una produzione regionale di 6.14 milioni di ettolitri nel 2022, mentre secondo MIPAAF la produzione è più elevata, 7.21 milioni di ettolitri. C’è di buono che le variazioni percentuali sono coerenti. Scegliamo di seguire e commentare i dati ISTAT avendo una serie molto completa e lunga negli anni, mentre non riusciamo a ottenere nessun dato dal ministero, nonostante le richieste inoltrate (anche via PEC). Ad ogni modo, la vendemmia 2022 è stata in leggera crescita sul 2021 (+4%), quindi meno positivo rispetto all’andamento nazionale tracciato da ISTAT. Ugualmente, il confronto con il passato segna un -4% per la regione contro un +6% per il dato nazionale. Si confermano, rafforzati, alcuni trend che stiamo osservando nella regione: i vini bianchi gradualmente crescono di peso (55% nel 2022) prendendo il posto dei rossi, le due categorie estreme qualitative DOC e vini comuni crescono di peso schiacciando gli IGT, che sono al minimo storico (33% della produzione) da quando osserviamo i dati. Passiamo ad analizzare qualche numero nel resto del post.

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Tannico – risultati 2022

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Guardiamo oggi per la prima volta i “nuovi” conti di Tannico con l’inclusione di Ventealaproprietè.com per tutti i 12 mesi del 2022. Ho volutamente evitato di inserire il bilancio consolidato 2021, tenendo quindi quello di Tannico senza la francese per mostrare le variazioni derivanti dall’inclusione della nuova azienda. Fatta questa premessa possiamo dire che per il secondo anno consecutivo Tannico ha avuto un’evoluzione negativa delle vendite organiche, scese da 33.5 a 31.7 milioni, -5%. Ovviamente, se mettiamo insieme anche la francese arriviamo a un fatturato totale di circa 70 milioni (non sappiamo quanto fatturava Ventealapropriete nel totale 2021 per fare un confronto). Non si tratta però di un andamento anomalo, o perlomeno abbiamo recentemente commentato i dati di Callmewine che anch’essa ha subito un calo del 5% nell’anno. L’azienda nel suo insieme ha bruciato 6.4 milioni di euro di cassa e mostra un debito di 1 milione a fine anno, con gli azionisti che hanno contribuito con 3 milioni circa. Ricordiamo che sebbene questi dati siano consolidati con Ventealaproprietè al 100%, la quota di possesso è del 69% e che il 31% sarà probabimente acquisito nel 2024 con un prezzo stimato allo stato attuale di 22 milioni di euro. Ciò richiederà un ulteriore contributo degli azinionisti (LVMH 51%, Campari 49%). Passiamo a un breve commento dei dati, anche focalizzandoci sul “prima” e “dopo” acquisizione.

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