
Sembra brutto da dire, ma Masi è passata dal miglior primo semestre della sua storia a uno dei peggiori secondi semestri di sempre. La crescita delle vendite è passata dal +27% dei primi 6 mesi a +2% del secondo semestre, il margine è passato dal 23% al 13%, l’utile netto è azzerato (mediamente circa 3 milioni nel secondo semestre) e a tutto questo si aggiungono anche alcuni noiosi problemi di governo societario, con le dimissioni di Renzo Rosso da consigliere di amministrazione (con alcune colorite dichiarazioni che trovate nel resto del post), titolare del 10% delle azioni. Quindi, quando guardiamo l’anno 2022 nel suo complesso troviamo dei numeri abbastanza allineati al 2021, frutto di un eccellente primo semestre e di un pessimo secondo semestre. Le vendite nell’anno toccano 75 milioni, +13%, il margine operativo lordo è a +2% con un margine in calo dal 19.5% al 17.7%, l’utile netto cala da 5.4 a 4.5 milioni a causa dei maggiori oneri finanziari e dalle perdite su cambi, mentre il debito sale di 5 milioni di euro a 8 milioni (sempre molto moderato) a causa dei maggiori investimenti e del ritorno al pagamento dei dividendi. Passiamo a un’analisi più dettagliata.