I primi 11 paesi produttori e “legittimi” esportatori di vino hanno registrato un calo del 2% a valore a 15.2 miliardi di euro, rispetto al record storico di 15.5 del 2022, per quanto riguarda il primo semestre 2023. Il dato dei volumi è in calo più marcato, -6% da 44.8 a 42.3 milioni di ettolitri, che a sua volta “monta” sul dato del 2022 calante del 6%. Essenzialmene potremmo dire che il volume esportato è al livello più basso dal 2013, se ovviamente escludiamo il 2020, quando impazzava il Covid. Di fronte a questo quadro, eccelle la performance semestrale che abbiamo analizzato di recente del vino francese, +3% a valore, e non sfigurano i dati intorno allo 0-1% registrati dall’Italia e dalla Spagna. A portare a portare giù il totale sono tre paesi, in calo tra il 20% e il 25%: Cile, gli USA e l’Argentina, cui si aggiunge il -16% del Sud Africa. Quindi, il “nuovo mondo”, con una eccezione rilevante e ormai usuale: la Nuova Zelanda. Passiamo a commentare qualche dato.
2023
Advini – risultati primo semestre 2023
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I progressi visti negli ultimi 2 anni nei conti di Advini sono rapidamente scomparsi con il rallentamento del primo semestre 2023 (crescita organica -4%, fatturato totale -1% grazie alle acquisizioni), cui si somma la svalutazione dello Zar sudafricano dove l’azienda ha investito molto e il rialzo dei tassi di interesse che batte su un debito non certo basso se proporzionato ai profitti (circa 9 volte l’EBITDA). Advini si trova dunque a fronteggiare un ulteriore giro di taglio dei costi con l’obiettivo che il secondo semestre possa ripianare le perdite maturate nel primo (circa 4 milioni di euro), portare a un calo del debito (anche grazie alla gestione del circolante e arrivare ai 300 milioni di fatturato, soglia già praticamente raggiunta nel 2022 (298). Passiamo a una breve analisi dei dati.
Spagna – esportazioni di vino – aggiornamento primo semestre 2023
nessun commentoIl quadro delle esportazioni di vino comincia a comporsi, con i dati spagnoli che analizziamo oggi. Il vino spagnolo è calato in volume dello 0.6% a 10.5 milioni di ettolitri nel primo semestre ma è cresciuto dell’1% circa a 1.47 miliardi di euro in valore, con un contributo leggermente positivo del prezzo mix dell’1.5% circa. I dati per categoria esportata sono molto allineati, con un andamento leggermente migliore per i vini spumanti (+2%), mentre quelli per area geografica sono come sempre per la Spagna più volatili: in questo semestre recuperano i mercati andati peggio l’anno scorso, come la Germania e il Regno Unito, mentre si indebolisce il mercato americano (-3%), come abbiamo anche visto per il mercato italiano. Ora, se allarghiamo un po’ il discorso e guardiamo ai dati preliminari che stiamo raccogliendo per le altre nazioni, quello che vediamo è che il trade mondiale è in realtà rallentato del 4% circa (dato sui primi 11 paesi produttori/esportatori), il che mette questi dati (ma anche quelli italiani, -0.4%) in una luce un po’ meno negativa di quella inizialmente ipotizzata. Passiamo a un breve commento dei dati.
Francia – esportazioni di vino – dati primo semestre 2023
nessun commentoLa Francia fa decisamente meglio dell’Italia in questi primi sei mesi dell’anno in termini di esportazioni di vino. I dati rilasciati qualche giorno fa da Agreste mostrano un incremento del 3%, nonostante un calo del 6.6% dei volumi, per un totale di 6039 milioni di euro. Come avete potuto leggere nell’aggiornamento di metà settembre, le esportazioni italiane sono invece rimaste sostanzialmente stabili (-0.4%) per un valore di 3767 milioni di euro. Come abbiamo già sottolineato diverse volte, a fare la differenza sono i grandi vini francesi. Lo Champagne cresce di quasi l’8% nonostante il calo dei volumi del 5%, la Borgogna non è distante, +6% per le esportazioni, -8% per i volumi. Il quadro disegna dunque un effetto “prezzo-mix” molto potente (come è sempre stato) che vale 10 punti percentuali nel totale export, da +3% del fatturato a -6.6% dei volumi. Nel primo semestre 2023 questo impatto è pari soltanto a 1 punto percentuale per il vino italiano, che oggi viene esportato a una media di 3.6 euro al litro contro i 9.3 euro per il vino francese (entrambi i dati riferiti al semestre). Se allarghiamo lo sguardo, diciamo agli ultimi 3 anni, le esportazioni annue di vino francese hanno recuperato il 40% del valore, quelle italiane il 25% e, visibile anche graficamente, il divario si allarga.
Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento primo semestre 2023
nessun commentoCompletiamo l’analisi delle esportazioni semestrali con i due spaccati per regione di appartenenza delle aziende (coerente con il dato totale di export) e per sottocategoria (in questo caso coerente con il dato del solo vino imbottigliato). Nel primo caso emerge l’andamento debole dei vini piemontesi, toscani, la stabilità delle esportazioni venete e l’ottimo andamento dei vini del TrentinoAltoAdige, della Lombardia, sempre rimanendo sulle aree più rilevanti, dell’Emilia Romagna. Se invece andiamo più a fondo nella categoria del vino in bottiglia, alcune evidenze cambiano, come quella dei vini rossi piemontesi DOP che si confermano in crescita (lo stesso non si può dire per quelli toscani, per esempio, e ancora di più per quelli veneti). Il “downtrading” è piuttosto evidente: i vini DOP calano del 3%, quelli IGP del 5%, mentre i vini comuni salgono del 7%, con un dato totale del vino in bottiglia a -2% circa. Tabelle, ulteriori commenti e grafici nel resto del post.