
Il semestre difficile del mercato del vino si riflette anche sulle vendite di Advini, in calo del 2% rispetto al 2023. L’azienda francese ha però intrapreso un percorso molto ambizioso di taglio dei costi dopo gli orrendi risultati soprattutto della prima parte del 2023 e i primi risultati cominciano a vedersi. Il mix del fatturato verso le marche proprie cresce al 42% del totale (36% l’anno scorso), con un impatto favorevole sui margini di profitto, il controllo dei costi (personale stabile e servizi esterni “tagliati”) consente di recuperare oltre 1 milione di euro per un EBITDA semestrale che cresce da 7.4 a 9.0 milioni di euro. Siamo sempre sotto gli 11 di un paio di anni fa, ma i progressi si vedono. Anche il debito, uno dei grandi problemi recenti dell’azienda dopo tutte le acquisizioni, comincia a stabilizzarsi (anche se sale ancora un pochino).
Le azioni di Advini restano intorno ai minimi storici, per un valore di borsa di 53 milioni di euro.
Il management propone un quadro riassuntivo dove indica gli obiettivi e il loro raggiungimento… Advini è avanti sul taglio dei costi, in linea su tutti gli altri obiettivi. In conclusione, si prevede un secondo semestre in netto recupero.
Passiamo a un breve commento dei dati.