bilancio 2011


Zonin – risultati 2011 e vendite 2012

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Con la crescita ottenuta nel 2011 (+17%) e l’ulteriore progresso con il quale si appresta a chiudere il 2012 (circa +9%), Zonin si conferma decisamente come l’azienda vinicola italiana con la crescita più marcata negli ultimi anni. Nel giro di 5-6 anni, l’azienda ha letteralmente raddoppiato le vendite, riuscendo così a riportare il bilancio in utile e a rendere sostenibile l’indebitamento, che da ormai qualche anno veleggia intorno a i 30-35 milioni di euro. Quando si raddoppiano le vendite è difficile che ci siano mercati nei quali si va male, ma certamente il progresso messo a segno nei mercati anglosassoni (USA/UK ma anche Canada) con le società di distribuzione locali ha dato un forte contributo, per quanto anche le vendite del resto del gruppo siano cresciute del 10% circa nel corso degli ultimi 2 anni. Cosa manca? Lo abbiamo già detto gli anni scorsi, a tanta (cercata) crescita si associa ancora un livello di utili piuttosto limitato, anche derivante dal posizionamento dell’azienda nel segmento dell’alta qualita’-prezzo. Il margine operativo lordo resta sotto il 5% del fatturato. Dall’altra parte, grazie a una buona gestione finanziaria e a una riduzione dell’aliquota fiscale, l’utile netto finalmente rivede un numero significativamente positivo.

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Treasury Wine Estates – risultati 2011-12

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Treasury Wine Estates ha chiuso il suo primo anno come azienda “stand-alone”, dopo lo spin-off. I risultati sono stati incoraggianti, particolarmente grazie al miglioramento dei margini, mentre le vendite (sia a volume, che a valore, anche per colpa del dollaro australiano) sono continuate a scendere. La strategia di TWE è chiaramente incentrata su due punti: (1) migliorare il mix verso i vini di alta qualità, dato che si prevede che la domanda di vini oltre i 10$ sarà largamente superiore all’offerta (e a questo proposito, TWE sta cominciando “a mettere via delle annate” per venderle a distanza); (2) aumentare la presenza nell’area asiatica, che per ora nei numeri che pubblico qui è annegata nell’Australia. Le previsioni del management sul 2013 (Luglio2012-Giugno2013) sono improntate alla prudenza, soprattutto per il 2013, dato lo sforzo di aumentare la struttura operativa in Cina e, soprattutto, a causa dell’incremento dei costi delle materie prime (uva e vino sfuso), che metterà pressione ai margini. Passiamo ora ai numeri.

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Cottin Freres – risultati 2011

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A guardare I bilanci di Cottin Freres degli ultimi anni appare piuttosto chiaro che alcune aziende vinicole sono meglio analizzabili dal punto di vista della gestione del patrimonio immobiliare che non dei risultati economici. Nel caso di Cottin Freres, i profitti non rendono conto del grande beneficio che i suoi azionisti hanno incassato nel 2011 (10.4 milioni di euro) a fronte della vendita di alcune attività a Mersault per 12 milioni di euro. Proprio questa operazione ha consentito anche di chiudere il bilancio 2011 con un utile di 1.3 milioni di euro, che altrimenti sarebbe stato di poco in rosso. L’evoluzione dell’attività nel corso del 2012 non lascia spazio alla fantasia: le vendite del trimestre chiuso a dicembre erano in calo del 3% circa (anche se a causa della cessazione di vendite promozionali a basso margine). Ma per ora proviamo ad analizzare insieme i dati al 30 settembre 2011.

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Advini – risultati e analisi di bilancio 2011

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Advini continua a comprare attivita’ e a crescere, anche se gli utili ancora non si vedono e il debito cresce. Va dato onore a questa azienda che e’ tra le poche nel mondo del vino che ha mire esplicitamente espansionistiche e che nel corso degli ultimi anni ha messo sul tavolo soldi (20 milioni soltanto nel 2010-11) e azioni (circa il 10% del capitale e’ andato alla famiglia Laroche in cambio del loro Domaine) per crescere. Il piano di crescita si chiama “Opus Vini 2015” e prevede: (1) la crescita e lo sviluppo dei marchi critici per il gruppo, che nel 2011 sono cresciuti del 4%; (2) il rafforzamento della struttura distributiva all’estero; (3) l’integrazione delle strutture centrali per risparmiare sui costi; (4) la continua acquisizione e integrazione di nuove aziende vinicole, soprattutto in Francia. A fronte di questo piano, Advini si attende una crescita delle vendite del 10% o piu’: per il momento i dati del primo semestre (che trovate in fondo al post) sulle vendite parlano di un +8%, ma con una chiara accelerazione nel secondo trimestre a +11.5%. Ma per ora vediamo i numeri del 2011, che come vi ho anticipato sono piuttosto “poveri” soprattutto a livello di utili e di incremento del debito…

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Baron de Ley – risultati 2011

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Baron de Ley non è stato nel 2011 immune dalla crisi spagnola: le vendite nel mercato domestico sono scese per il quarto anno consecutivo, e non di poco. Anche gli ultimi dati alla fine del primo semestre mostrano un ulteriore, seppur meno pronunciato decremento. I risultati che analizziamo oggi però ci parlano di altre cose, e cioè del grande sforzo dell’azienda di ridurre il capitale circolante e gli investimenti per migliorare il profilo di generazione di cassa. L’utile è stato molto più basso dell’anno scorso a causa degli eventi straordinari, mentre l’utile operativo è leggermente cresciuto. Nel primo semestre i margini hanno mostrato un ulteriore incremento. Vediamo i punti chiave:

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