bilancio 2013


Constellation Brands – risultati 2013-14 e previsioni 2014-15

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Constellation Brands sta sempre di più virando verso la birra. Non soltanto il consolidamento del business della Corona ha completamente stravolto il conto economico (ora rappresenta il 40% dell’utile operativo, ma la quota crescerà nel 2014 con il consolidamento per tutti i 12 mesi), ma il management ha annunciato un forte piano di investimenti proprio nel segmento della birra, con un nuovo stabilimento da 1 miliardo di dollari. D’altronde, i risultati sono egregi: il business della birra cresce del 10%, contro il +2% del vino, segmento nel quale a un incremento dei volumi del 3-4% si contrappone una forte pressione promozionale che limita la crescita. Tornando ai risultati, Constellation Brands ha chiuso il 2014 con un utile altissimo grazie alla rivalutazione della quota in bilancio del business della birra, dietro il quale si è comunque nascosta un ulteriore svalutazione del valore dell’attività vinicola in Canada per 300 milioni di dollari. Una volta rettificato per le componenti straordinarie, l’utile netto è cresciuto del 60% circa a 700 milioni di dollari. Per il 2014 (febbraio 2015, come data di chiusura), l’azienda ha annunciato un incremento atteso dell’utile per azione da 3.25 dollari a 3.95-4.15 dollari, quindi un incremento ulteriore di almeno il 20%. Il tutto ancora guidato dalla birra, per la quale si prevede un aumento delle vendite tra il 5% e  l’8% circa (traducendo un numeri le parole…) e un aumento dell’utile operativo del 10-12%, naturalmente prima di considerare il pezzo di anno che nel 2013 non avevano e che avranno nel 2014. Invece, per quanto riguarda il segmento vino la crescita attesa è al massimo del 5%… come dicevo all’inizio, sempre più birra.

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Mezzacorona – risultati e analisi di bilancio 2012/13

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Da Nosio alla capogruppo Mezzacorona. Una grande novita’ e’ che seguendo l’esempio della controllata Nosio anche Mezzacorona ha adottato i principi contabili internazionali. E sarebbe il caso che anche le altre aziende vinicole si attrezzassero. Quindi, avvertimento a chi legge: il bilancio a agosto 2013 e’ nuovo e vi ho inserito due volte il 2012, con i principi italiani (meno generosi sotto certi punti di vista) e con quelli internazionali, cosi’ da avere una continuita’ di analisi. Come e’ andata nel 2013 Mezzacorona? A guardare i numeri abbastanza bene, nel senso che le vendite sono leggermente cresciute (non come Nosio) e nella scia di Nosio sono calati sia i debiti che l’impiego di capitale. Ma come ben sapete i numeri di una cooperativa vanno letti piu’ da quanto “rende” ai soci per i conferimenti: in questo caso la remunerazione e’ cresciuta del 5% da 95 a 100 euro per quintale, mentre le quantita’ della nuova annata sono calate del 10% circa a 271mila quintali. Il valore totale dei conferimenti dell’annata agricola e’ stato in crescita del 10% a valore a 49 milioni di euro (per la cooperativa Mezzacorona).

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LVMH divisione vino – risultati 2013

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Nel secondo semestre 2013, la divisione vino e spirits di LVMH ha favorevolmente stupito gli investitori, che venivano da una “scorpacciata” di profit warning e delusioni da parte di famosissimi concorrenti (Diageo, Remy Cointreau) sulla scorta delle preoccupazioni per l’andamento delle vendite in Cina. Se guardate questi numeri con l’occhio a “secondo semestre” invece che all’anno vi accorgerete che un indebolimento del ritmo di crescita c’è stato. La crescita organica nell’ultimo trimestre è stata del 4% contro il 6% dell’anno e i cambi hanno messo pressione alle vendite che non sono più cresciute. La divisione Champagne e Vini per tutto il 2013 ha visto scendere i ricavi, mentre gli utili sono continuati a salire grazie ai margini di profitto che finalmente hanno smesso di scendere. L’onnivora LVMH (ricordo l’acquisizione di Loro Piana a luglio 2013) non sembra preoccupata dell’andamento della divisione nel 2014, come invece lo sono i suoi concorrenti (causa: vendite di Cognac in Cina). Nella divisione vino e Champagne l’azienda ha dichiarato di volersi concentrare su investimenti per far crescere la capacità produttiva. Vedremo se riuscirà a confermare i dati.

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Schloss-Wachenheim – risultati 2012/13

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Il 2012-13 di Schloss-Wachenheim si e’ concluso in maniera soddisfacente, nonostante un contesto economico difficile nei principali mercati (Europa) e la pressione sui costi delle materie prime (basi spumante principalmente). Le vendite sono aumentate del 5% superando per la prima volta la barriera dei 300 milioni di euro, il taglio dei costi operativi ha consentito di compensare una riduzione del margine industriale, di conseguenza l’utile netto alla fine cresce di quasi il 10%. La valutazione borsistica del gruppo e’ cosi’ cresciuta del 50% e oggi sfiora i 100 milioni di euro, per un multiplo comunque piuttosto modesto di 10 volte gli utili. Passiamo ai numeri dell’anno.

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Cantina di Castelnuovo del Garda – risultati 2012/13

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La Cantina di Castelnuovo del Garda è riuscita nel 2012-13 a confermare il livello di fatturato del 2011-12 e ad aumentare la remunerazione dei soci nonostante il costante calo delle quantità di prodotto conferite, fatto di cui il consiglio di amministrazione nella relazione si lamenta. Quello che sta succedendo è spiegato così: “Inoltre dobbiamo segnalare la forte diminuzione del quantitativo di uva da conferire, a causa dell’indisponibilità da parte di Soci importanti che, per motivi diversi, hanno deciso di affittare i loro vigneti a terzi non soci.”  Presumbilmente il cambio generazionale dei proprietari delle vigne sta convincendo alcuni di essi a ridurre ulteriormente l’impegno. Certamente la sfida della cooperativa è rendere la vendemmia interessante per i soci attraverso una remunerazione possibilmente ancora migliore dei 43 centesimi pagati in questo bilancio. Il bilancio 2012-13 si è poi fatto grazie alle esportazioni, dato che le vendite italiane dopo anni di incremento hanno inevitabilmente segnato il passo. Passiamo ai numeri.

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