bilancio 2020


Gruppo Italiano Vini (GIV) – risultati 2020

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Nonostante una struttura di costi e di margini già piuttosto debole prima del Covid, GIV è riuscita nel 2020 a contenere i danni della pandemia. Le vendite sono calate del 4% a 393 milioni di euro (-2.5% in Italia e -4.5% all’estero), confermando la “leadeship” dell’azienda in termini di fatturato nel panorama delle cantine private italiane, mentre i margini Continua a leggere »

I principali ecommerce italiani di vino – dati 2020

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L’argomento è caldissimo. Negli ultimi due anni ci sono state diverse operazioni nel settore italiano dell’ecommerce di vino. Tannico è stata acquistata da Campari e ha fatto un importante accordo in Francia con LVMH dopo aver acquisito un operatore locale. Callmewine è finita nel cesto molto diversificato della holding Italmobiliare (che sta reinvestendo i soldi derivanti dalla vendita di Italcementi). La maggioranza di Xtrawine è finita nelle mani del fondo di private equity Made in Italy, con un parziale disimpegno dei quattro soci fondatori. Dopo una lunga trattativa, Vino75 ha acquistato il dominio Vino.com in cui ci si è trasferita e…potete vedere che balzo di fatturato a messo a segno! Tutto questo movimento Continua a leggere »

Lunelli Holding – risultati e analisi di bilancio 2020

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Lunelli, casa madre di Ferrari, Bisol, Surgiva e altri marchi, chiude il 2020 con un calo delle vendite del 20% ma con dati economici e finanziari che restano molto positivi. Come abbiamo già potuto apprezzare negli anni passati, Ferrari fornisce un contributo formidabile, che non è mancato neppure nel 2020, nonostante le vendite del marchio siano scese del 15% a 67 milioni di euro (grafico all’interno dove potete vedere l’andamento contro Berlucchi e Ca del Bosco): l’EBITDA dichiarato nel bilancio si attesta a 20 milioni di euro, soltanto 3 milioni sotto il record del 2019 e di fatto in linea con gli anni precedenti. I dati di bilancio che potete vedere in grafici e tabelle nel resto del post mostrano poi una contrazione molto pesante delle vendite di Bisol (da 18 a 11 milioni di euro, quasi -40%), causata dalla forte esposizione al mercato della ristorazione inglese. Non ci sono dati sui margini di Bisol (sempre alle prese con i problemi e le cause legali legati alle chiusure difettose del 2018), come già nel 2019, ma se prendiamo l’EBITDA di Ferrari e lo confrontiamo con quello consolidato (18 milioni di euro), arriviamo a un deficit di 2.4 milioni di euro, contro 0.5-1 milione degli anni passati: un valore questo da dividere tra Bisol (che nel 2018 perdeva 1.7 milioni di euro e tutte le altre attività, che nel 2019 ne guadagnavano circa 1. Comunque, a titolo di riassunto, Lunelli ha riportato un utile operativo di 10 milioni di euro, contro 15 del 2019 e un utile netto di 12 contro 17. Dal punto di vista finanziario, la posizione finanziaria netta di 24 milioni di euro scende di 4 milioni ma il valore degli attivi finanziari (diverse partecipazioni in società quotate) sale da 79 a 92 milioni, e quindi Lunelli è decisamente più ricca che a fine 2019, anche se si nota un forte calo dei crediti verso clienti (20 milioni) che potrebbe nascondere qualche operazione di cessione dei crediti alle banche. Ad ogni modo, l’azienda ha continuato a investire (ben 15 milioni contro 10 del 2019) e come già capitato nel passato, non ha pagato dividendi agli azionisti. Patrimonio netto e capitale investito netto crescono in modo importante per la rivalutazioni (137 milioni solo per Ferrari) consentite dalla legge di bilancio 2020 che consentiranno ampi sgravi fiscali nei prossimi 18 anni.

Fonte: bilancio aziendale consolidato

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Antinori – risultati e analisi di bilancio 2020

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Anche in un anno difficile come il 2020 i numeri di Antinori sono eccellenti, sia per quanto riguarda il livello dei margini (31% utile operativo sulle vendite) che per quanto riguarda la generazione di cassa, visto l’incremento del surplus da 80 a 103 milioni di euro dopo aver spesato ben 42 milioni di investimenti. La perdita di fatturato del 2020 (-13% a 213 milioni) è destinata secondo gli amministatori a essere completamente recuperata nel 2021. Nel recente articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore,  l’amministratore delegato ha confermato che tale obiettivo è alla portata, anche se si è poi detto prudente sul 2022 che difficilmente mostrerà una crescita a causa della scarsità dei volumi delle precedenti vendemmie (con presumibile riferimento è alle gelate di aprile 2021 che in alcune zone hanno ridotto sensibilmente i volumi di produzione della vendemmia). La strategia del gruppo è qui ben delineata: Antinori ha come obiettivo il costante miglioramento del mix di prodotto più che l’incremento dei volumi (attualmente 21 milioni di bottiglie prodotte quasi esclusivamente utilizzando i 3000 ettari di proprietà), con un richiamo evidente al mondo del “lusso assoluto” (Hermes). Va ricordato, prima di entrare in un commento più dettagliato dei dati 2020, che l’azienda ha acquistato il 70% di Jermann, famoso produttore di vini bianchi in Friuli Venezia Giulia.

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