bilancio 2020


Yantai Changyu Pioneer Wine – risultati 2020

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Come al solito il bilancio abbreviato di Yantai Changyu Pioneer Wine è incompleto e “incostante”, nel senso che nel corso degli anni sono pochi i dati che vengono resti noti con costanza. Quest’anno per esempio sono scomparsi i dati per ricostruire la posizione finanziaria e gli investimenti, oltre che i volumi. Nonostante questi inconvenienti, non è difficile ricostruire il quadro, e cioè: il 2020 è stato un anno difficilissimo per l’azienda che resta per l’85% delle vendite esposta al mercato del vino e dei brandy cinesi. Le vendite sono calata del 33% a un equivalente in euro di 430 milioni, con un massiccia perdita di margine sul vino, il cui margine industriale cala dal 64% al 54%, trascinando al ribasso l’utile netto, più che dimezzato a 400 miloni di remimbi circa. I commenti del management sono particolarmente scarni e vaghi, tale per cui non è facile tirare delle conclusioni chiare. Mi sembra però evidente da questi numeri che la fase riflessiva sul consumo di vino in Cina. Da qualche anno osserviamo il rallentamento della crescita dell’azienda e il 2020 è un po’ il culmine, la tempesta perfetta tra rallentamento strutturale, alta competizione (tutti vogliono vendere in Cina perchè lo immaginano come il mercato del futuro) e, probabilmente, un posizionamento nel mercato dell’azienda non ottimale. Nel resto del post potete trovare i dati dettagliati e qualche grafico.

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Guido Berlucchi – risultati 2020

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I dati 2020 di Guido Berlucchi sono caratterizzati da un andamento divergente delle vendite, in leggera crescita, e degli utili, invece in calo. Oltre all’impatto negativo del COVID, che ha fatto calare pesantemente il fatturato Ho.Re.Ca. e aumentare quello della distribuzione al dettaglio, va specificato che il 2020 è l’anno di vendita della vendemmia 2017, che è stata caratterizzata da un cattivo andamento climatico, con un conseguente incremento del costo delle materie prime. Tale impatto è ben visibile nel bilancio, dove i costi delle materie prime sono passati dal 30% (medio degli ultimi anni) al 35%. Tornando ai numeri in generale, le vendite sono cresciute del 4.7% a 45 milioni di euro, con un incremento del 5% per l’Italia e un calo delle esportazioni del 2% (su livelli assoluti molto limitati). L’utile operativo cala del 12% da 5.6 a 5.0 milioni e trascina l’utile netto a 4.2 milioni di euro (-19%). La generazione di cassa invece resta positiva e consente a Berlucchi di ridurre l’indebitamento netto da 46 milioni a 42 milioni di euro, dopo aver fatto investimenti per 1 milione (molto bassi da diversi anni) e senza aver pagato dividendi (ma gli azionisti hanno estratto nel 2017-18 circa 75 milioni di euro dall’azienda, “riprestandone” circa 20 con scadenza 2029). Dalla tabella allegata di seguito vedrete un incremento del capitale investito, correlato alle rivalutazioni dei cespiti consentite dal governo italiano in cambio di crediti fiscali futuri. Pur non essendoci indicazioni precise sul 2021, l’andamento delle vendite è migliorato e il costo delle materie prime dovrebbe normalizzarsi. Tabelle e grafici seguono nel post.

Fonte: bilancio aziendale

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Callmewine – risultati 2020

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Dopo Tannico, guardiamo anche il bilancio di Callmewine, 12.4 milioni di euro di fatturato in crescita del 93% nel 2020, secondo player italiano specializzato nell’ecommerce di vino dopo Tannico ed escludendo ItalianWineBrands che fa anche altre cose (e che ha vendite online di 23 miloni di euro nel 2020). Callmewine è stata oggetto di un’operazione di acquisizione di Italmobiliare a dicembre 2020, con l’acquisto del 60% del capitale e l’investimento di 13 milioni di euro. Di questi, 4 milioni sono entrati nell’azienda a titolo di aumento di capitale, facendo crescere in modo corrispondente la posizione finanziaria netta. La particolarità di Callmewine è però che diversamente da Tannico l’azienda non ha mai perso soldi, chiudendo i bilanci in pareggio e accumulando (prima dell’aumento di capitale) una posizione finanziaria leggermente positiva nel corso degli anni. Purtroppo la redazione del bilanci in forma estremamente ridotta non consente un’analisi come facciamo di solito, ma comunque ci proviamo.

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Frescobaldi – risultati e dati di bilancio 2020

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Pur subendo un calo delle vendite del 13% a 106 milioni di euro, più marcato nel mercato italiano, Frescobaldi ha registrato nel 2020 risultati finanziari sostanzialmente stabili rispetto al 2019 (utile operativo di 28 milioni e utile netto di 19), grazie all’attento controllo dei costi. Gli investimenti sono stati concentrati su quelli strategici, amplificando la generazione di cassa, pur in un anno così sfortunato. L’azienda incomincia quindi il 2021 con un saldo di cassa netta di 17 milioni di euro e una previsione di vendite stabili rispetto al 2020. Grafici, tabelle e commento più approfondito nel prosieguo del post.

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Tannico – risultati 2020

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Come per le aziende di produzione, anche nel segmento del commercio (soprattutto elettronico) stanno succedendo diverse cose. Campari ha acquistato la metà di Tannico rifinanziandola e si è impegnata per altri 30 milioni di euro per promuovere l’acquisizione di Ventealaproprietè in Francia, cercando dunque di “internazionalizzare” il business dell’azienda molto incentrato sull’Italia. Ma non è successo soltanto questo, Italmobiliare è entrata non solo in Botter/Mondodelvino ma anche in Callmewine (12.3 milioni di vendite nel 2020, investimento di 13 milioni per il 60% dell’azienda, in parte come aumento di capitale), altro player nazionale nel segmento dell’ecommerce di cui analizzeremo il bilancio tra qualche giorno. È notizia di qualche giorno fa, infine, l’acquisizione da parte di Quadrivio-Pambianco di Xtrawine, il terzo grande ecommerce italiano del vino (10.8 milioni di fatturato nel 2020), con una spiccata propensione alle esportazioni.

Tornando a Tannico, oggi guardiamo ai dati di bilancio 2020. Con il COVID, la crescita delle vendite è ulteriormente accelerata, +83% a 37 milioni di euro rispetto al precedente triennio caratterizzato da una crescita del 44% annua. Con un leggero miglioramento del margine lordo Tannico è riuscita a compensare i maggiori costi operativi e ha chiuso con una perdita allineata agli anni scorsi, 1.6 milioni. Le maggiori novità vengono però dal lato finanziario, dove con l’ingresso di Campari l’azienda ha visto la posizione di cassa migliorare da 2.9 a 9.5 milioni di euro. Togliendo i 7.8 milioni contribuiti nel 2020, la cassa bruciata nell’anno è stata circa 1.2 milioni di euro. Passiamo a una breve analisi dei numeri.

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