Canada


Andrew Peller – risultati 2022 (marzo 2023)

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Non arrivano buone notizie dai dati di fine marzo 2023 di Andrew Peller, l’azienda vinicola canadese quotata che opera attraverso numerosi marchi, conosciuti soprattutto localmente (Peller Estates, Trius, Thirty Bench, Wayne Gretzky, Sandhill, Red Rooster, Black Hills Estate Winery, Tinhorn Creek Vineyards, Gray Monk Estate Winery, Raven Conspiracy, and Conviction). La combinazione di aumenti dei costi sia del vino sfuso che delle materie secche per via dell’inflazione, la scarsa esposizione ai mercati internazionali e l’incremento degli oneri finanziari portato dall’aumento dei tassi hanno determinato una ulteriore pressione sui conti, tanto da portare l’azienda in leggera perdita a fine anno. Il tutto considerano un sostanzioso contributo governativo (circa 10 milioni registrati, di cui 8 incassati) per lo smaltimento delle scorte. La generazione di cassa è stata inoltre negativa, con un debito salito da 191 a 208 milioni di dollari canadesi, dopo la distribuzione di 10 milioni di dividendo ma anche l’incasso di quasi 8 milioni di sussidi per il settore da parte del governo locale. Il grafico del prezzo di borsa è lo specchio della situazione: in costante discesa da mesi, tanto che oggi l’azienda capitalizza meno di 200 milioni di dollari canadesi, meno della metà di un anno fa. Passiamo a un breve commento dei dati.

  • Le vendite sono leggermente cresciute nell’esercizio chiuso a marzo 2023, +2.2% a 382 milioni di dollari. Il dato riflette un incremento (non dettagliato) delle vendite nei ristoranti e delle vendite dirette e un calo delle vendite della distribuzione e dei servizi di “vinificazione personale” che l’azienda offre. Inoltre, i rilevanti incrementi dei prezzi messi in atto hanno supportato il fatturato, quindi probabilmente implicando un calo dei volumi venduti.
  • I margini hanno tenuto a livello industriale (37% “gross margin” dopo il costo di produzione), ma ciò è grazie ai contributi ricevuti dal governo canadese. Altrimenti sarebbero calati ulteriormente intorno al 34-35%, ben lontano dal 43% registrato pre-pandemia. Il margine operativo è dunque calato poco sotto il 10% a 38 milioni e con oneri finanziari in crescita si arriva a un dato finale di una perdita di 3.4 milioni, che sarebbe stata molto peggio senza i contributi governativi.
  • Passando alla parte finanziaria, il debito finanziario sale a 208 milioni come dicevamo sopra, che corrisponde a un rapporto di 3.4 volte l’EBITDA, rispetto a 3.2 dello scorso anno. Di nuovo, se togliamo i contributi governativi saliamo leggermente sopra 4x.
  • Le attese per il futuro sono vaghe, anche se qualche raggio di sole sempre spuntare tra le nuvole. Così il commento del management “La nostra catena di approvvigionamento si è normalizzata e sebbene stiamo ancora subendo l’impatto dell’inflazione, i nostri costi dei componenti hanno iniziato a diminuire e ci aspettiamo che questa tendenza continui. Guardando al futuro, prevediamo un ritorno a livelli di redditività più normali nei prossimi anni in quanto le nostre strategie volte a incrementare le vendite di prodotti a margine più elevato, introdurre nuovi prodotti ed estendere le linee di prodotti esistenti, sfruttare la forza della nostra membership nazionale al wine club e concentrarci su iniziative di riduzione dei costi e miglioramento della redditività hanno effetto” [traduzione ChatGPT].

 

 

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Canada – importazioni di vino – aggiornamento 2022

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Il Canada è uno dei mercati in cui nel 2022 il vino è andato meglio, in termini relativi rispetto alle altre nazioni produttrici di vino. I dati estratti da UN Comtrade (che ha cominciato a chiedere il login, speriamo che non sia un primo passo per chiedere soldi…) indicano una accelerazione delle importaizoni di vino a +13% nel 2022 in euro per un valore di 2.16 miliardi di euro, che tradotti in valuta locale diventano 2.95 miliardi di dollari canadesi e una crescita del 5%. Si tratta di una accelerazione essenzialmente legata alla rivalutazione del dollaro, visto che i dati in dollari canadesi sono molto più coerenti con un trend di crescita del 5% annuo circa. Dicevamo dell’Italia, che in effetti mostra una crescita del 17% in euro a 473 milioni di euro e si riavvicina alla Francia, che resta il leader indiscusso con oltre 500 milioni di euro. Da notare, mentre scorrete i dati, il forte progresso del vino neozelandese. Passiamo ai numeri, presenti in forma completa e scaricabile nella sezione Solonumeri.

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Andrew Peller – risultati 2021 (marzo 2022)

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L’andamento di Andrew Peller è stato tutt’altro che positivo nel 2021. Avevamo lasciato l’azienda alle prese con un piano di rifocalizzazione e taglio dei costi, la ritroviamo nel 2021 (e nei dati semestrali del 2022) in difficoltà per quanto riguarda i margini di profitto, calati visibilmente per l’effetto combinato delle tensioni inflazionistiche. Nell’esercizio chiuso a Marzo 2022 le vendite sono calate del 5% ma gli utili sono scesi ben di più, -40% a livello operativo e -80% a livello di utile netto per un dato finale di soli 5 milioni di dollari canadesi, rispetto ai “normali” 25-30 milioni degli anni passati. La struttura finanziaria si è dunque leggermente deteriorata, soprattutto per il calo degli utili e l’andamento borsistico ne ha decisamente risentito, con un prezzo delle azioni che si è dimezzato dai circa 10 dollari di fine 2021 al livello corrente nell’ordine di 5 dollari (per le azioni “A”), che corrisponde a un valore di mercato di circa 230 milioni di dollari canadesi. Passiamo a un’analisi più dettagliata dei numeri.

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Canada – importazioni di vino – aggiornamento 2021

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Fonte: UN Comtrade

Dati disponibili nella sezione Solonumeri.

Le importazioni canadesi di vino raggiungono nel 2021 il massimo storico in valore, 1.9 miliardi di euro, con una crescita del 9% circa (sia contro il 2020 che contro il 2019) parzialmente aiutata dalla rivalutazione del cambio, +3% nel 2020, e nonostante i dati di UN Comtrade certifichino un calo dei volumi a 4.2 milioni di ettolitri (gli stessi del 2019, contro i 4.4 del 2020).

A vincere in questo mercato è la Francia, che sfiora i 500 milioni di euro di esportazioni contro i 400 ciascuno di Italia e USA. Se poi confrontassimo i dati 2021 con quelli del 2019, ci accorgeremmo che l’Italia ha perso terreno: è cresciuta soltanto Continua a leggere »

Andrew Peller – risultati 2020 (marzo 2021)

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Andrew Peller è uno dei principali produttori di vino in Canada. I dati di bilancio a marzo 2021 sono stati nel loro complesso moderatamente positivi, con un incremento del 3% delle vendite a 393 milioni di dollari canadesi, un utile operativo e utile netto (rettificato per gli oneri straordinari) stabili e una riduzione del debito di 10 milioni a 174 milioni di dollari, che corrispondono a 2x l’EBITDA. Quello che è strano e che incuriosisce è però come si sono sviluppati questi numeri, un fattor comune a diverse aziende vinicole più legate alle vendite nella distribuzione che nella ristorazione. La fase iniziale della pandemia ha visto l’azienda migliorare i margini e mantenere le vendite. A partire dal terzo trimestre 2020, che per loro significa dicembre 2020 le cose hanno cominciato a peggiorare e l’inizio dell’anno fiscale 2021-22 (quindi Aprile-Giugno) è particolarmente negativo, con un calo delle vendite del 6% e un utile operativo quasi dimezzato in uno dei trimestri che dovrebbe essere di riferimento. Il risultato è un andamento molto negativo delle azioni dell’azienda canadese, scese  del 20% circa negli ultimi 12 mesi e con un valore di borsa di circa 400m di dollari canadesi, quindi un valore d’impresa di circa 575 milioni che indicano una valorazzazione di meno di 10 volte l’utile operativo storico, che però sarà destinato a calare. Grafici e tabelle sono allegati nel resto del post.

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