Champagne


Vranken Pommery – risultati primo semestre 2024

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In un semestre molto difficile per le esportazioni di Champagne, Vranken Pommery ha ceduto circa il 7% del fatturato con un leggero calo anche in Francia ma è riuscita a migliorare i margini, frutto della strategia di premiumizzazione soprattutto sul marchio Vranken Pommery, oltre che grazie alla riduzione delle perdite della divisione vini fermi (“vini delle sabbie e della Provenza”). Il problema dell’azienda resta l’elevato indebitamento (730 milioni alla fine di giugno compreso di un piccolo impatto da IFRS16), più elevato del valore del magazzino, che si è tradotto in un significativo incremento degli oneri finanziari.

Alla fine, la situazione classica delle aziende della Champagne, primo semestre in perdita e secondo semestre in utile, si è ripresentata anche questa volta. Le prospettive non sono rosee, anche se la situazione viene “parafrasata” dicendo dopo la forte crescita post-Covid ci si attende una normalizzazione dell’attività. Se mettessimo insieme un secondo semestre stabile con il progresso del primo semestre, Vranken Pommery potrebbe comunque centrare un buon miglioramento a livello operativo, mentre gli oneri finanziari non dovrebbero scendere (nonostante l’evoluzione positiva dei tassi di interesse) a causa della struttura del debito, che è stata girata sul tasso fisso.

Grafici e tabella riassuntiva sono nel resto del post, compreso un ulteriore commento.

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Lanson BCC – risultati primo semestre 2024

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Il forte calo delle esportazioni di Champagne del primo semestre 2024 si ribatte ovviamente sui risultati delle aziende quotate ed esposte a questo segmento. Cominciamo oggi con Lanson BCC, che ha riportato un deciso calo delle vendite (-20%) e dell’utile netto (-68%) dopo un paio di anni in cui anche il primo semestre offriva dei buoni livelli di profittabilità.

Altre due cose vanno sottolineate. La prima è che questi dati pur in forte calo sono molto meglio dei semestri pre-Covid.

La seconda è che Lanson nel confronto 2024 contro 2023 ha fatto decisamente peggio del mercato, calato del 15% in volume (106 milioni di bottiglie), di cui -10% per la Francia e -18% per le esportazioni (sempre parlando di bottiglie). Lanson ha registrato vendite… -13% in Francia e -25% all’estero nonostante dica che il prezzo mix è migliorato, quindi togliendo quel contributo positivo probabilmente il gap è ancora più rilevante. Nulla si dice sulle prospettive, come al solito peraltro, salvo che essendo il secondo semestre i due terzi dell’anno delle vendite e la metà dei costi… le cose dovrebbero migliorare… passiamo ai numeri, con ulteriori commenti e grafici.

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Laurent Perrier – risultati e analisi di bilancio 2023

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I dati 2023 (marzo 2024) di Laurent Perrier confermano i benefici della “premiumizzazione” nell’attuale fase di contrazione delle spedizioni di Champagne. Nonostante un calo dei volumi del 12% a circa 10 milioni di bottiglie, le vendite sono rimaste stabili grazie ad un potente miglioramento del prezzo-mix. E la combinazione di meno volumi e più prezzo è stata ovviamente molto positiva per i margini, che sono saliti anche nel 2023, toccando il massimo storico (di circa il 35% di margine EBITDA e 32% di margine operativo). La struttura finanziaria vede quest’anno un incremento del capitale investito e del debito dovuto all’aumento del magazzino, il cui rapporto con il debito peraltro continua ad aumentare leggermente anche nel 2023. Le indicazioni sull’evoluzione della gestione sono come sempre fumose e non contengono particolari obiettivi. Passiamo a un’analisi più dettagliata con grafici e tabelle.

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LVMH – risultati primo semestre 2024

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Anno cattivo o ritorno alla normalità? I dati del primo semestre di LVMH divisione vino e spiriti sono in forte calo, ossia -12% per le vendite e -26% per l’utile operativo. Se prendiamo il numero in valore assoluto di 777 milioni di utile operativo semestrale e lo confrontiamo con quello del 2019, 772 milioni, allora forse possiamo dire che i dati sono piuttosto cattivi. L’azienda ha continuato a investire pesantemente in questi anni, vende il 10% in più del 2019 sia in volume che in valore e fa gli stessi utili di 5 anni fa, poco prima del Covid. Unica eccezione nel quadro grigio sono, per assurdo, i vini fermi che crescono in volume da 27 a 31 milioni di bottiglie, grazie alle acquisizioni. Resiste la Francia, calano gli USA, l’Europa e crolla il mercato asiatico dove molto del Cognac di LVMH va a finire. Qualcuno comincia a dire che LVMH potrebbe un giorno sbarazzarsi del segmento vino e spiriti. Vedremo cosa succede. Per ora concentriamoci sui numeri del semestre nel resto del post con tabelle e grafici.

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Vranken Pommery – dati di bilancio 2023

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Come abbiamo già commentato guardando I risultati di LVMH e di Lanson, anche Vranken ha avuto un 2023 quasi a “due facce”, con una prima parte dell’anno ancora positiva, soprattutto nell’evoluzione dei margini e una seconda parte dell’anno in leggerissimo calo di vendite e con un margine sostanzialmente allineato a quello degli anni scorsi. Alla fine dei conti, nonostante l’aumento del debito (circa 10 milioni) è allineato all’aumento del magazzino (9 milioni), l’azienda non è riuscita a generare cassa sufficiente anche per pagare i dividendi agli azionisti, rimasti stabili a 7 milioni di euro. Come sempre, la relazione degli amministratori è avara di dettagli aziendali (mentre ci sono ricchissime informazioni sul mercato…) e nulla dice sulle prospettive dell’azienda per il 2024. Passiamo a una breve analisi dei principali dati contabili.

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