
I risultati annuali di Constellation Brands sono stati accolti con poco favore dagli investitori, non tanto per i numeri del quarto trimestre, quanto per le attese che il management ha presentato sul 2012, soprattutto in termini di generazione di cassa. Da qualche anno Constellation Brands sta concentrando i suoi sforzi sul mercato americano e sulle parti a maggior valore aggiunto del suo business, con l’obiettivo di massimizzare la generazione di cassa per gli azionisti (e restituirla in parte con acquisti di azioni proprie). La stima della generazione di cassa attesa per il 2012 (circa 450 milioni di dollari), unita a una previsione di un calo del 20% circa degli utili per il 2013 ha deluso gli analisti, che si erano “abituati” a livelli più significativi, nell’ordine di 700 milioni di dollari. Aggiungiamo poi senza mezzi termini che continua a far fatica dal lato della crescita. Secondo i miei calcoli negli ultimi anni la “sequenza” delle crescita organiche è stata sostanzialmente neutra, nonostante l’esposizione a mercati (gli USA) tendenzialmente positivi. Il tutto ha determinato un calo delle azioni da circa 25 dollari a 21-22 dollari, con una chiara inversione di un trend (spinto anche dai riacquisti di azioni) che durava da diversi mesi. Passiamo ai numeri.