dati finanziari


Prezzi, costi e margini del vino – aggiornamento settembre 2009

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ismea indicatori q3 2009 1

Fonte: ISMEA
Gli indicatori di performance del settore del vino italiano hanno confermato molte delle tendenze gia’ viste nel secondo trimestre, con un chiaro cambio di tendenza sui margini di profitto. L’indice di fiducia continua a essere negativo, ma in modo sempre meno spiccato rispetto al trimestre precedente, i prezzi del vino all’origine sono ancora in calo (anche se si vede qualche segnale di stabilizzazione). I margini invece cambiano direzione, pur restando su livelli molto elevati, a causa della combinazione di prezzi di vendita in forte deterioramento (soprattutto a partire da giugno, secondo I dati di vendita al dettaglio che abbiamo appena pubblicato).


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Gambero Rosso – risultati e analisi di bilancio 2008

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E’ il secondo anno che guardiamo al bilanco del Gambero Rosso, grazie a Carlo Macchi. Dopo il forte processo di ristrutturazione, i risultati del 2008 hanno cominciato a mostrare una riduzione delle perdite e non sono stati aiutati da rivalutazioni di attivi. Piuttosto, il Gambero Rosso ha beneficiato di un aumento di capitale di EUR1.5m (mentre altri EUR4.5m possono essere “richiamati” dall’azienda se necessario) che ha consentito di mantenere il debito a poco piu’ di EUR8m nonostante le perdite. Forse le conclusioni sono pero’ da tirare nel 2009, perche’ proprio nel 2009 si dovrebbe vedere l’impatto della ristrutturazione. In tale proposito il bilancio del Gambero Rosso e’ molto chiaro: (1) sono state messe in cassa integrazione 21 persone da febbraio 2009, sono stati messi in mobilita’ altri dipendenti e non rinnovati contratti a tempo determinato. Impatto a regime circa EUR1.5m annui; (2) il personale ha accettato una riduzione dello stipendio tra il 2% e il 10%; (3) la guida dei vini ritorna al 100% de Il Gambero Rosso dopo la fine della collaborazione con Slow Food; (4) l’azienda si e’ attivata per ristrutturare il debito con le banche (cioe’ allungarne le scadenze). I risultati al 30 luglio 2009 mostrano un MOL leggermente positivo rispetto alla perdita di EUR0.6m del corrispondente periodo del 2008.


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Antinori – risultati e analisi di bilancio 2008

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antinori bilancio 2008 1

Antinori ci ha appena inviato il bilancio 2008, che mette in luce un leggero calo delle vendite e dei margini conseguenza delle difficili condizioni di mercato, soprattutto nella seconda parte dell’anno. Un punto va sottolineato al di la’ della bonta’ o meno dei numeri: Antinori, che si e’ caratterizzato per una propensione ad investire superiore a tutti gli altri big del vino italiano, non ha cambiato politica nel 2008, quando ha messo sul campo EUR37m di investimenti, cioe’ il 27% del fatturato. E’ un livello molto elevato, ma che Antinori si puo’ permettere di investire data l’entita’ dei suoi margini (comunque sopra il 35% a livello di MOL) e grazie a qualche piccola dismissione di attivita’ che ha fruttato circa EUR11m di introiti: Antinori ha venduto l’8% di Argentiera (dal 50% al 42%, ed e’ stata deconsolidata dal bilancio) e la sua controllata rumena ha venduto il 9% delle due cantine che possedeva al 60%. La struttura finanziaria resta molto solida anche se il ritorno sul capitale sta scendendo causa minori utili investimenti e incremento del magazzino. E bisogna immaginare che il 2009 possa essere un anno difficile, anche a causa della perdita dell’accordo di distribuzione di Krug.


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Le maggiori aziende vinicole italiane – classifica per fatturato 2008

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Fonte: Mediobanca research
Mediobanca Research (www.mbres.it) ha pubblicato lo studio annuale sulle principali societa’ italiane. Come ogni anno abbiamo estratto i dati delle aziende vinicole (18 sono quelle che lo studio Mediobanca accoglie prima del taglio dimensionale), integrandole con una mancanza (il consolidato di Santa Margherita) e con una correzione (isolando la divisione vino di Campari dal resto del gruppo). Iniziamo quindi l’analisi dei dati con il fatturato in un percorso che ci portera’ nelle prossime settimane a guardare i margini di profitto, l’indebitamento e il ritorno sul capitale. Cosa emerge da questi dati: (1) che le grandi aziende vinicole si sono comportate peggio nel 2008 rispetto al campione Mediobanca di (97 aziende oltre 20 milioni di fatturato); (2) per quanto riguarda l’andamento del 2008 delle vendite i principali “vincitori” (oltre il 10% di crescita delle vendite) se cosi’ possiamo dire sono stati Botter, Mezzacorona e Zonin, mentre Banfi, GIV e CAVIT hanno subito cali di fatturato a doppia cifra; (3) in un’ottica di medio termine, sugli ultimi 4 anni ci sono soltanto due aziende che superano il 10% di crescita annua, e sono Mezzacorona (anche grazie al fatto di essersi sostituita a CAVIT in un grosso accordo per produrre vino da vendere in USA) e Frescobaldi (grazie all’acquisizione del 2005); (4) il mondo del vino italiano si sta concentrando? Non proprio: queste 18 aziende facevano il 51% del fatturato delle prime 98 nel 2004 e fanno il 52% nel 2008. Presumibilmente, quando saranno disponibili i dati 2009 con la fusione Cantine Riunite-Coltiva-CIV-GIV si vedra’ qualcosa di piu’ in questo senso.


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Zonin – risultati e analisi bilancio 2008

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La Casa Vinicola Zonin e’ probabilmente una delle poche grandi aziende vinicole italiane che nel 2008 ha presentato conti in significativo miglioramento rispetto all’anno precedente. Il bilancio che l’azienda ci ha gentilmente fornito parla di una crescita del fatturato superiore al 10%; ma i segnali positivi sono in tutto il bilancio: il costo del personale e’ rimasto stabile, liberando risorse per l’investimento in marketing e per un miglioramento dei margini, che pur rimangono bassi se consideriamo il significativo grado di integrazione verticale dell’azienda (che possiede 1800 ettari di vigneto). Infine il debito ha smesso di crescere e si e’ fermato a 32 milioni, nonostante l’incremento del capitale circolante (magazzino ma sopratttutto crediti verso clienti, per i quali si fa chiara menzione della difficolta’ di incasso), presumibilmente grazie a una politica di investimento piu’ oculata rispetto agli anni passati. La cosmetica del bilancio e’ stata poi aiutata dalla rivalutazione degli immobili che il gruppo ha operato per EUR12 milioni, e che dara’ luogo a tasse per circa 0.3 milioni quest’anno. Riportando il valore di bilancio di queste attivita’ al loro valore di perizia, il gruppo ha “arricchito” il suo patrimonio netto riportandolo al di sopra del debito. Il debito c’e’ sempre, ma con questa azione appare piu’ sostenibile rispetto al valore del patrimonio; resta sempre molto elevato ove confrontato con il livello del margine operativo lordo (EUR5 milioni).


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E il 2009? Zonin non cela che i progressi mostrati nel corso del 2008 sono destinati a continuare quest’anno, che potrebbe essere un anno orribile per le aziende che operano nel mondo del vino. Si potrebbe quindi dire che un presunto malato del mondo del vino italiano, come lo si poteva definire un paio di anni fa, e’ oggi uscito dalla convalescenza. I margini pero’ non sono ancora quelli giusti: se il 2009 mostra segni di ulteriore crescita di fatturato potremmo assistere a un ulteriore passo in avanti.
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