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I numeri della viticoltura biologica in Italia – aggiornamento 2013

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ISMEA, MIPAAF e Ciheam hanno aggiornato il “SINAB”, cioè il database informativo sulla produzione bio, da cui oggi noi ricaviamo i numeri relativi alla vite. Il database si arricchisce di anno in anno e nel 2013 abbiamo anche una stima della produzione totale bio di uva e vino, circa 4.9 milioni di quintali e circa 3.3-3.5 milioni di ettolitri, pari a una quota del 7% circa della vendemmia 2013. I dati contengono una piccola incongruenza con il passato, relativa alla regione Umbria, ma che non cambia il quadro di insieme. Inutile dire che la viticoltura italiana continua a marciare in questa direzione. Come vedete dalle tabelle e analizzando i dati, circa l’11% della superficie vitata stimata è bio o in conversione (e questo spiega la differenza con il 7% della produzione). Dopo un paio di anni di “riflessione” nel 2013 calcoliamo che gli espianti o l’abbandono del biologico siano scesi, tanto che è prevedibile attendersi ulteriori crescite nei prossimi anni. Nel 2013 assistiamo a una evoluzione particolarmente robusta in Sicilia, che ha aggiunto 9mila ettari e in Toscana, con 3mila ettari aggiunti. Ma andiamo a leggere i dati in particolare.

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I numeri della viticoltura biologica in Italia – aggiornamento 2012

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E’ di qualche giorno fa la comunicazione delle superfici vitate biologiche in Italia per l’anno 2012 da parte del SINAB. Come negli scorsi anni ci focalizziamo sul segmento vino, dove la corsa al biologico non sembra essere così concitata come il battage mediatico lascerebbe intravedere. Pur con una ripresa delle superfici vitate nel corso del 2012 e, sopratttutto, un incremento delle superfici in fase di conversione, i 37mila ettari censiti come “in esercizio” sono ancora inferiori al record di 43mila del 2010. La causa è probabilmente da ricercare nel generale calo delle superficie vitata italiana, dovuta agli espianti. Crescono invece a un livello “mai visto” gli ettari in fase di conversione, che a fine 2012 sono poco più di 20mila. A livello regionale sembra evidente che la crescita sia sempre più circoscritta in alcune regioni del centro-sud, e che in alcune altre regioni dove la penezione è già oltre il 10% della superficie totale, non si vedano più ulteriori progressi. Passiamo al dettaglio dei dati e alla loro suddivisione regionale.

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