dati UN Comtrade


Cile – esportazioni di vino – primo semestre 2017

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I cileni viaggiano spediti verso oriente, prendendosi quote di mercato importanti nel mercato cinese e rimpiazzando in questa maniera le perdite nel mercato inglese. Questo ci dicono i dati di UN Comtrade raccolti sulle esportazioni cilene dei primi 6 mesi 2017, in crescita del 9% in Euro a 843 milioni di euro, e del 2% in valuta locale cilena, a 602 milioni di pesos (quindi un andamento “meno” positivo quando si deve valutare gli introiti per i produttori del paese, che ovviamente ragionano nella loro valuta). Cina e Giappone sono rispettivamente il primo e il terzo mercato in questi primi 6 mesi dell’anno, e rappresentano un quarto delle esportazioni di vino del paese. Ma non è tutto oro quello che luccica: circa un terzo della crescita deriva da spedizioni massicce di prodotti sfusi verso l’Argentina, a occhio… Passiamo all’analisi dei dati.

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Importazioni mondiali di vini spumanti – aggiornamento 2016

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Nota: I dati qui raccolti rappresentano oltre 100 paesi e sono un quadro ormai quasi definitivo, fatto “bottom-up” quindi prendendo la somma delle importazioni dei singoli paesi. Fonte: UN Comtrade

La stabilità dell’euro/dollaro ha ridato coerenza ai dati del trade mondiale di spumanti nel 2016 nelle diverse valute L’incremento delle importazioni di spumante nel 2016 è stato del 3% a 5.75 miliardi di dollari o 5.2 miliardi di euro (come per l’anno scorso il dato calcolato dalle dichiarazioni di export è leggermente superiore, circa 5.98 miliardi di dollari). Gli importatori in crescita a doppia cifra sono gli USA, che superano il miliardo di euro di import, il Giappone che è il terzo mercato mondiale per la categoria e, partendo da valori molto più limitati, la Russia, dove però il dato 2016 rappresenta il primo numero positivo dopo due anni di forte calo. Dall’altra parte, e non è una sorpresa, troviamo il Regno Unito, -5%, ma anche Singapore (-8%) o il Belgio (-4%). Passiamo all’analisi dei dati.

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Russia – importazioni di vino 2016

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I dati russi sono per il terzo anno consecutivo fortemente influenzati dal fattore cambio, con una svalutazione del rublo del 21% rispetto al 2015. Quest’anno però la domanda del mercato in valuta locale (+28%) ha superato la svalutazione e dunque si può ben dire che la Russia è tornata a crescere per la maggior parte degli esportatori. Ovviamente, come mostra il grafico, si tratta di un piccolo rimbalzo (+6%) dopo un tonfo colossale. Fanno più festa gli spagnoli, i georgiani e i sudafricani, ma le cose non sono andate male né per l’Italia e nemmeno per la Francia, in crescita del 4% e del 7% rispettivamente. La leadership italiana resta molto salda, con una quota del 28% del mercato, dieci punti in più della Francia e della Spagna appaiate al 18%. Il 2017 sarà un anno molto più interessante: l’andamento del Rublo è decisamente migliore e se la media dei primi cinque mesi del 2017 si conferma per l’anno, ci sarà un impatto positivo del 16% in Euro (rispetto alla tripletta -21%, -59% e -21% tra il 2014 e il 2016. Passiamo ad analizzare qualche dato. Continua a leggere »

Cina – importazioni di vino 2016

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Anche nel 2016 la Cina si conferma uno dei mercati più interessanti del mondo per le importazioni di vino. E’ ormai chiaramente la quarta destinazione mondiale per valore, con 2.1 miliardi di euro e 6.3 milioni di ettolitri di vino importato. Interessante perché il mercato cinese è uno dei pochi dove si intravedono strabilianti opportunità di incrementare i consumi di vino e dunque le importazioni. Il 2016, scendendo nei dettagli, è stato caratterizzato dalla svalutazione dello Yuan (CNY) del 6% in media, che ha ridotto un pochino la crescita in euro (+16%) rispetto a quella in valuta locale (+24%). E’ stato anche un anno buono per l’Italia (come per l’Australia e per la Spagna), +33%, che non si schioda però dalla posizione di secondo piano nel mercato. 120 milioni di vino esportato per un mercato di importazioni di oltre 2 miliardi continuano a essere un numero ridicolo rispetto alla posizione che occupa il prodotto italiano nel panorama mondiale. Passiamo ai dati.

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Germania – importazioni di vino 2016

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Il grafico di apertura del post rende giustizia della dimensione del vino italiano nel mercato tedesco. I 900 milioni del nostro vino importato non sono soltanto più di un terzo dei circa 2.5 miliardi totali (stabili), ma vale la pena guardare a come sono composti. Solo nel vino fermo, l’Italia supera tutte le esportazioni francesi e il nostro vino fermo importato in Germania vale tanto quanto quello di Francia e Spagna messi insieme. Detto questo passiamo al mercato del vino tedesco più in particolare. Nel 2016 abbiamo già detto importazioni uguali in valore, ma non si può non notare l’ulteriore calo del 3% dei volumi (14.7 milioni di ettolitri) che appare ben lontano dai 16.2 milioni di ettolitri del 2011 e che sembra essere diventato un fattore strutturale che non fa eccezioni: tutte le categorie inclusi gli spumanti vedono volumi meno importanti di qualche anno fa. La seconda conclusione è che questi volumi discendenti non lasciano spazio a ulteriori espansioni del mercato: sui 5 anni i tedeschi importano sempre lo stesso valore, circa 2.5 miliardi di euro, più o meno sempre dalle stesse nazioni. Non si vedono forti trend strutturali, salvo notare la crescita dei prodotti austriaci, portoghesi  e neozelandesi, che restano peraltro in posizioni di secondo piano. Passiamo ai dati.

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