Nei primi 6 mesi del 2009 le esportazioni di vino italiano (mosti esclusi) ha raggiunto 1.58 miliardi di euro, con un calo del 7.5% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso. I volumi invece sono saliti del 6% a 9 milioni di ettolitri. Questi dati, messi insieme a quelli del secondo semestre 2008 ci danno un’immagine “annuale” a giugno 2009 di -2.6% sui valori e +13% sui volumi. In altre parole, il segno meno sembra essersi stabilizzato per il momento, anche forte di un mese di giugno che non e’ andato male (-2.5%). Cosa abbiamo davanti a noi: il mese di luglio dovrebbe essere difficile, dato che lo scorso anno le esportazioni fecero un +6%; se consideriamo che a giugno 2009 il -2.5% si innestava su un -0.6% del 2008, non e’ difficile immaginarsi un calo tra il 5% e il 10% mensile. Agosto 2009 dovrebbe invece essere uno scoglio facile (-7% lo scorso anno), mentre settembre 2009 si confrontera’ con un +11% del corrispondente mese dello scorso anno.
Nella crisi mondiale che ha colpito il mondo del vino, anche il Cile sta pagando qualche conseguenza. Dopo anni di crescita esponenziale, le esportazioni nei primi 6 mesi del 2009 hanno subito una battuta d’arresto in termini di valore (-2%), nonostante l’incremento del 10% dei volumi che ha riportato il livello delle esportazioni allo stesso volume del 2007. Come vedremo piu’ avanti, nel segmento chiave del vino imbottigliato, le vendite in nord America continuano a crescere, mentre sono in forte calo le vendite in Europa, che sono il principale mercato del vino cileno e anche l’America Latina e’ in diminuzione.
Passiamo ai numeri. Le esportazioni hanno toccato nel primo semestre i 3 milioni di hl, ponendo le basi per superare i 6 milioni annui (contro i 5.9 milioni del 2008). Di questi 1.75 milioni sono vino imbottigliato e sono proprio questi sui quali ci concentriamo nelle prossime elaborazioni. In termini di valore invece le cose non sono andate bene, con un calo del prezzo mix dell’11% (da 2.3 a 2 dollari al litro). Le esportazioni sono cosi’ scese del 2% a 614 milioni di dollari, contro 630 milioni dei sei mesi 2008 e 1.4 miliardi dell’anno scorso. Continua a leggere »
Le esportazioni di vino hanno subito ad aprile 2009 l’impatto della Pasqua. I dati mostrano un pesante calo a valore (-12%) con volumi in crescita del 6%. Andrebbero pero’ letti a fianco di quelli di marzo 2009 che invece si confrontavano con un marzo 2008 “pasquale”. Le esportazioni sono tornate sotto i 3.5 miliardi di euro ma si sono riavvicinate ai 18 milioni di ettolitri annui. Visto le recenti previsioni per la vendemmia 2009 di 48 milioni di ettolitri (che mi sono sforzato di non scrivere a discapito dell’audience del blog, vista la totale mancanza di autorevolezza di una stima cosi’ precoce), speriamo che i volumi si tengano alti: ci aiuteranno a ridurre l’eccesso di produzione. Come vedete nei prossimi grafici, dove riassumo l’andamento per nazione, cio’ che sta salvando le esportazioni italiane e’ il mercato tedesco che sta compensando il pesante scivolone del mercato americano, di nuovo passato a n.2 . E qui potrei finire il post.
Gli Stati Uniti sono scesi a 750 milioni di euro di export, dopo aver toccato 825-830m lo scorso anno. Il calo e’ oggi trainato dal crollo dei volumi, mentre a partire dall’ultimo trimestre del 2008 il cambio ha avuto un impatto largamente positivo: secondo i miei calcoli del 15% circa nei primi mesi del 2009. Sotto questa luce i cali del 20-25% sarebbero apparsi ben piu’ pesanti se il dollaro non avesse aiutato a compensarli.
Resta invece stupefacente l’andamento della Germania dove il calo dei volumi (da 6.8 a 5.8 milioni di ettolitri) sembra essersi esaurito e dove le esportazioni a valore hanno continuato gradualmente a crescere. Siamo ormai a 775 milioni di euro, che rappresenta il primo mercato per il vino italiano. Un primato che in realta’ si giustifica per la forte componente di vino sfuso (122 milioni di euro contro 11 spediti in USA) e di vino spumante (70 contro 57).
Gli altri mercati sono in pesante calo. Vi ho messo i grafici del terzo e quarto mercato, cioe’ Regno Unito e Canada, oltre a quello della Russia, per simpatia, dove potete apprezzare la sostanziale stabilita’ delle esportazioni italiane. Il vino italiano continua a crescere in volume nel Regno Unito ma soffre in valore a causa del cambio e del crollo delle esportazioni di spumante (a proposito, la Germania e’ tornata il primo mercato per le bollicine italiane, come e’ sempre stato).
Se le esportazioni italiane stanno scendendo moderatamente rispetto allo scorso anno, la stessa statistica riferita alla Francia mostra un andamento ben piu’ pesante. L’esposizione della Francia ai vini VQPRD e’ come sappiamo nettamente superiore all’Italia. Inoltre, una buona fetta delle esportazioni (circa il 30%) sono Champagne. E lo Champagne nei primi 4 mesi del 2009 mette a segno un andamento da pelle d’oca con variazioni del -45/55% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Conclusione? La Francia ha perso quasi 1 miliardo di euro di export di vino (dal massimo di 7.1 miliardi di euro raggiunto a meta’ 2008 al livello attuale “annuo a fine Aprile” di EUR6.2bn). La seconda cosa che va detta e’ che la Francia ha una “dimensione” di export di vino comunque dell’80% superiore all’Italia, secondo esportatore (ma era 2 volte, cioe’ il 100% di piu’ a meta’ 2008). La terza considerazione riguarda il mix: le esportazioni di vino da tavola e dei vin de pays non stanno scendendo in modo cosi’ drammatico: fanno -1% sui 12 mesi ad aprile contro il -13% del totale e -12% sui volumi contro il -13.5% del totale.
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