francia contro italia


Il consumo di alcolici nell’Unione Europea – dati 2019 Eurostat/FranceAgriMer

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Oggi non parliamo specificatamente di vino ma di consumo di bevande alcoliche. La particolarità del post di oggi è il confronto europeo, redatto da Eurostat nel 2019 (quindi pre-Covid) e rielaborato da FranceAgriMer in un bellissimo studio che parla del consumo di bevande in Francia. Nel primo capitolo, viene messa la Francia in un contesto europeo per poi analizzare i consumi domestici, non solo di bevande alcoliche ma anche di bevande analcoliche sia fredde che calde (vedi caffè).

Dunque, il quadro per l’Italia è in chiaro-scuro, forse più chiaro che scuro. La parte scura è che risultiamo ancora tra i paesi in cui il consumo giornaliero di bevande alcoliche riguarda il 12% della popolazione, contro il 10% della Francia per esempio e una media europea dell’8%. Se però aggiungiamo il consumo settimanale a quello giornaliero, già viaggiamo con il nostro 41% meno distanti dalla media europea del 37% e sotto la Francia, al 44%. Se poi guardiamo all’altra riva del fiume, coloro che non hanno assunto bevande alcoliche negli ultimi 12 mesi (o mai), in quel caso siamo messi meglio di quasi tutti, al 35% contro la media europea del 26% (Francia 23%). Questo delineerebbe un “rischio al ribasso” riguardo all’andamento del consumo di bevande alcoliche un po’ meno negativo che in altri mercati.

Bene, nel resto del grafico trovate la tabella riassuntiva, i grafici di cui sopra e un ulteriore commento.

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Francia – esportazioni di vino – aggiornamento 2016

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Le esportazioni di vino francese hanno continuato la decelerazione già vista nel primo semestre, chiudendo il 2016 sul livello del 2015. A determinare questo ulteriore rallentamento (da +0.6% nel primo semestre a -0.3% a fine anno) è stato soprattutto lo Champagne, che fino a qualche mese fa viaggiava su ritmi vicini al +10% e ha vissuto un fine d’anno particolarmente negativo, soprattutto nei tre mesi critici di settembre-ottobre-novembre, nei quali si concentra il 35-40% dell’export del prodotto. Nel segmento dei vini fermi non ci sono invece grandi novità; le esportazioni continuano a crescere al ritmo dell’1% circa, con un andamento leggermente negativo per i vini di Bordeaux (ma decisamente meno di quanto commentavamo a fine giugno) e un tono sempre positivo per i vini di Borgogna. Da un punto di vista geografico, la Francia cresce del 5% in USA, ma cala del 3% in Germania e del 10% nel Regno Unito. Di sicuro possiamo dire che la distanza tra le esportazioni francesi e quelle italiane, che avevano segnato un netto divaricamento lo scorso anno (per l’ottima annata dei vini francesi) è destinato nel 2016 a richiudersi leggermente, sostanzialmente grazie alla forte crescita dei nostri vini spumanti. Passiamo ad analizzare i dati.

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Francia – esportazioni di vino – primo semestre 2016

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Le esportazioni francesi di vino del primo semestre 2016 sono cresciute soltanto dell’1% (a 3.7 miliardi di euro), anche se questo risultato viene subito dopo un periodo molto favorevole (+6.5% nel secondo semestre 2015). A pesare sul risultato sono certamente i volumi, che continuano il trend calante al ritmo dell’1% circa (6.7 milioni di ettolitri nel primo semestre), ma anche un periodo particolarmente debole per i vini di Bordeaux che sono la principale categoria di vini fermi esportata dalla Francia. In questo contesto, la continua crescita dello Champagne e della Borgogna è stata in qualche modo sterilizzata. Dal punto di vista dei mercati, sono negativi nel primo semestre sia il Regno Unito che la Germania, mentre la crescita molto significativa messa a segno nel 2015 in USA si è smorzata e le esportazioni si stanno stabilizzando. In confronto all’Italia, che nei primi 5 mesi è cresciuta del 4% il bilancio è certamente negativo per la Francia, anche se l’exploit italiano è totalmente legato al boom degli spumanti. In ragione d’anno, le nostre esportazioni hanno invece un andamento più simile a quello francese: circa +5% contro +3% della Francia. La seconda parte dell’anno come tutti sappiamo è però la più importante e per questo motivo tirare conclusioni sul 2016 è decisamente prematuro. Passiamo ai dati.

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Francia – esportazioni di vino 2015

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Le esportazioni francesi di vino hanno continuato a crescre con vigore nel secondo semestre 2015, come già avevamo notato ad agosto quando avevamo analizzato di dati semestrali. Il dato finale per il 2015 è di 8.3 miliardi di euro di export, in crescita del 7%, con una accelerazione rispetto al +6.2% riportato nel primo semestre. Come già notavamo, difficilmente l’Italia riuscirà a fare meglio. Sui 12 mesi terminanti a ottobre siamo sul piede del 4% (la Francia era a +6.3% in quel momento), a novembre siamo a +5% e il dato finale francese è +6.8%, con dicembre che di solito conta poco. Cosa guida la ripresa della Francia? Beh, è una ripresa tutta fatta sul prezzo e sul mix, visto che i volumi calano del 2%, seguendo una linea discendente che continua dal 2013. In secondo luogo, è una crescita guidata dallo Champagne, che ha chiuso il 2015 con esportazioni in crescita a doppia cifra, +12% a 2.7 miliardi. Il resto del vino francese, comunque lo si voglia tagliare, ha una crescita compresa tra il 3% e il 5%.

Visto lo strutturale indebolimento dell’euro del 2015 potremmo dire che la Francia ha saputo capitalizzare lo scenario valutario, avendo realizzato un vero e proprio boom di esportazioni sul mercato americano (+24% da 1.07 miliardi a 1.33 miliardi di euro). La spiegazione più plausibile credo sia da ricercare nel “pricing power” del prodotto francese, che ha marchi e organizzazioni commerciali più forti delle nostre. Mi viene in mente, tanto per dire, che 2 di questi 8 miliardi di esportazioni sono effettuate da una sola azienda, LVMH…

Ma andiamo a leggere qualche numero insieme.

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Francia – abitudini di consumo di vino 2015 e confronto con l’Italia

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France Agrimer ha pubblicato l’aggiornamento quinquennale (al 2015) del rapporto sulle abitudini di consumo di bevande alcoliche in Francia. Si tratta di un’indagine del tutto sovrapponibile nelle linee guida a quella dell’ISTAT sul consumo di bevande alcoliche che commentiamo sul blog in estate (l’ultimo è questo). A differenza del nostro è fatto da un ente specializzato, quindi più approfondito e centrato sul mondo del vino. Nel post guardiamo ai dati principali ma soprattutto li confrontiamo con i dati italiani (gli anni non sono sempre sovrapponibili perfettamente, ma fa niente). Quali conclusioni? 1) la Francia è riuscita a far invertire la tendenza di aumento dei non bevitori di vino tra il 2010 e il 2015 (l’Italia no); 2) in Francia, il consumo giornaliero di vino è soltanto al 16% della popolazione, contro il 20% in Italia; 3) la politica di promozione del consumo moderato di vino in Francia ha avuto successo nel segmento dei giovani fino a 24 anni: 10 anni fa il 64% non consumava mai vino (il 66% in Italia). Oggi i giovani francesi che non toccano vino sono il 55%, gli italiani il 71%… Quindi? Lasciatemi essere un filo polemico. Buone notizie: la tendenza si può invertire, dato  che qualcuno non tanto lontano da noi è riuscito a farlo. Leggiamo i dati insieme.

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