Francia


Advini – risultati 2020

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Fonte: Advini

Dunque, Advini ha chiuso il 2020 con risultati piuttosto deludenti, a mio parere. Però la presentazione di questi risultati parla di una gestione operativa efficace, un perimetro di attività che si è difeso bene e ovviamente di un rafforzamento della liquidità. Evidentemente questo rafforzamento deriva dall’aver fatto altro debito e quindi, più cassa ma più debito. Per intenderci, le vendite calano del 7% e l’utile netto passa da +4 milioni a -3 milioni. Advini è un’azienda in una “via di mezzo” tra i vincitori nello scenario COVID, cioè quelli esposti alle vendite al supermercato e dirette ai clienti a distanza (leggi internet), e i perdenti, quindi aziende che vendono vini con destinazione ristoranti e in genere di alto livello. I nuovi obiettivi 2023 sono di arrivare a 300 milioni di vendite, quindi +20% rispetto al 2020, 9% di EBITDA, quindi 27 milioni contro l’attuale 17 milioni e una generazione di cassa di 10 milioni di euro all’anno. Nel corso degli oltre 10 anni in cui abbiamo seguito le vicende di Advini abbiamo visto numerosi piani ambizioni susseguirsi, nessuno dei quali sinora ha raggiunto i risultati sperati. Passiamo ai numeri.

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Francia – produzione di vino 2020

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Fonte: Agreste

In attesa di vedere quanto impatteranno le tremende gelate di queste ultime settimane, concentriamoci oggi sui dati finali di produzione di vino francese del 2020. Il 2020 è stato per il vino un anno “normale” in Francia, con una produzione di 47 milioni di ettolitri, in crescita dell’11% sull’anno precedente e del 7% circa sopra la media degli ultimi anni. Più importante, in Francia assistiamo a un graduale incremento della superficie vitata da un paio di anni: nel 2020 sono stati raggiunti 753mila ettari. Nel 2020 si è fortemente ripresa la produzione di vino bianco, tornando ad avvicinarsi al livello dei vini rossi, che restano la “spina dorsale” della produzione a volume francese. Il 2020 è poi l’anno della produzione record di vino dedicato alla distillazione, che per la prima volta ha superato i 10 milioni di ettolitri, supportato dalla domanda sempre crescente di Cognac. Tornando alle gelate, le prime stime parlano di una produzione 2021 di 30-35 milioni di ettolitri di vino, il che sarebbe anche inferiore al record storico degli ultimi 10 anni, toccato nel 2017 con 37 milioni di ettolitri. Passiamo a commentare qualche altro numero insieme.

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Il valore della produzione di vino nel mondo – stima INDV 2020

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Fonte: inumeridelvino.it su dati UN Comtrade e OIV

Ripropongo l’analisi del valore della produzione mondiale di vino che costruisco utilizzando i dati di produzione mondiale di vino di OIV e ISTAT e i prezzi medi di export del vino (su una media mobile triennale) dei dati doganali. Nel 2020 i due componenti del valore economico sono stati rispettivamente stabile (produzione) e in calo del 5% (prezzo medio di export). Siccome però usiamo una media mobile triennale per smussare la volatilità dei prezzi, questo “teorico” calo del 5% del valore della produzione non si percepisce, essendo compensato dall’incremento degli anni precedenti. Ad ogni modo, il dato finale è di un valore della produzione mondiale di vino calcolato ai prezzi di export di circa 82 miliardi di euro, contro 81 del 2019 e il record di 87 (secondo la nostra metologia di calcolo) del 2018, quando si verificò una vendemmia particolarmente favorevole. La Francia resta chiaramente il leader con una quota del mercato mondiale tra il 35% e il 40% (38% nel 2020), mentre l’Italia vale poco meno del 20% del mercato mondiale, per un valore della produzione di circa 15 miliardi di euro. Passiamo ad analizzare anche i dati delle altre nazioni.

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Le esportazioni di vino nel mondo – aggiornamento 2020

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Fonte: inumeridelvino.it su dati doganali, UN Comtrade e OIV

Quest’anno fare questo post ha richiesto una fatica superiore agli anni passati. La pandemia sta pesantemente ritardando la contribuzione dei dati di alcuni paesi, soprattutto dell’America Latina ma anche dell’Australia. La ricostruzione è comunque completata grazie al dato fornito da OIV su questi paesi. Dunque il trade mondiale di vino 2020 è stato colpito pesantemente dalla pandemia. Gli 11 paesi qui recensiti, che sono i primi produttori mondiali, hanno visto un calo del 6% delle esportazioni a valore, da 28 a 26.3 miliardi di euro e una riduzione di circa il 2% del volume esportato, da 93.8 a 92.4 milioni di ettolitri. Il grafico animato di Fluorish qui sopra vi fa vedere che cosa è successo negli ultimi anni. L’Italia va peggio nei periodi buoni e resiste meglio durante la crisi, per trarre la conclusione più importante. Il 2020 è stato un anno difficile soprattutto per Francia, Cile, Australia, Germania e Sud Africa. Diciamo che una seconda chiave di lettura importante è quella relativa ai dazi doganali, che hanno colpito la maggior parte dei paesi (ma non l’Italia) nel più importante mercato del mondo, gli USA, mentre gli australiani si stanno beccando una lecca non indifferente dai dazi ad-hoc che la Cina gli ha applicato. L’Italia dunque tocca il suo picco di quota di mercato tra questi paesi, al 24% del totale, con un calo limitato al 2% nel 2020 e una crescita annua del 3% sui 5 anni, contro il +1% totale (che è anche il dato della Francia). Passiamo a commentare qualche dato di dettaglio, sempre ricordandovi che i dati sono disponibili anche nella sezione Solonumeri.

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I consumi di vino totali e pro-capite nel 2020 – aggiornamento OIV

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Fonte: OIV

Una settimana dopo aver commentato i dati sulla produzione di vino mondiale, pressochè stabili a 260 milioni di ettolitri, tocca oggi al capitolo dei consumi di vino, aggiornato al 2020 da OIV con un mix di dati rilevati e di dati stimati a 234 milioni di ettolitri, in calo di 7 milioni rispetto al dato del 2019. Sono in particolare stimati i dati relativi agli USA, alla Cina, al Regno Unito e alla Russia, al Canada e all’Olanda e a qualche altro paese minore. Quindi in totale la stima copre almeno 80-90 milioni di ettolitri di consumo mondiale. Gli USA si confermano il mercato più importante del mondo, perlomeno a volume, stabili a 33 milioni di ettolitri, mentre OIV rileva un consumo in crescita decisa in Italia, tanto da farlo arrivare vicinissimo a quello francese (e se questo dato è corretto significa che il nostro consumo pro-capite è superiore a quello francese, visto che loro sono più di noi). Il dato comunque più vistoso è però la stima del consumo cinese, in deciso calo (come anche la produzione) da 15 a 12.4 milioni di ettolitri. Ricordandovi che trovate questi numeri nella sezione Solonumeri del blog, vi invito a proseguire la lettura all’interno del post.

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