le opinioni del vino


Il sondaggio di WineTourism.com sul turismo del vino e il COVID

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Fonte: WineTourism.com

Wine Tourism ha pubblicato un interessante sondaggio tra le cantine di tutto il mondo relativamente all’impatto del COVID-19 sull’attività di turismo del vino, di cui trovate il riferimento nella fonte qui sopra. Hanno risposto circa 1203 cantine di tutto il mondo, il 12% di quelle a cui il sondaggio è stato inviato relativamente a qual’è stato l’impatto sui ricavi da turismo del vino nel 2020, a quanto sono calati i turisti internazionali, a quando pensano di ritornare ai livelli pre crisi e via dicendo. Ho pensato di riportare qualche risultato sul blog, anche considerando che i dati sono spacchettabili per nazione e, all’interno della nazione, per regione. Tra l’altro le aziende italiane sono quelle più rappresentate, il 39% del totale contro il 15% di francesi e il 10% di spagnole. Trovate quindi nel post un paio di tabelle che vi dicono che cosa hanno risposto le cantine in tutto il mondo, quelle italiane e all’interno dell’Italia quelle piemontesi, venete e toscane. Il sondaggio dice che la maggior parte delle cantine non vede un ritorno al 2019 prima del 2022 (circa il 70% delle risposte, in Italia uguale al resto del mondo), che per l’85% delle cantine il fatturato da turismo del vino è calato (quasi il 90% per le aziende italiane) e che nel 93% dei casi si sono ridotti i turisti internazionali (95% per l’Italia. Ma commentiamo qualche altro dato insieme, sempre ricordando che i risultati completi sono sul sito in questione.

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Aiutiamo il progetto universitario di Federica, Roberta e Alice partecipando a questo sondaggio!

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Pubblico volentieri questo invito a partecipare a un breve sondaggio sul tema delle visite alle cantine. Federica, Roberta e Alice stanno lavorando a un progetto del quale sarebbe anche poi interessante condividere le loro considerazioni. Avendo frequentato qualche cantina all’estero mi sono fatto un’idea che noi italiani tanta strada da fare in tema di ricettivita’ delle cantine e, perche’ no, sfruttamento di questo potenziale canale di vendita e di promozione. Vi lascio alla breve presentazione del progetto e, spero, alla compilazione del sondaggio!

Buongiorno,

stiamo svolgendo un’indagine per un progetto universitario di marketing che riguarda il vino e le visite alle cantine. Per poter portare a termine la nostra indagine avremmo bisogno di dati, commenti e pareri . Ti chiediamo perciò di dedicare solo pochi minuti alla compilazione del nostro questionario online. Non preoccuparti, non chiediamo dati personali e sarà completamente anonimo. Basta fare un click su questo link: https://goo.gl/forms/96EpK6oYiWYdqQYJ2

Abbiamo bisogno di un numero più alto possibile di questionari compilati: se vuoi, inoltra questo messaggio ad amici e parenti che pensi potrebbero esserci d’aiuto. Più risposte avremo, meglio riusciremo a portare a termine il progetto.

Grazie per la vostraa disponibilità e collaborazione

Federica, Roberta, Alice

L’ira delle uve – il commento del Financial Times su TWE/KKR

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fonte: Lex Column del FT

Vi propongo oggi un interessante commento pubblicato sulla mitica pagina di commento del Financial Times, la “Lex column”, che tratta il tentativo di acquisizione di TWE da parte di un fondo di private equity (KKR). Il settore ha visto recentemente alcune operazioni da parte dei grandi players, di dimensioni limitate, ma che lasciano intendere un ritorno di interesse sul vino. Le recenti vicissitudini di alcuni prodotti nei mercati asiatici (leggi Cognac in Cina) stanno forse convincendo alcuni grandi players che il vino forse cresce un po’ meno ma garantisce una grande stabilità nei flussi di cassa e nei ritorni. Nel caso specifico di KKR su TWE si tratta di un classico caso di azienda con una gestione un po’ contraddittoria dove il private equity ritiene che ci siano opportunità di acquistare, ristrutturare e ottimizzare il business, magari aggiungerci un po’ di debito per ripagarsi lo sforzo dell’acquisto, e poi, tra qualche anno quando è di nuovo in forma e bella dimagrita (in tutti i sensi) rimetterla sul mercato di borsa. TWE ha naturalmente detto che l’offerta è troppo bassa, e immediatamente le azioni sono salite sopra il livello di AUS4.7 offerto da KKR. Come vi ricorderete TWE è il risultato della separazione di Foster’s che fa birra da TWE, che fa vino, per facilitare le fusioni con altri players. Foster’s è stata acquistata da SAB Miller, guardacaso dopo un’offerta simile, inizialmente rifiutata, a poi accolta in seguito a un rilancio a un prezzo più elevato. Succederà la stessa cosa con TWE. Secondo il FT succederà, e se non sarà KKR sarà qualcun altro! Buona lettura… Continua a leggere »

Una chiacchierata con… Michele Zonin

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Oggi faccio parlare un protagonista del mondo del vino italiano, Michele Zonin, Vice Presidente di Casa Vinicola Zonin con delega alla supervisione finanziaria e legale, con cui ho avuto i piacere di fare una chiacchierata telefonica qualche giorno fa. Abbiamo recentemente pubblicato l’analisi dei risultati 2011 del gruppo e questa è stata l’occasione giusta per fare il punto della situazione.

Come è strutturata l’azienda…

Casa Vinicola Zonin (Gambellara – Vi) rappresenta una delle più importanti realta’ vinicole private italiane e tra le prime anche in ambito internazionale. E’ l’azienda che distribuisce e commercializza i vini e spumanti a marchio Zonin e delle dieci Tenute di famiglia. Attraverso le 10 tenute viticole (che fanno capo alla nostra famiglia ma non incluse nel bilancio commentato sul blog) distribuite nelle sette regioni a più alta vocazione vinicola, controlliamo l’intera filiera produttiva: dalla selezione del terreno e dei cloni, all’imbottigliamento nella zona di origine. La superficie vitata supera oggi i 1800 ettari di proprietà: siamo, per estensione, la prima azienda privata in Italia. Oggi le varie tenute sono diventate delle aziende di riferimento nei rispettivi territori, e ci aspettiamo ancora molto nei prossimi anni, soprattutto dal canale Ho.Re.Ca.

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Le aspettative 2013 e le esigenze finanziarie delle aziende vinicole – fonte Osservatorio Banca MPS

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Il Monte dei Paschi di Siena conduce ogni anno una indagine sui propri clienti relativamente alle prospettive per il nuovo anno e i mercati con le maggiori prospettive di sviluppo (trovate qui tutti i documenti). Essendo poi una banca, chiede anche ai clienti a chi e per quale motivo hanno bisogno di denaro. Oggi vi pubblico qualche tabella con i principali risultati dei questionari, oltre 100, che sono stati restituiti. L’osservatorio è senz’altro un punto di vista parziale, ma di certo contiene delle verità e qualche sorpresa. Resta la fiducia nei mercati esteri, anche se le punte di crescita viste nel 2012 non saranno facilmente ripetibili. Reta la fiducia in alcuni mercati come la Cina e la Germania, che invece a parere di chi scrive hanno nel breve termine un potenziale ben minore che quello del recente passato. Sembra, a vedere i dati sulle esigenze finanziarie delle aziende, che ci sia più bisogno di soldi, ma non per investire o per ristrutturare quanto per finanziare la liquidità aziendale. Infine, a quanto pare la propensione dei viticoltori di mettere mezzi propri nelle aziende sembra meno prioritaria di quanto lo sia andare a cercare i soldi fuori dalle aziende… ma vediamo insieme i numeri pubblicati lo scorso novembre.

 

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