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LVMH – risultati primo semestre 2014

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Giusto un paio di settimane fa LVMH ha sorpreso gli investitori con dei risultati particolarmente deludenti. Le azioni dell’azienda sono scese del 7% nella giornata. Sebbene oggi ci concentriamo sulla parte relativa al vino, le cause del calo degli utili dell’azienda francese sono chiare: da una lato i cambi rendono più difficile guadagnare su prodotti che hanno una struttura di costo in euro, dall’altro il mercato dell’estremo oriente che aveva spinto in alto gli utili della divisione spirits acquistando prodotti particoarmente costosi (e redditizi) ha cambiato registro. Ne deriva una quadro in cui anche se le vendite in realtà non scendono (nel caso dei vini è diverso, ma per il gruppo in generale non è stato così), gli utili del primo semestre calano del 5% circa. Nel segmento vini e cognac è andata anche peggio: vendite in calo del 7% e utile operativo crollato del 15% rispetto allo scorso anno. E le attese del management sono molto fumose, tanto che viene da pensare che non ci siano segnali di miglioramento nei prossimi mesi. Si tratta di un messaggio chiaro: la festa è finita per una tipologia di prodotti molto cara nel mercato orientale. Passiamo ai numeri.

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LVMH divisione vino – risultati 2013

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Nel secondo semestre 2013, la divisione vino e spirits di LVMH ha favorevolmente stupito gli investitori, che venivano da una “scorpacciata” di profit warning e delusioni da parte di famosissimi concorrenti (Diageo, Remy Cointreau) sulla scorta delle preoccupazioni per l’andamento delle vendite in Cina. Se guardate questi numeri con l’occhio a “secondo semestre” invece che all’anno vi accorgerete che un indebolimento del ritmo di crescita c’è stato. La crescita organica nell’ultimo trimestre è stata del 4% contro il 6% dell’anno e i cambi hanno messo pressione alle vendite che non sono più cresciute. La divisione Champagne e Vini per tutto il 2013 ha visto scendere i ricavi, mentre gli utili sono continuati a salire grazie ai margini di profitto che finalmente hanno smesso di scendere. L’onnivora LVMH (ricordo l’acquisizione di Loro Piana a luglio 2013) non sembra preoccupata dell’andamento della divisione nel 2014, come invece lo sono i suoi concorrenti (causa: vendite di Cognac in Cina). Nella divisione vino e Champagne l’azienda ha dichiarato di volersi concentrare su investimenti per far crescere la capacità produttiva. Vedremo se riuscirà a confermare i dati.

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LVMH – risultati primo semestre 2013

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Sebbene questo post sia “affondato” nella calda estate dell’8 agosto, la sua rilevanza per il mondo del vino potrebbe essere quella di un post della domenica sera di un qualsiasi Marzo, quando l’audience è al massimo. Parliamo oggi dei risultati del primo semestre di LVMH, il colosso mondiale del lusso, che ha appena comperato Cova e Loro Piana e che detiene alcuni dei più importanti marchi del vino e dei brown spirits del mondo. Ebbene, nel quadro di un semestre difficile per tutto il gruppo, nel segmento wine and spirits LVMH ha sofferto un chiaro rallentamento delle vendite, soprattutto di vino, e un deterioramento dei margini nell’area che interessa a noi, quella del vino. Infatti nel primo semestre, con volumi di Champagne stabili e nonostante un +5% nelle vendite a volumi degli altri vini, il fatturato scende dell’1% (da cui si deduce un price mix in deterioramento del 3.4%) e il margine operativo si contrae per la prima volta dalla crisi del 2009 a questa parte. Le vendite in Asia non crescono più velocemente che nel resto del mondo e in Francia prendono a scendere. Che sia un segnale di inversione di rotta per l’altissimo di gamma del vino che LVMH rappresenta così bene? Chissà, per ora limitiamoci a commentare brevemente i dati.

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LVMH divisione vino – risultati e analisi di bilancio 2012

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LVMH prosegue sul suo sentiero di crescita, principalmente guidato dal Cognac e dai paesi emergenti, quelli asiatici (ex Giappone) soprattutto. Nel 2012 cresce dell’11% in termini organici, con margini in leggero deterioramento e con un corrispondente deterioramento nella seconda parte dell’anno. Potrebbe esaurirsi così il commento dei risultati 2012 del gruppo francese, leader locale della produzione di vini di qualità. La strategia di LVMH resta improntata a crescere nei nuovi mercati, con grandi sforzi di marketing. Infatti, nonostante la crescita delle vendite largamente a doppia cifra (+17%, +11% senza i cambi), i margini non sono cresciuti in nessuna delle due sottodivisioni. Allo stesso modo, cresce il capitale investito, che raggiunge un livello di quasi 10 miliardi di euro, tra brands, magazzino, vigneti e impianti. Anche in questo caso il rendimento del capitale è stabile intorno al 13%. L’outlook per la divisione sul 2013 non cambia: i mercati europei maturi resteranno molto duri e il focus è di continuare a investire per migliorare il posizionamento dei marchi in Asia, soprattutto con uno spostamento degli investimenti sull “online media”. E qui si potrebbe aprire un capitolo. Per ora accontentiamoci di analizzare i dati 2012…

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LVMH – risultati primo semestre 2012

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È in un post di mezza estate che ritroviamo una ulteriore conferma di quello che segnaliamo da diverso tempo: il mondo degli spirits, e in questo caso dei brown spirits, ha in questi anni una marcia in più rispetto al vino (e, forse, una marcia in meno rispetto ad altre categorie come la vodka). Va da sè che i risultati di LVMH divisione vino e spirits mostrano ancora una volta il primato della sottodivisione Cognac e spirits su vini e Champagne. Nel semestre terminato a giugno, le vendite della divisione sono balzate a 1.75 miliardi di euro, +22%, con un incremento del 16% per Champagne e vino a 748 milioni e un +28% per la divisione spirits a 1 miliardo di euro.

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