LVMH


LVMH – risultati 2010

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Il colosso mondiale del lusso LVMH ha messo a segno un forte recupero degli utili della sua divisione “Wine and spirits” nel 2010. Le vendite sono balzate del 19% a 3.26 miliardi di euro e l’utile operativo ha toccato quota 930 milioni (+22%). Le quote di mercato sono stabili (Cognac, circa 42-43%) o in leggera crescita (Champagne, 17.5% sul mercato totale ma il 32% delle esportazioni). La performance commerciale e’ dunque di tutto rispetto, anche se guardando questi numeri ci si accorge che le vendite sono tornate ai livelli del 2007-08 mentre i profitti sono ancora piu’ bassi. E cio’ e’ tanto piu’ vero nella divisione che a noi interessa, cioe’ vini e Champagne, mentre dalla parte del Cognac e degli spirits gli utili 2010 sono stati vicini al record storico. Come sempre LVMH non fornisce un outlook molto specifico. Pero’ menziona due parole che dovrebbero essere piu’ presenti anche nella testa degli investitori: marketing e innovazione. I mercati sono competitivi anche per chi puo’ contare su brands come Ruinart, Cheval Blanc oppure Hennessy.



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LVMH – risultati primo semestre 2010

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I risultati del primo semestre di LVMH (che e’ il leader mondiale nel segmento Champagne) mostrano un parziale recupero di vendite e margini, che comunque restano largamente al di sotto di due anni fa, prima della crisi. Cio’ e’ tanto piu’ vero se restringiamo l’analisi al sottosegmento Champagne&Wine, rispetto all’intera divisione Wine&Spirits del gruppo: se il Cognac ha recuperato oltre l’80% degli utili persi tra il 2008 e il 2009, nel segmento vini e Champagne soltanto il 35% circa del calo degli utili e’ stato ripreso con i primi 6 mesi. E i primi 6 mesi del 2010 sono stati piuttosto interessanti, caratterizzati secondo l’azienda da un “re-stocking” che non si ripetera’ nei prossimi mesi (anzi, prevedono un nuovo movimento di de-stocking, cioe’ di riduzione delle scorte nella distribuzione).



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LVMH – risultati 2009

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Guardiamo oggi ai risultati di LVMH, il leader indiscusso nel segmento dello Champagne e del Cognac. I numeri della seconda parte del 2009 non sono cosi’ male, e mostrano per certi versi un recupero, inteso come una riduzione della velocita’ del declino. A dire la verita’, in qualche caso cominciano a vedersi dei numeri positivi nelle crescite organiche (quindi ad esclusione dei cambi): lo Champagne e’ calato del 4% sull’ultimo trimestre (-16% nel 2009) contro un +6% dei vini (-2% sull’anno) e un +11% del Cognac (-5% sull’anno). LVMH dice chiaramente che questa tendenza sta continuando nel 2010 e che quindi per certi versi il peggio sembra essere alle spalle anche perche’ il de-stocking e’ finito; ci sono pero’ due cose da sottolineare: primo, che nei prossimi mesi bisogna attendersi una certa volatilita’ nella ripresa, cioe’ possono esserci mesi o trimestri ancora negativi; e, secondo, che i cicli di crescita dello Champagne sono di 5-6 anni. Quindi LVMH prevede che il mercato superi il picco precedente di 325-330 milioni di bottiglie verso soltanto verso il 2013-2014, prevedendo un mercato da 350 milioni di bottiglie soltanto nel 2015.



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