mercato del vino


I canali di vendita del vino nel mondo – report Wine Intelligence

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Qualche mese fa Wine Intelligence ha presentato a ProWein una carrellata dei canali di vendita del vino nei principali mercati mondiali. Il post di oggi cerca di riassumere la presentazione, con un contributo numerico relativo alla suddivisione a valore più recente nei 6 maggiori mercati, esclusa l’Italia che analizziamo già in modo molto dettagliato e per la quale i dati non sono così a valore aggiunto. Il quadro è variegato. Le enoteche e il canale online dominano e guadagnano nei mercati anglosassoni, mentre in Europa continentale è la grande distribuzione a farla da padrona, in Germania soprattutto il canale hard discount (che la dice tutta sull’approccio qualità/prezzo del consumatore tedesco… e vi posso dire che diverse aziende italiane lo hanno dolorosamente toccato con mano). Il primo grafico cerca di fare il punto della situazione “cross country”. Sorprendentemente la grande distribuzione non ha una forza così rilevante in USA e Giappone…

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USA – vendite al dettaglio di vino – aggiornamento 2014

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Il Wine Institute ha leggermente cambiato i dati storici sui consumi di vino in USA e sull’andamento delle vendite delle cantine californiane, anche se le tendenze sono rimaste immutate (sono cambiati i numeri assoluti). Il quadro che ci viene presentato è di un rallentamento della crescita del volume consumato (meno dell’1% in più del 2013) ma di un immutato trend di crescita del prezzo mix (circa il 3% rispetto al 2013, in linea con quanto è successo negli ultimi 5 anni). Continua la crescita dei premium wines, che rapprsentano il 25% del volume ma il 47% del volume di vino consumato. In questo quadro i vini californiani hanno guadagnato quota di mercato sul consumo domestico lasciando un po’ di terreno per i concorrenti all’estero, anche in virtu’ del graduale rafforzamento del dollaro. Ma andiamo a leggere i numeri insieme.

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Canada – consumo e mercato del vino, dati 2013

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Dopo aver analizzato le importazioni di vino in canada, guardiamo alle vendite di vino, su cui i dati sono un po’ vecchiotti (stiamo parlando di Marzo 2013) ma comunque significativi. Il mercato canadese sembra non fermarsi, le vendite di vino procedono al ritmo del 5% circa in valore e del 4% in volume. Il Canada è un mercato da 5 milioni di ettolitri di volume venduto, quindi piuttosto importante. Una annotazione e una avvertenza  vanno fatte: primo, la svalutazione del cambio è arrivata nel 2014 e ha prodotto un calo degli introiti in euro per gli esportatori, ma NON un calo delle importazioni espresse in valuta locale. Se analizzassimo quindi i dati a marzo 2014 che tra un po’ saranno pubblicati non avremmo evidenze molto diverse. Secondo, il mercato si sta un po’ spostanto sui vini bianchi e sugli spumanti, dove noi italiani siamo un po’ meno forti, ma dove (soprattutto per i bianchi) i canadesi sono più autosufficienti… vedremo cosa succede. Per ora analizziamo insieme i numeri più importanti.

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Il consumo di vino in Italia – dati per regione e classi di età

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Fonte: ISTAT, rapporto sull’uso e abuso di alcolici in Italia

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Torniamo sul tema dei consumi di vino con un’analisi, che sta diventando sempre più ricca, delle principali tendenze al consumo di vino. Nell’ambito di un generalizzato calo del consumo, esistono apparentemente delle isole felici (o meno infelici) come per esempio Bolzano, dove la penetrazione del consumo quasi quasi aumenta, e fasce di età come quella dei ventenni dove la compressione del consumo sembra essere meno spinta. Lo stesso può dirsi per le grandi città (meno afflitte dal fenomeno del calo di consumo) rispetto ai piccoli centri. Sono dati che “tagliando” la popolazione in modo così netto restano volatili, ma alcune tendenze di lungo termine possono essere colte. Due numeri prima di obbligarvi a cliccare per continuare a leggere. Le regioni del Nord viaggiano intorno al 53-55%  di bevitori sulla popolazione, contro il 44-47% delle regioni del sud. Quindi siamo intorno a 10 punti di penetrazione. Secondo, la curva di penetrazione del consumo per età si sta “schiacciando”: oggi sopra i 25 anni la penetrazione varia tra il 52% e il 60%, il minimo storico: fino al 2012 i dati mostravano un “gap” tra chi beveva meno di oltre 10 punti. Ma andiamo ai dati di dettaglio.

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Canada – importazioni di vino 2014

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Le vicissitudini professionali di queste settimane mi hanno portato proprio ad aggiornare i dati relativi al vino canadese, ritrovandomi una buona base di dati da analizzare. Oggi guardiamo alle importazioni di vino del Canada per il 2014, come pubblicate da Industry Canada. I dati sono molto chiari: primo, il mercato canadese è restato un buon mercato per gli esportatori di vino, con una crescita in valuta locale del 3% nel 2014 raggiungendo 2.1 miliardi di dollari e del 5% sugli ultimi 5 anni, nonostante la nazione stia subendo l’impatto del ciclo discendente delle materie prime, la cui economia è particolarmente legata. Chiaramente, stiamo parlando di numeri in dollari canadesi, che contro l’euro ha perso mediamente il 7% per due anni di fila, il 2013 e il 2014. Quindi se dovessimo metterci nei panni di chi esporta in Canada +3% in valuta locale è -4% in euro. Dunque, chi vince e chi perde? Beh, l’Italia pareggia (ma vince nei vini spumanti), gli USA vincono (e lo avevamo visto qualche tempo fa con l’export americano di vino), la Francia perde. Tra i “comprimari”, sembra essersi fermata l’emorragia australiana, mentre stanno salendo forte (da valori molto contenuti) gli spagnoli e i neozelandesi. Andiamo a leggere i numeri insieme.

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