mercato del vino


Nuova Zelanda – produzione e consumo di vino – aggiornamento 2023

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I vini neozelandesi sono sempre più presenti nei mercati internazionali e questi numeri diffusi qualche settimana fa dalla locale associazione dei produttori vinicoli lo dimostra. Le esportazioni annuali a giugno 2023 sono state in crescita del 19% in valuta locale e se proporzionate alla produzione annua di vino rappresentano l’88% dei 3.6 milioni di ettolitri prodotti nell’annata 2023. La spinta delle esportazioni è poi dietro al costante incremento del prezzo delle uve. Il mercato locale è invece in calo, con un consumo totale pro-capite di vino sceso da circa 20 litri agli attuali 16.6. Il Sauvignon Blanc continua a rappresentare la maggior parte dei nuovi impianti ed è ora il 65% del vigneto totale neozelandese, l’unico forse nel mondo che continua a crescere moderatamente supportato da evidenti ragioni di mercato. Ovviamente dobbiamo mettere tutto nel contesto dei numeri assoluti: stiamo parlando di circa 42mila ettari. Passiamo a un’analisi più dettagliata.

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Le esportazioni di vino nel mondo – aggiornamento primo semestre 2023

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I primi 11 paesi produttori e “legittimi” esportatori di vino hanno registrato un calo del 2% a valore a 15.2 miliardi di euro, rispetto al record storico di 15.5 del 2022, per quanto riguarda il primo semestre 2023. Il dato dei volumi è in calo più marcato, -6% da 44.8 a 42.3 milioni di ettolitri, che a sua volta “monta” sul dato del 2022 calante del 6%. Essenzialmene potremmo dire che il volume esportato è al livello più basso dal 2013, se ovviamente escludiamo il 2020, quando impazzava il Covid. Di fronte a questo quadro, eccelle la performance semestrale che abbiamo analizzato di recente del vino francese, +3% a valore, e non sfigurano i dati intorno allo 0-1% registrati dall’Italia e dalla Spagna. A portare a portare giù il totale sono tre paesi, in calo tra il 20% e il 25%: Cile, gli USA e l’Argentina, cui si aggiunge il -16% del Sud Africa. Quindi, il “nuovo mondo”, con una eccezione rilevante e ormai usuale: la Nuova Zelanda. Passiamo a commentare qualche dato.

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Argentina – esportazioni di vino – aggiornamento 2022

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Le esportazioni di vino Argentine sono cresciute del 10% a 773 milioni di euro nel 2022, che corrispondono a 131 miliardi di peso argentini. Considerando la forte svalutazione della valuta locale, l’incremento “lato argentino” è del 37%. Il dato beneficia di un andamento generalmente positivo nella maggior parte dei mercati chiave per il paese sudamericano, a partire dal recupero in USA (tornato al livello pre-covid) e con l’eccezione del mercato inglese, dove dopo due anni molto positivi si registra una flessione. Una menzione particolare va fatta ai mercati del continente: Brasile e Messico hanno messo a segno una forte crescita, così come Perù e Colombia (su valori più contenuti), segno che sembra esserci spazio per lo sviluppo del prodotto argentino nei mercati limitrofi. I volumi esportati sono invece calati a 2.6 milioni di ettolitri (-11%), con una forte volatilità in alcuni mercati (Canada e Cina in particolare). In conclusione, i dati sono positivi nel loro complesso, supportati da un forte sviluppo in nuove aree geografiche (soprattutto nello stesso continente), mentre la posizione del vino argentino nei mercati sviluppati, al di là di qualche alto e basso annuale, sembra essere stabile e non più in crescita come negli anni passati. Passiamo a una breve rassegna dei dati.

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USA – consumi e mercato del vino – aggiornamento 2022

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I dati pubblicati recentemente dal Wine Institute di San Francisco restituiscono una immagine del mercato americano del vino coerente con quanto stiamo osservando nelle nostre serie di esportazione. Ossia, un mercato in cui dopo il boom legato al Covid i consumi di vino sono calati, pur mantenendo un dato stabile in termini di valore al dettaglio. In particolare, il consumo di vino 2022 è stimato in 964 milioni di galloni, che sarebbero 36.5 milioni di ettolitri, contro un consumo stimato per il 2021 di 1.1 milioni di galloni, quindi oltre 41 milioni di ettolitri. I dati possono essere volatili e gli anni anormali che abbiamo affrontato possono portare a conclusioni errate. Di certo, come potete vedere dal grafico qui sopra, i tassi di crescita del vino in USA si stanno normalizzando. Su un orizzonte quinquennale parliamo di +0.4% per i volumi e +2.6% per il valore, su base annua. Ciò si confronta con un dato del +2/3% per volumi e circa +5% annuo per il valore del decennio precedente (2007-17). Il quadro applica poi anche allo specifico del vino californiano, che è poi il focus dell’istituto da cui abbiamo preso i dati. Le spedizioni di vino sono calate del 9% circa a 22.4 milioni di ettolitri, di cui quasi 20 sono comunque dedicati al mercato americano. Nel resto del post qualche ulteriore dettaglio.

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L’andamento degli indici Liv-ex – aggiornamento 2022/23

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Torniamo oggi a discutere dell’andamento degli indici Liv-Ex relativi ai grandi vini e lo facciamo con rinnovato interesse visto l’inversione di tendenza osservata negli ultimi mesi. La crescita che sembrava senza fine e che aveva fatto aleggiare considerazioni sulla superiorità dell’investire in vino rispetto ad altre forme di investimento sembra essersi fermata. Intendiamoci: come tutti i beni a offerta fissa, il vino (o meglio “un vino”) ha un prezzo che può arrivare a qualsiasi cifra. Però dal picco toccato ad agosto 2022, l’indice più rappresentativo, il Liv-Ex 1000, è calato del 7% (come sempre prendiamo i dati in euro e non in sterline). Nello stesso periodo la borsa americana (S&P500) è cresciuta del 4%, mentre quella europea è scesa del 2%. L’inflazione osservata nel periodo è stata del 5% circa.

Preoccupati? No, per nulla. Per una serie di ragioni. Vediamole nel resto del post.

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