Pubblichiamo oggi i dati delle esportazioni di vino del primo semestre dei principali produttori. Purtroppo, non è completo come negli anni scorsi, non essendo riuscito a reperire i dati di Cile, Argentina e Sud Africa. Essendoci però tutti gli altri ho pensato fosse comunque interessante dargli uno sguardo. Bene, cominciando dalla fine, l’Italia come ha sempre fatto è andata meglio quando le cose andavano peggio (2020) che non quando le cose sono cominciate a migliorare (2021). Il nostro dato di +11% sul 2019 nel semestre 2021 (3.3 miliardi di euro) è perfettamente allineato a quello francese (+11% a 5.2 miliardi di euro) e meglio di quello spagnolo (+8% a 1.4 miliardi) e della maggiorparte degli altri paesi esportatori. In questo senso, se dovessimo fare il calcolo della quota di mercato diremmo che tra il 2019 e il 2021 siamo passati da poco meno del 23% al 23.7% (sempre calcolata su base 11 produttori). Se però avessimo calcolato il dato a giugno 2020 eravamo vicini al 25%. Ad ogni modo, noterete il forte calo dell’Australia, -26% sul dato 2019 da mettere in relazione con i problemi relativi alla Cina, ma anche i cali del 9% della Nuova Zelanda e del 7% della Germania, mentre invece sono cresciute sia le esportazioni degli USA (+6% sul 2019) che quelle del Portogallo (+17%). All’interno del post trovate tabelle e grafici, buona consultazione.
mercato del vino
Nuova Zelanda – produzione e consumo di vino – aggiornamento 2021
nessun commentoCome di consueto, l’associazione locale dei produttori di vino ha pubblicato l’aggiornamento annuale sulla produzione e mercato del vino neozelandese, che riporto con qualche grafico nel prosieguo del post. La Nuova Zelanda ha un settore vinicolo in continuo sviluppo, con un numero di produttori in quasi costante incremento negli anni e una superficie vitata che ha toccato proprio nel 2021 quota 40mila ettari, con una superficie media per produttore di ben 55 ettari. La produzione 2021 è però scesa a 2.7 milioni di ettolitri, la più bassa dal 2015 a questa parte, rispetto a un livello tra 2.8 e 3.3 milioni di ettolitri del passato. Come leggerete nella tabella e nei grafici, sono le esportazioni a “tenere” il settore, con un leggero ulteriore incremento a 2.85 milioni di ettolitri nei 12 mesi terminanti a giugno 2021, per un valore che si è stabilizzato intorno a 1.9 miliardi di dollari locali. I consumi locali invece ristagnano, sia di vino neozelandese che di vini esteri… vi lascio alle tabelle.
Fonte: NZ Wine
L’andamento degli indici Liv-ex – aggiornamento 2020/21
nessun commentoGli indici Liv-Ex che riproducono l’andamento dei prezzi dei “fine wines” sono stati protagonisti di una cavalcata entusiasmante negli ultimi mesi, essenzialmente comparabile a quanto è successo per tutte le categorie di attività finanziarie, sostenute e spinte in alto dall’eccesso di liquidità del sistema. Ci troviamo dunque a commentare un incremento del 13% tra dicembre e luglio 2021 dei prezzi dei 1000 vini più trattati sulla piattaforma Liv-Ex tradotti in euro (in origine sono in sterline), con poche differenze in base alle categorie, proprio a testimonianza di questo movimento “parallelo” spinto dalla liquidità: quindi Bordeaux +11%, Italia e Rodano +13%, Champagne +15% e Borgogna +16%. Va detto che tutto il sistema viene da un 2020 non positivo, -4% per il totale con una punta di -7% per la Borgogna e soltanto Italia (+2%) e Champagne (+1%) in positivo. Siamo sui massimi storici? Ma certo. Gli indici che trovate nel dettaglio del post che segue vi dicono il valore dell’indice rispetto all’anno base 2003: quindi i prezzi dei fine wines italiani a 335 (in sterline) indicano che sono più che triplicati nel periodo, il 593 della Borgogna che si sono moltiplicati per 6… Buona consultazione
Fonte: Liv-ex
USA – vendite al dettaglio di vino – aggiornamento 2020
nessun commentoMaggior volume e minor valore: questo è il succo dell’aggiornamento 2020 sul valore del mercato del vino americano. È stato un anno diverso da tutti gli altri e i grafici e la tabella che segue ve lo mostra chiaramente: volumi in crescita da 35 a 36 milioni di ettolitri dopo tre anni di stasi, valore al dettaglio in calo del 10% da 74 a 66 miliardi di dollari a causa del deciso spostamento dei consumi dal canale della ristorazione al canale off-trade, oltre che ovviamente all’impatto della crisi economica dovuta al COVID. Come c’era da immaginarsi è stato un anno positivo per i vini fermi, +5% a 30 milioni di ettolitri, mentre sono andate male le vendite di spumanti, -3% a 2.6 milioni di ettolitri. Per quanto riguarda il vino californiano, si ripropongono le medesime tematiche “contrastanti”: esportazioni di nuovo in crescita dopo anni calo, valore al dettaglio al litro in calo da 20 a 18 dollari, in linea con quanto succede per i vini importati. Vi lascio a tabella e grafici nel resto del post.
Fonte: US Wine Institute
I canali di vendita del vino e tipologia di etichette – indagine Mediobanca 2020
nessun commentoL’analisi dei canali di vendita del vino in Italia del 2020 pone alcune discontinuità rispetto al passato. Per questo motivo, nei grafici e tabelle che seguono vedrete un “2019” e un “2019 new”. Le proporzioni della prima erano quelle pubblicate nel 2019, quelle della seconda sono le proporzioni riferite al 2019 pubblicate nell’analisi 2020 e, sperabilmente compatibili con le ultime. Alcune evidenze sono ovvie: nel 2020 cala la quota del canale della ristorazione (dal 18% al 13%) e crescono gli altri, tra cui la GDO (dal 35.5% al 38%) e la vendita diretta (+ 1 punto percentuale al 10.6%). Ma forse il dato più importante contenuto in questa analisi, che si basa sulle aziende del campione Mediobanca (vi ricordo: 240 aziende che fatturano in Italia 4.7 miliardi di euro) è quello relativo alla penetrazione del canale online. Nel 2020 secondo l’analisi il 2.6% delle vendite di vino è passato per internet, contro lo 0.9% del 2019. Di questo 2.6%, la vendita diretta è passata dal 0.7% all’1.2%, le piattaforme specializzate (quindi i vari Tannico e soci) dallo 0.2% all’1.2% e le piattaforme generiche (quindi multiprodotto) da niente allo 0.2%. Trovate un grafico specifico nel resto del post in proposito. Grazie e buona consultazione dei dati, che trovate nel resto del post.
Fonte: Area Studi Mediobanca