
Penso che tutti gli operatori del vino che masticano l’inglese dovrebbero dare una veloce “scorsa” al rapporto sul settore della Nuova Zelanda, che puntualmente a fine agosto viene pubblicato. Il 2016 si trova qui. Una sola associazione, tabelle chiare, uguali negli anni (con qualche chiaro aggiustamento derivante dalla freschezza degli ultimi dati), messaggi forti: obiettivi di export scritti nero su bianco, obiettivi qualitativi importanti come “ridurre la burocrazia legata alle esportazioni”. Dopo questo preambolo, possiamo partire con l’analisi di un’annata eccellente per il vino NZ, con una vendemmia dalle rese molto elevate (120q/ha), supportata da una leggera ma costante crescita delle superfici, sempre più dedicate al motivo vero per cui si apre una bottiglia di queste parti: il Sauvignon Blanc. Bisogna dire che il 2015 non fu un grande anno, con una resa inferiore ai 100 q/ha, ma certamente il 2016 consentirà alle esportazioni di crescere in volume, cosa non riuscita nel 2015. La Nuova Zelanda resta un cliente pericoloso per la qualità dei suoi vini (prezzo di export ben superiore al nostro, con volumi chiaramente molto limitati), soprattutto bianchi e soprattutto in alcuni mercati anglosassoni. Andiamo a leggere qualche numero che già vedete in tabella insieme.