Come abbiamo visto per i primi bilanci commentati (Frescobaldi, Masi e IWB), il 2023 è stato un anno non semplice per le aziende vinicole italiane, soprattutto confrontato con i dati eccellenti registrati nel 2022. Santa Margherita ha chiuso l’anno con un leggero calo delle vendite consolidate (-2%, 255 milioni) e dei profitti (-5% per l’utile operativo e -9% per l’utile netto) interamente a causa dei cambi, che comunque sono rimasti su un livello di assoluta eccellenza nel settore (25% margine operativo, 16% margine netto). Per una serie di operazioni intragruppo e per via dell’aumento del capitale circolante, l’indebitamento è cresciuto a 137 milioni, ma si mantiene comunque su livelli gestibili. Entrando nel dettaglio delle diverse unità operative del gruppo e considerando la diversa esposizione geografica con l’Italia in crescita e alcuni mercati esteri in calo, Ca del Bosco ha avuto un buon anno mentre Santa Margherita dopo l’eccezionale crescita registrata nel 2022 ha avuto un anno di assetstamento. Le prime indicazioni sull’evoluzione del 2024, per quanto si riferiscano ai primi due mesi dell’anno sono di generalizzato calo delle spedizioni, fatta eccezione per la controllata (al 60%) Ca del Bosco. Passiamo a un commento più in dettaglio dei numeri con grafici e tabelle nel resto del post.