Toscana


I grandi marchi del vino italiano (e non solo) nelle cantine dei collezionisti – dati Cellar Tracker

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Fonte: elaborazione Inumeridelvino.it su dati Cellar Tracker

Post redatto e pubblicato in contemporanea su: Liquinvex

Quali sono i marchi del vino italiani (e perché no mondiali) più collezionati? Quante bottiglie ci sono nelle collezioni? Il post di oggi cerca di fornire qualche indicazione in tal senso con un’analisi che io stesso, alla ricerca di numeri sul mondo del vino da oltre 15 anni, non avevo mai pensato: pescare i dati da Cellar Tracker, un sito internet dove gli utenti caricano le loro bottiglie (io per esempio) e possono gestirle, catalogarle, caricarne di nuove e scaricarne, sapere quanto valgono (per questo si paga) e via dicendo. La forza di questo sito internet, di stampo e “tendenza” tipicamente americana per tipo di utenza, è che ha caricate 85 milioni di bottiglie (alcune già bevute e mai scaricate, come capita a me). Di queste quasi 10 milioni sono italiane, 28 francesi, 33 americane e poco meno di 10 di tutti gli altri paesi. Il secondo punto di forza di Cellar Tracker è che se ci navigate sembra di essere su un sito internet di 20 anni fa, cosa che trovo bellissima per la funzionalità e semplicità del suo utilizzo. La terzo è che se navigate nel sito (e aspettate un po’…) avete una quantità di dati da elaborare, che è quello che ho tatto.

Quello che proponiamo oggi sono le liste dei vini italiani (e mondiali) più collezionati, per marchio e per referenza, sia con un taglio generale che con un taglio “luxury”, quindi per bottiglie che valgono, diciamo, oltre 80 dollari (oggi 75 euro) l’una.

Partiamo allora.

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I numeri della viticoltura biologica in Italia – aggiornamento 2021

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Il post di oggi aggiorna e migliora in un certo senso le rilevazioni sulle superfici bio dedicate alla produzione di uva da vino. Aggiorna ovviamente il dato al 2021, e si arriva dunque a 126mila ettari (+9%), di cui 101mila veri (+10mila ossia +10%)  e 24mila in conversione. Migliora le rilevazioni precedenti perchè confronta il dato con le superfici vitate dedicate al vino come censite da ISTAT proprio nel 2021. Ossia, i 126mila ettari non si confrontano con 635mila ma con 590mila, essendo questa la superficie che ISTAT ha stabilito nel censimento essere dedicata alla produzione di vino. Siamo dunque a una penetrazione “bio” del 21% sul totale (comprese le viti in conversione) e 17% sul convertito. Sono numeri leggermente diversi da quelli pubblicati qualche settimana fa sul rilevamento europeo, ma non cambiano il quadro in modo sostanziale (20% se calcolato su 635mila). I dettagli regionali ci svelano alcune sorprese nel confronto con il 2020: la corsa del bio prosegue imperterrita in alcune regioni (Toscana su tutte, dove si combina la seconda maggiore superficie dietro la Sicilia con la maggiore penetrazione sul totale vitato, 44%) ma si blocca in alcune altre come la Sardegna o il Trentino Alto Adige, nonostante una penetrazione sul totale vitato molto limitata (7% e 11% rispettivamente). Bene, come premessa mi pare sufficiente, grafici e tabelle e ulteriori commenti nel resto del post.

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Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento primo semestre 2022

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Presentiamo oggi I dati semestrali di dettaglio per le esportazioni di vino del primo semestre. Come sempre due tagli, tratti da ISTAT (www.coeweb.istat.it): quello relativo alle esportazioni per regione, intendendosi con questo la sede legale dell’azienda esportatrice, e quello per tiplogie di vino, i cui “tagli regionali” sono derivati dall’origine del prodotto ma sono limitati soltanto ad alcune regioni. Passiamo a commentare i dati

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Antinori – risultati e analisi di bilancio 2021

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Antinori nel 2021 è tornata sul percorso di crescita che si era interrotto con il Covid. Le vendite sono state 266 miloni di euro, con il contributo di 10 milioni di euro derivante da 7 mesi di consolidamento di Jerman, di cui Antinori ha acquistato il 65% (cioè l’87% di una scatola che detiene il 75% della società friulana) con un investimento segnato in bilancio di 45 milioni di euro. A prima vista l’utile netto del 2021 di 67 miloni di euro è ancora di un buon 15% sotto il record del 2018, ma ci sono alcune componenti che spiegano la differenza, come per esempio la rivalutazione dei marchi che nel 2021 ha generato un abnorme e artificiale incremento degli ammortamenti. Difficile fare un ricalcolo, visto che nel 2021 sono poi stati registrati proventi finanziari molto rilevanti e probabilmente non ripetibili. Diciamo che la misura tornata ad essere più coerente è l’EBITDA, che nel 2021 è salito a 118 milioni di euro, il 6% sopra il dato del 2019. Dal punto di vista finanziario Antinori ha chiuso il 2021 con 151 milioni di cassa netta, +48 milioni rispetto al 2020 e +71 milioni rispetto al 2019, nonostante sia stato contabilizzato l’investimento in Jerman. Il 2022 sembra essere un anno di ulteriore crescita, nonostante gli ultimi eventi (l’esposizione del gruppo è del 3% alle aree colpite dal conflitto Russia-Ucraina), con un punto di domanda relativo alla disponibilità di prodotto che potrebbe rallentare l’evoluzione del fatturato in questi ultimi mesi del 2022. Passiamo a commentare qualche dato di dettaglio insieme.

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Toscana – dati di produzione dei vini DOC (2020)

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Trovate all’interno del post le tabelle relative agli ettari rivendicati, ettolitri certificati, ettolitri imbottigliati e valore della produzione (ai prezzi di base) delle DOC più rilevanti della regione Toscana. I dati sono ricavati dalle pubblicazioni ISMEA.

Ho anche inserito un paio di grafici (quelli che mi parevano più espressivi), relativi al valore della produzione e alla superficie denunciata delle principali DOC regionali.

Si riferiscono agli anni 2016-2020 per le seguenti DOC: Chianti, Chianti Classico, Morellino di Scansano, Brunello di Montalcino, Bolgheri, Maremma Toscana, Vino Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Giminiano, Rosso di Montalcino, Rosso di Montepulciano, Bianco di Pitigliano, Montecucco, Elba, Pomino, Bolgheri Sassicaia, Cortona, Valdichiana Toscana, Barco Reale di Carmignano, Vin Santo del Chianti, Carmignano, Montecarlo, Montecucco Sangiovese, Orcia, Sant’Antimo, Val d’Arno di Sopra, Colline Lucchesi, Sovana, Montescudaio, Candia dei Colli Apuani, Terre di Pisa, Colli dell’Etruria Centrale, Monteregio di Massa Marittima, Colli di Luni, Bianco dell’Empolese, Vin Santo del Chianti Classico, San Gimignano, Ansonica Costa dell’Argentario, Moscadello di Montalcino, Parrina, Elba Aleatico Passito, Terratico di Bibbona, Valdinievole, Val di Cornia, Vin Santo di Montepulciano, Terre di Casole, Suvereto. Continua a leggere »