Il Trentino Alto Adige mantiene anche nel 2009 la sua caratterizzazione di regione eccellente nell’ambito del vino italiano: lo si vede da una lunga serie di indicatori:
– Le superfici vitate continuano a crescere e oggi superano i 14mila ettari, secondo ISTAT con un forte incremento a Trento e un calo a Bolzano
– La produzione di vino raggiunge il record degli ultimi 5 anni a 1.25m/hl, molto vicino la massimo del decennio toccato nel 2004, con un incremento del 10% rispetto allo scorso anno. Anche in questo caso, l’incremento e’ essenzialmente in provincia di Trento.
– La produzione si sta sempre piu’ orientando verso i vini bianchi, che toccano il 62% della produzione totale contro il 55-56% degli anni scorsi
– La produzione di vini DOC si mantiene preponderante, oltre 1m/hl e oltre l’80% della produzione totale. Il resto e’ fatto da vini IGT. Praticamente assente la produzione di vino da tavola.
– Da un punto di vista economico, il settore del vino (che copre il 75% del valore del prodotto vitivinicolo in generale) e’ andato meglio che nel resto d’Italia, mostrando una stabilita’ nel valore della produzione ai prezzi di origine contro un -6% dell’Italia. Sull’arco degli ultimi 5 anni, il Trentino Alto Adige mostra un incremento medio del 20% annuo contro una sostanziale stabilita’ del valore in Italia.
Trentino Alto Adige
Produzione di vino DOC in provincia di Bolzano – aggiornamento 2009
nessun commentoSono felice di poter riproporre i dati di produzione dei vini DOC (e quest’anno anche IGT) della provincia di Bolzano relativi al 2009. Mentre nel resto d’Italia stiamo aspettando i numeri relativi al 2008 che Federdoc non ha ancora pubblicato, qui abbiamo gia’ chiuso il 2009. E’ quindi logico per me ringraziare Christian Rottensteiner, direttore dell’associazione Vignaioli dell’Alto Adige che ha spontaneamente inviato i dati in un file direttamente excel, quindi facilmente lavorabile.
Mezzacorona – risultati e analisi bilancio 2008/09
1 commentoCommentiamo oggi i risultati del bilancio 2008-09 di Mezzacorona, la cooperativa controllante di Nosio. Cominciamo con il dire che trattandosi di una cooperativa, il bilancio chiude in pareggio per quanto riguarda la capogruppo, che pero’ consolida gli utili delle controllate commerciali. I grafici che trovate nel post sono relativi al bilancio consolidato. La cooperativa ha messo a segno un 2009 molto buono dal punto di vista commerciale rispetto alle aziende che abbiamo visti sinora, con un fatturato in crescita del 5%. I margini sono tuttavia calati, sia guardandoli dal punto di vista dei risultati ottenuti (MOL -10% in valore assoluto) che dal punto di vista del valore attribuito ai conferimenti dalla capogruppo: il prezzo di 103 euro al quintale di uva e’ in calo dell’11%, ormai il 18% sotto il valore di picco di 125 euro del 2007. La struttura finanziaria si mantiene equilibrata: il calo della generazione di cassa e’ stato compensato da una maggiore dilazione dei pagamenti ai soci conferenti, lasciando a Mezzacorona la possibilita’ di perseguire il suo piano di investimenti (EUR17m). Le previsioni sul 2009/2010 sono tuttavia piuttosto buie, dato il trend calante delle quotazioni del vino sfuso e l’incremento della competizione, che costringeranno Mezzacorona a combattere per mantenere le quote di mercato.
Nosio – risultati e analisi di bilancio al 31/8/2009
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Come di consueto Nosio ci ha inviato il suo bilancio 2008/09 (chiusura 31 agosto), che vi ricordo e’ redatto con i principi IAS/IFRS (obbligatorio in Italia solo per le societa’ quotate) e non e’ consolidato (cioe’ non include i risultati di alcune controllate, che hanno un valore di patrimonio netto di circa 17 milioni). Nosio e’ di proprieta’ di Mezzacorona (65%) da cui compera vino per poi imbottigliarlo e rivenderlo. I risultati di Nosio sono stati tutto sommato buoni, considerato che l’anno si e’ concluso ad agosto, e quindi ha visto la parte peggiore della crisi. Il fatturato e’ calato leggermente (soprattutto in Italia) ma i margini hanno tenuto e grazie a una riduzione dell’indebitamento finanziario (ottenuto attraverso il gioco dei pagamenti verso Mezzacorona e grazie ai tassi di interesse piu’ contenuti) l’utile pretasse e’ rimasto stabile. L’utile netto alla fine ha subito un calo del 13% circa a causa del raddoppio delle tasse. Nosio ha continuato gli investimenti, spendendo 5 milioni di euro, piu’ altri 5 milioni per ricapitalizzare la controllata Villa Albius. Nosio ha infine pagato (nel corso del 2008/09 e riferiti all’anno prededente) 2 milioni di euro in dividendi ai propri azionisti, ma ne paghera’ meno quest’anno sull’ utile 2008/09 dato il maggiore carico fiscale. Quali sono i piani per il futuro? Al di la’ della buona vendemmia, Nosio mette sul tavolo due obiettivi: “La ricerca di nuovi clienti ed importatori e l’incremento delle quote di distribuzione all’interno della distribuzione organizzata sono obiettivi da perseguire tenacemente”.