Sebbene i calcoli possono dare risultati marginalmente diversi a seconda di come si prendono le cifre, è certo che nel 2013 le principali aziende vinicole italiane si sono rafforzate dal punto di vista finanziario. Con utili in crescita di ben oltre il 10% e in assenza di particolari operazioni di investimento o di crescita, il livello di indebitamento, sia confrontato con il patrimonio che con la generazione di utili (il valore aggiunto), mostra segni importanti di miglioramento. Come dicevo, a seconda di come consideriamo i numeri abbiamo risultati diversi. Il campione omogeneo (escludendo Giordano per cui non abbiamo il debito 2013), ha un debito sceso da 1142 a 1108 milioni di euro, che si confronta con valore aggiunto cresciuto da 550 a 558 milioni di euro, quindi indicando un rapporto in progresso da 2.3 volte a 2 volte. Anche il confronto sul patrimonio netto, progredito da 1430 milioni a 1573, è favorevole, denotando un rapporto passato da 0.8 a 0.7.
- I dati di dettaglio seguono le considerazioni di sopra, su 21 aziende censite nel rapporto con i dati di debito 12 hanno avuto un debito finanziario in calo nel 2013, 14 hanno migliorato il rapporto debito su valore aggiunto e sul patrimonio netto.
- Se guardiamo al debito in valore assoluto, per quanto discutibile come “classifica”, Antinori è l’azienda con i debiti più elevati, 170 milioni di euro, in calo di 20 milioni, seguita da GIV che invece mostra un debito in crescita da 149 a 156 milioni. Subito dopo viene Mezzacorona il cui debito è calato dell’8%. Detto che non ci sono aziende “senza debito” il rapporto mette Banfi e La Gioiosa nella classifica come quelle con il debito più contenuto.
- Più interessanti sono i rapporti con il valore aggiunto. Le situazioni più critiche sono Gancia con un rapporto di 5x, in forte miglioramento rispetto al 2012, grazie al debito in calo da 39 a 33 milioni e al rimbalzo del valore aggiunto. Non migliora invece il rapporto per la cooperativa La Vis che sembra in vera difficoltà, con un rapporto superiore a 4 volte ma soprattutto con un forte incremento del rapporto tra debito e patrimonio netto. Se il debito cresce ancora non è difficile immaginare che possa essere necessario un intervento dei soci della cooperativa.
- Quali sono invece le aziende più solide? Certamente Frescobaldi, con un debito molto contenuto (35 milioni) rispetto sia al patrimonio che alla produzione di utili e Ruffino, che negli ultimi 2 anni ha abbattuto letteralmente il debito (da 60 milioni del 2011 a 16 milioni nel 2013). Anche Santa Margherita, nonostante il debito viaggi sempre tra 45 e 50 milioni ha un rapporto tra debito e valore aggiunto molto vicino a 1 volta. Tra le cooperative, vanno senza dubbio menzionati CAVIT, CEVICO e Cantina di Soave come le più solide dal punto di vista finanziario.