Il settore del vino in California – statistiche 2006

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Fonte/Source: www.wineinstitute.org
La California continua a macinare record su record nel mondo del vino. Le vendite hanno superato nel 2006 i 20m/hl di vino, +1.6% rispetto all’anno scorso, di cui 17m sul mercato domestico e 3.5m all’export. La prima considerazione che puo’ essere fatta e’ dunque che le esportazioni di vino californiano stentano un pochino da due anni a questa parte, quando raggiunsero il record di 3.6m/hl. Quindi tutta la crescita del vino californiano deriva dal mercato domestico.
E le buone notizie vengono proprio da qui…

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California continues to post new records in terms of wine production. In 2006, it sold over 20m hl of wine, +1.6% vs. 2005, of which 17m on the domestic market and 3.5m exports. The first conclusion can be clearly drawn: wine exports are not growing since 2004, when they reached 3.6m hl. Therefore all the good news are coming from the domestic market…


Ecco piu’ in dettaglio quello di cui parlavamo: la propensione all’export dei vini californiani sembra ridursi, invece che crescere come vorrebbe l’immagine di un prodotto di sempre maggior successo. Puo’ essere che le quantita’ non dicano la verita’, oppure, piu’ probabilmente, che il gusto non americano per il vino sia effettivamente molto differente: va da se’ che la penetrazione delle esportazioni resta piuttosto bassa al 17% della produzione.
This is in more detail what we were underlining before: the export of Californian wines is declining in relative terms, instead of growing as I would have assumed for such a successful product. It might be that volumes are not telling all the truth, but it might also imply that the taste of non-Americans does not totally meet Californian wine style. Anyhow, the penetration of exports is now just 17% of total production.

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Andiamo ora al secondo e piu’ pregnante argomento: la costante attenzione alla qualita’. Bisogna dire che questi dati non sono tratti dalla stessa statistica di quelli precedenti, quindi non andate a confrontarli. Cosa si evince? Che la crescita a valore dei vini californiani e’ di circa il 9% (da USD7.8bn a USD8.2bn), contro una crescita dei volumi venduti di circa il 5% (da 165m di casse da 9 litri a 173.1m). Questo 3.8% e’ rappresentato dal miglioramento del mix, che e’ molto ben visibile dall’ultima tabella.
Let’s now give a look to the second subject: the improvement of quality and mix. These figures are not totally comparable with the previous set of data, as they refer more at the retail sales rather than at production figures. However, they tell us that Californian wine increase its value at retail level by 8% from USD7.8bn to USD8.2bn in 2006, but that volumes (from 165m 9-liter cases to 173m) were up just by 5%: in other words that mix improved by 3.8% in 2006 vs. 2005. More details in the final table

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Ecco quindi che possiamo rompere questo 9% a valore in 4 diverse tendenze: +11% per i vini che al dettaglio stanno sopra i 14 dollari, +12% per quelli tra 7 e 14 dollari. Dall’altro lato del mercato +5% per quelli tra 3 e 7 dollari, nessuna crescita per quelli sotto i 3 dollari di prezzo al dettaglio. Non solo, guardando ai volumi, ci accorgiamo che all’interno della categoria dei vini premium, il mix migliora: nei superpremium (oltre i 14 dollari), i volumi salgono del 7% contro i valori che fanno +11%.
Di nuovo, un esempio da imitare!
This is how the 9% growth is broken down: +11% for wines retailing at over $14, +12% for the $7-14 range. The other end of the market: below $3 flat, $3-7 just +5%. And more: within the superpremium segment (over $14), volumes are +7% vs. revenues +11%: in other words an improvement of the mix… in the mix… Again this is an example to be copied!

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

1 Commento su “Il settore del vino in California – statistiche 2006”

  • aldo

    Dati interessanti, credo che il rallentamento sull’export, sia figlio del fatto che alcuni grandi player, (gallo e Mondavi/constellation) hanno vissuto una fase di riorganizzazione.
    Sul dato nazionale, risulta evidente che a differenza di quello che si dice in Italia, si può bere di più e meglio; il nostro bere meno bere meglio nel lungo periodo ci penalizza.
    Infine un ultima considerazione, un sistema distributivo più efficiente sia Gdo che normal trade, riescono a veicolare meglio al consumatore la qualità dei prodotti, dall’altra parte l’industria supporta il trade con tutte le leve del marketing mix.

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